Disfunzione erettile, prostatite

Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 34 anni, fumatore, e da ormai parecchio tempo soffro di D. e.
La prima volta che si è presentata questa "patologia" è stata, guarda caso, la prima volta che ho avuto (e quindi non avuto) un rapporto sessuale; questa circostanza credo sia stata quella scatenante anche perchè a me tutt'ora ed a distanza di anni non è chiara la natura del problema.
Le erezioni, mattutine, spontanee, "provocate" sono sempre presenti e soddisfacenti, cessano in occasione ed addirittura in previsione di un rapporto sessuale..e neanche sempre in quanto è anche capitato di riuscire ad avere un rapporto senza alcun ausilio da parte di farmaci; prima di quella fatidica prima volta le erezioni in "compagnia" erano tutte più che soddisfacenti.
Il medico di famiglia, mi ha consigliato di assumere Cialis o Levitra, dicendo che questi farmaci spesso hanno una funzione "riabilitativa" anche a livello psicologico e che qualora il problema fosse rimasto mi avrebbe prescritto esami da quelli endocrinologici a quelli più specifici..Ho anche una fimosi non serrata ma il medico mi ha detto che è improbabile che sia quello il problema.
Con l'assunzione di questi farmaci il problema è risolto, ma senza è difficile mantenere un'erezione soddisfacente..più di recente mi è stata diagnosticata una prostatite cronica che, comunque, stando attento all'alimentazione non mi crea grossi disturbi. Ultimamente però, oltre ai soliti problemi di erezione che stavolta però riscontro anche "in solitaria", che si presentano non sempre ma comunque troppe volte, si è aggiunta la difficoltà ad urinare (per meglio dire ci impiego troppo da quando mi piazzo innanzi al gabinetto a quando effettivamente inizio), il non completo svuotamento della vescica con successivi getti di urina dopo diversi secondi, ogni tanto eccessiva frequenza nella necessità di andare in bagno e, più di rado "bruciore" interno.
Questa eccessivamente lunga d.e. può avere origini da questa prostatite di fatto poi cronicizzatasi?
L'utilizzo dei farmaci inibitori, come ho letto qui, può avere il doppio vantaggio di avere effetti benefici sia su prostata che su erezione?
Esistono, in caso, accorgimenti "naturali", alimentazione e stile di vita, da poter abbinare ad un corretto iter terapeutico?
Grazie
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

la difficoltà ad avere una adeguata rigidità del pene e la difficoltà a mantenerlo rigido per il tempo di un rapporto sessuale potrebbe essere collegato ad uno stato di ansietà ma, qualche volta, anche ad una problematica vascolare
l'uso dei farmaci prima di giungere ad una diagnosi potrebbe non facilitare la corretta diagnosi che lo specialista andrologo dovrebbe fare dopo averla conosciuta e visitata
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Utente
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Gentile Dott. Pozza,
Grazie per la sua risposta.
Una "fuga vascolare" non dovrebbe presentarsi sempre e quindi anche nelle "spontanee" o...autoindotte? Vero è che di recente anche quelle sono sempre meno soddisfacenti...
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