Dismorfofobia peniena

Buonasera. Soffro di una condizione di dismorfofobia peniena, nel senso che considero inadeguate le dimenisioni del mio pene per un rapporto soddisfacente oltre che non appartenetenti alla media normale dei maschi italiani. Specie per quanto riguarda lo spessore-diametro.

In rete si trova di tutto, presunte e fantasiose terapie(probabilmente autentiche truffe) con siti però a volte gestiti anche da medici.
Inoltre tutta una serie di informazioni "numeriche" su quella che dovrebbe essere la misura media o "classica" o standard del pene.
Sulle misure per così dire medie esiste una confusione non solo di noi malcapitati fobici, ma anche dei medici!
Non è poi così raro essere considerato ipodotato da un andrologo e assolutamente normale ( addirittura sopra la media) da un altro.
Mi risulta che siamo in molti a finire in un giro di valutazioni mediche opposte tra loro.

Ma quali sono queste dimensioni medie del pene in erezione in lunghezza e diametro?

Nel mio caso ho un pene in erezione di 14/15cm di lunghezza e 3.5 cm di diametro a metà pene.
Per la lunghezza il taglio del legemento sospensorio.
Mentre esistono terapie chirurgiche per aumentare il diametro? Danno risultati accettabili?

[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
caro utente prima di tutto le consglio una visita andrologica in quanto tali misure vanno fatte in maniera corretta e verificate su apposite tabelle

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
Dr.ssa Jolanta Burzynska Psicoterapeuta 5

Caro utente,
mi associo al consiglio del Dott. Quarto. Se però una visita andrologica non dovesse rilevare alcun "difetto" organico, le consiglio di riflettere sull'opportunità di affrontare l'aspetto fobico, cioè l'influenza che questo problema ha sulle sue relazioni, sulla sua autostima e sugli altri aspetti della sua vita. Lo specialista competente in tal caso sarebbe uno psichiatra, psicologo o psicoterapeuta,
Tanti auguri

Per approfondire: Dismorfofobia: quando il corpo non è come lo vorresti

Dott. Jolanta Burzynska medico psicoterapeuta, Siena
www.psicosomatica-psicoterapia-siena.it

[#3]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

un "italico" pene deve essere considerayo adeguato, normale se in trazione raggiunge i 13 centimetri, misurato con un righello appoggiato all'osso del pube.
In erezione tale pene potrà raggiungere anche i 14 -15 cm.
E' chiaro che un abitante del Ghana o della Costa d'Avorio o del Giappone o della Corea hanno misure diverse.
Interventi di ingrossamento del pene possono avere una loro logica e loro risultati positivi se effettuati dopo gli opportuni accertamenti e con finalità non solo "estetiche"
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#4]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Cari dottori, grazie per le risposte.

Un dubbio mi rimane, gli studi sul pene in trazione facilmente reperibili a tutti in rete, danno i circa 13 cm come misura media. Un paio sono condotti in Italia.

Dottore, nella sua risposta sembrerebbe che Lei indichi tale misura come minimo di norma o inizio di normalità: "normale se raggiunge...".

La media non è un minimo di normalità statistica.
Non è che uno per essere considerato normale "deve" raggiungere il valore medio.
Se gli studi sono esatti (???) dai 13/14cm di lunghezza in trazione in GIU', ci sarebbe all'incirca il 50% della popolazione italica.
Utiliziamo forse una terminologia diversa.
Personalmente ( e non credo di essere il solo!) per Media, Norma, Normalità, indico "cose" diverse.
Probabilmente nel mondo medico le cose stanno in maniera diversa e sinceramente non riesco a capire come utilizzate i "numeri".
Questo però spiega perchè andando da medici diversi, si hanno "diagnosi" diverse.
Ovviamente sto facendo esclusivamente riferimento alla problematica per la quale ho chiesto un consulto nel vostro forum.
Ci sono numeri per il diametro o la circonferenza in erezione?

Essere considerato adeguato è un'altra cosa...
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

senza entrare in una discussione "numerica" tenga conto che esiste la libertà individuale secondo cui un soggetto potrebbe "fregarsene" delle medie e ritenersi insoddisfatto di quello che è e pertanto richiedere una modifica che è di tipo "estetico".
Nessun problema, si tratta di scelte individuali e personali
cari saluti
[#6]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta.
Dott. Pozza quello che dice è vero... ma dal mio punto di vista solo in parte.
Suppongo che valga anche il viceversa...forse molto molto più spesso.
Che ruolo gioca all'ora l'andrologo in queste situazioni?

Nel caso specifico, il soggetto in questione ero io e non ho richiesto una correzione "estetica" ne mi sono rivolto in un forum di chirurgia estetica.

La libertà personale del paziente non deresposabilizza il medico ne sulle terapie che attua ne tantomeno sulle informazioni che fornisce al paziente specie nel caso specifico.

Su un argomento come questo l'informazione che ci viene fornita gioca per me ( e sono sicuro per molti!)un ruolo decisivo nella decisione che poi uno deve prendere.
E qui è indiscutibile dire che nell'informazione , un pò di numerico ci sia e ci deve essere.
Inoltre in molti siti personali di medici andrologi sono presenti dei numeri... tutti diversi tra loro... cosa facilmente dimostrabile.
Dal mio punto di vista chiedere spiegazioni è "cosa buona e giusta", senza però essere necessariamente subito confinato in ragionamenti tipologia chirurgia estetica. Visto che ... è un organo particolare e svolge ( anche) una funzione "paticolare".
Non credo che per molti pazienti dismorfofobici genitali(o presunti tali) la problematica possa essere inquadrata con le regole della chirurgia estetica. Strada che molti andrologi sembrerebbero seguire.
Purtroppo sembrerebbe che le informazioni "oggettive" e "reali" debbano restare solamente all'interno degli ambulatori...una volta con molti "pro"... oggi forse solo con molti "contro".


Auguri e Buone Feste a tutti!
[#7]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

visita, anche in inglese, significa che il paziente va (personalmente) a visitare il medico per illustrargli il problema, avere un esame clinico ed averne consigli diagnostici o terapie.
La via telematica non è una visita
cari saluti
[#8]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
Appunto...
Ringrazio il dottore per "l'ampliamento linguistico" nel mio caso sicuramente necessario e comunque sempre ben accetto.
Premesso che sono stato visitato (personalmente!) e non in Inghilterra...
Ritengo che la via telematica sia email, sito personale o forum se gestito da un medico non sia una semplice "chiacchiera da bar".
Le informazioni che vengono riportate un ruolo lo giocano... anche se scritte semplicemente in italiano.

Cari saluti
[#9]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Egergio signore,
mi permetta una curiosità da addetto ai lavori, quindi tutt' altro che peregrina. Nei suoi post si parla di dismorfofobia, vale a dire di un disturbo psicologico. Come mai tanto interesse per soluzioni chirurgiche? Un bravo, e dico bravo, psicologo avrebbe dovuto sistemare il problema psicologico.
Le sarei molto grato se potesse fare chiarezza su questo punto che mi sembra assolutamente nevralgico.
[#10]
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
La ringrazio Dott. Cavallini.
Ho effettuato una valutazione-percorso da una psichiatra-psicoterapeuta. Lo psichiatra ha ritenuto che la situazione era "ingarbugliata" e purtroppo alcuni andrologi "giocano" con tali patologie.
Mi sono rivolto allo psichiatra per depressione qualche tempo dopo la visita adrologica... valutazione depressione endo-reattiva.

Purtroppo era stato un suo collega andrologo che mi ha consigliato o meglio indicato di affrontare tale problematica con la chirurgia, affermando che tali condizioni trovano una buona soluzione con la chirurgia.
Secondo l'andrologo con le mie "dimensioni" valeva la pena di ricorrere alla chirurgia in quanto non nella media della popolazione caucasica.
Ho ritenuto la valutazione alquanto frettolosa, con indicazione frammentarie e a mio modo di vedere alquanto interessata. Mi fu eseguito (dietro alto compenso) un ecocolordopler dinamico con PGE1 nel quale ho avuto un'erezione solo parziale. Premetto che non ho mai avuto ( e speriamo che duri...) problemi di erezione.
La tecnica proposta era quella Kabalin per l'ingrossamento e sezione del legamento sospensorio per l'allungamento.
Ho preferito non seguire il consiglio del suo collega, anche se la cosa ha influenzato oltremodo le mie scelte...in molti campi... e il tempo è passato.

Nel senso che essendo già insicuro ( altrimenti perchè sarei andato dal "bravo" andrologo...) la valutazione andrologica ha completato l'opera.
Essere considerato non nella norma in ambito medico dal mio punto di vista è molto peggio che essere considerato "modesto" da una partner. Oggettiva...soggettiva.
Poi uno nei limiti delle sue possibilità si documenta anche... ma forse serve a poco.

Due considerazioni da paziente:

molti suoi colleghi considerano la chirurgia come una terapia per la dismorfofobia e non chiedono consulti psicologici. Nel senso che ritengono che la chirugia sia un tentativo da fare per affrontare queste situazioni di disturbo psicologico. Altri sono ancora più "divini" ritengono di fare in circa 10-15 minuti una valutazione psicologica del paziente, fore in virtù di una lunga formazione... in non so bene cosa.


Seconda cosa è innegabile che anche il più bravo degli psicologi a volte non può risolvere problematiche psicologiche ( già difficili in queste condizioni di disagio) specie se l'andrologo è un pochino frettoloso nel dare giudizi e "consigliare" terapie.
Di fatto qualunque sia la strada da percorrere l'inquadramento diagnostico è un primo passo "psicologico" alla risoluzione del problema... e come tale andrebbe visto.

Un' ultima cosa basta parlare di persona con qualche specialista, visitare qualche sito andrologico ( gestito da andrologi SIA) per vedere che con il termine dismorfofobia si indicano condizioni, situazioni e patologie diverse.

Forse prima bisognerebbe che i medici facciano chiarezza tra loro... ed abbiano un'opinione almeno un pochino più condivisa. E questo da paziente lo ritengo un punto assolutamente nevralgico. Almeno incominciando a dare tutti gli stessi "numeri"...
Di avere numeri condivisi e di dare informazioni condivise su un argomento come questo è chiara la necessità.
Sembrerebbe che il comportamento di qualche andrologo non sia molto lineare e responsabile, ma è più facile prendersela con i "fobici".

Poi è vero o no...che qualche "bravo" chirurgo andrologo ha "qualche" causa?

Esiste forse un nuovo tipo di patologia: la dismorfofobia seguente ad una visita andrologica... o ad una riposta email da un andrologo?
Forse bisognerebbe indagare e studiare questo tipo di dismorfofobia.

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