Trauma alla pelvi e impotenza (disfunzione erettile)
Il giorno 15 dicembre ho subito un trauma alla zona pelvica sinistra posteriore a causa di una caduta di 2 metri dovuta al distaccamento di un costone di roccia. Da allora ho difficoltà a raggiungere una piena erezione e sembra che con il tempo le cose peggiorino.
Ho avuto fino a quel momento una vita sessuale sempre e assolutamente regolare, anzi durante il periodo immediatamente predcedente mi è capitato di fare sesso tutti i giorni più volte al giorno grazie anche alla ragazza che frequento ormai da mesi.
Qualche giorno dopo la caduta ho ripreso a fare sesso, e mi sono reso conto di non poter raggiungere la massima turgidità del pene
ma ho continuato fino all'orgasmo della mia partner. Ho associato questo problema ai dolori che ancora avevo a livello del bacino e non ho dato un peso eccessivo.
Il 23 dicembre vista la mia impossibilità di effettuare certi movimenti con la gamba sinistra ho fatto un'ecografia al pronto soccorso che non ha identificato problemi seri, mi è stato detto di riposare e ad oggi (28 dicembre) il problema sta, seppur lentamente, migliorando.
Intanto mi sono reso conto che il mio pene anche sotto stimolazione manuale raggiunge una certa consistenza con estrema difficoltà (mai successo prima) e non sempre, non raggiunge comunque un'erezione completa.
Mi accorgo di avere erezioni notturne ma ancora di non completa turgidità, e quelle mattutine sono praticamente scomparse.
Personalmente associo questo problema a fattori psicologici, ma sopratutto organici e mi chiedo (se effettivamente il trauma alla pelvi fosse la causa) se la capillarizzazione e quindi il flusso di sangue è compromessa per sempre o se un periodo di riposo e ristabilimento a livello della muscolatura pelvica può riportare le cose alla normalità.
Mi chiedo anche nel caso ciò non fosse se un'operazione chirurgica possa eventualmente riparare al danno perché vivere in queste condizioni sarebbe davvero frustrante.
Premetto che ho tutta l'intenzione appena torno in città (sono in paese per le feste) di effettuare un controllo, ma volevo approfittare della disponibilità e competenza anche di voi medici di Medicitalia per avere un parere aggiuntivo.
Ringraziandovi anticipatamente e rimanendo a disposizione per eventuali altre domande, vi saluto
Carlo
Ho avuto fino a quel momento una vita sessuale sempre e assolutamente regolare, anzi durante il periodo immediatamente predcedente mi è capitato di fare sesso tutti i giorni più volte al giorno grazie anche alla ragazza che frequento ormai da mesi.
Qualche giorno dopo la caduta ho ripreso a fare sesso, e mi sono reso conto di non poter raggiungere la massima turgidità del pene
ma ho continuato fino all'orgasmo della mia partner. Ho associato questo problema ai dolori che ancora avevo a livello del bacino e non ho dato un peso eccessivo.
Il 23 dicembre vista la mia impossibilità di effettuare certi movimenti con la gamba sinistra ho fatto un'ecografia al pronto soccorso che non ha identificato problemi seri, mi è stato detto di riposare e ad oggi (28 dicembre) il problema sta, seppur lentamente, migliorando.
Intanto mi sono reso conto che il mio pene anche sotto stimolazione manuale raggiunge una certa consistenza con estrema difficoltà (mai successo prima) e non sempre, non raggiunge comunque un'erezione completa.
Mi accorgo di avere erezioni notturne ma ancora di non completa turgidità, e quelle mattutine sono praticamente scomparse.
Personalmente associo questo problema a fattori psicologici, ma sopratutto organici e mi chiedo (se effettivamente il trauma alla pelvi fosse la causa) se la capillarizzazione e quindi il flusso di sangue è compromessa per sempre o se un periodo di riposo e ristabilimento a livello della muscolatura pelvica può riportare le cose alla normalità.
Mi chiedo anche nel caso ciò non fosse se un'operazione chirurgica possa eventualmente riparare al danno perché vivere in queste condizioni sarebbe davvero frustrante.
Premetto che ho tutta l'intenzione appena torno in città (sono in paese per le feste) di effettuare un controllo, ma volevo approfittare della disponibilità e competenza anche di voi medici di Medicitalia per avere un parere aggiuntivo.
Ringraziandovi anticipatamente e rimanendo a disposizione per eventuali altre domande, vi saluto
Carlo
[#1]
Egregio signore,
la ringrazio della fiducia, ma bisogna assolutamente che lei venga visto da un collega andrologo per capire se il suo problema è di origine vascolare o nervoso (vista la vicinanza delle strutture vascolo-nervose alla sede presuntiva del trauma), oppure solo psicologica. Si ricordi di portare le lastre.
la ringrazio della fiducia, ma bisogna assolutamente che lei venga visto da un collega andrologo per capire se il suo problema è di origine vascolare o nervoso (vista la vicinanza delle strutture vascolo-nervose alla sede presuntiva del trauma), oppure solo psicologica. Si ricordi di portare le lastre.
[#2]
Ex utente
Ringrazio per la risposta tempestiva,
Sottolineo che ho fatto solo un'ecografia e che farò le lastre non appena tornato in città (verso il 3 dicembre). La perplessità che vi prego di dipanare, risiede nel fatto che eventuali danni neurologici/vascolari possano considerarsi irreversibili, se peggiorano con il tempo e se devo agire il più in fretta possibile nel senso che in alcuni casi un'azione (ad esempio chirurgica) immediata porterebbe a dei risultati altrimenti non ottenibili. Intanto il dolore seppur presente in alcuni movimenti sta svanendo e vorrei dire che comunque non coinvolge assolutamente la zona genitale che appare completamente sana.
Questo è un problema che come sapete cambia la vita e non esito a considerarlo un incubo ma sto escludendo (non completamente) il fattore psicologico per una serie di comportamenti fisiologici particolari come ad esempio una presenza di erezione (ad esempio notturna o dovuta ad una manipolazione particolare) che comunque non riescono a farmi raggiungere il 100% dell'erezione.
Vi ringrazio ancora.
Sottolineo che ho fatto solo un'ecografia e che farò le lastre non appena tornato in città (verso il 3 dicembre). La perplessità che vi prego di dipanare, risiede nel fatto che eventuali danni neurologici/vascolari possano considerarsi irreversibili, se peggiorano con il tempo e se devo agire il più in fretta possibile nel senso che in alcuni casi un'azione (ad esempio chirurgica) immediata porterebbe a dei risultati altrimenti non ottenibili. Intanto il dolore seppur presente in alcuni movimenti sta svanendo e vorrei dire che comunque non coinvolge assolutamente la zona genitale che appare completamente sana.
Questo è un problema che come sapete cambia la vita e non esito a considerarlo un incubo ma sto escludendo (non completamente) il fattore psicologico per una serie di comportamenti fisiologici particolari come ad esempio una presenza di erezione (ad esempio notturna o dovuta ad una manipolazione particolare) che comunque non riescono a farmi raggiungere il 100% dell'erezione.
Vi ringrazio ancora.
[#4]
caro lettore,
provi a consultare il dottor Furio Pirozzi Farina della Andrologia dell'Università di Sassari, valente andrologo
cari saluti
provi a consultare il dottor Furio Pirozzi Farina della Andrologia dell'Università di Sassari, valente andrologo
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#5]
Gentile lettore,
in merito alle possibili cause del suo problema, innanzitutto il tipo di trauma a rischio per i meccanismi erettili coinvolge il perineo (grossolanamente: la zona che dall'ano si estende anteriormente fin verso il pube). Se questo fosse il suo caso:
- si potrebbe trattare di una contusione nevosa, ma gradualmente la difficoltà erettile tende a regredire;
- potrebbe essere una lesione arteriosa, che se evolve verso una chiusura dell'arteria tende progressivamente a far peggiorare l'erezione,
- è poco probabile (ma non impossibile) che si tratti di una "fuga venosa", perchè lei avrebbe notato dopo il trauma un vistoso ematoma; in questi casi la difficoltà di erezione tende ad essere stazionaria.
- Non si può escludere una componente psicogena, e un ruolo concausale determinato dalla sintomatologia dolorifica.
Il consiglio è sicuramente quello di una valutazione andrologica; probabilmente un'ecografia non eseguita in erezione non è l'indagine più appropriata per valutare il suo problema.
in merito alle possibili cause del suo problema, innanzitutto il tipo di trauma a rischio per i meccanismi erettili coinvolge il perineo (grossolanamente: la zona che dall'ano si estende anteriormente fin verso il pube). Se questo fosse il suo caso:
- si potrebbe trattare di una contusione nevosa, ma gradualmente la difficoltà erettile tende a regredire;
- potrebbe essere una lesione arteriosa, che se evolve verso una chiusura dell'arteria tende progressivamente a far peggiorare l'erezione,
- è poco probabile (ma non impossibile) che si tratti di una "fuga venosa", perchè lei avrebbe notato dopo il trauma un vistoso ematoma; in questi casi la difficoltà di erezione tende ad essere stazionaria.
- Non si può escludere una componente psicogena, e un ruolo concausale determinato dalla sintomatologia dolorifica.
Il consiglio è sicuramente quello di una valutazione andrologica; probabilmente un'ecografia non eseguita in erezione non è l'indagine più appropriata per valutare il suo problema.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 13.3k visite dal 28/12/2008.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?