Ipp, seconda placca
Gentili medici, soffro di Ipp da 10 mesi. Ho una placca di 1,2 centimetri al terzo distale e ora (terribile doccia fredda) è emersa una nuova placca alla base del pene. In questi mesi ho seguito la cura degli specialisti assumendo Peyronimev, vitamina E, e, in varie fasi, Cialis 5 mg giornaliero. Ho anche fatto 12 iniezioni al pene di Verapamil, ma senza grandi risultati. Da luglio mi ero rivolto a una struttura di primaria importanza, ma l'andrologo non ha preso in considerazione la possibilità di una seconda placca perché l'ecocolordoppler fatto il 7 agosto (da un chirurgo vascolare e non da un urologo o andrologo). non lo indicava. La visita fatta oggi da un altro urologo ha invece confermato che la seconda placca c'è ed è purtroppo alla base. Il mio pene ha assunto da un po' di tempo una forma sinusoidale (mentre prima era semplicemente curvo) e, data la presenza di una doppia placca, si è accorciato e risponde molto parzialmente alle PDE-5: le erezioni sono deboli e non sostenute e i rapporti sono praticamente inesistenti.
Temo che a questo punto non mi resti altra speranza che l'intervento chirurgico e la protesi. In presenza di una doppia placca quali opzioni chirurgiche sono possibili? E che tempi devo ipotizzare per l'intervento? Da una parte so che la malattia deve stabilizzarsi, ma dall'altra temo ulteriori accorciamenti del pene che in erezione ha perso 3-4 centimetri e l'insorgenza di ulteriori placche.
Temo che a questo punto non mi resti altra speranza che l'intervento chirurgico e la protesi. In presenza di una doppia placca quali opzioni chirurgiche sono possibili? E che tempi devo ipotizzare per l'intervento? Da una parte so che la malattia deve stabilizzarsi, ma dall'altra temo ulteriori accorciamenti del pene che in erezione ha perso 3-4 centimetri e l'insorgenza di ulteriori placche.
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salve
detto in estrema sintesi:
se non risponde alla terapia medica e alle infiltrazioni , l'opzione protesi è tutt'altro che peregrina. I tempi di recupero sono poco più di un mese.
cordialmente
detto in estrema sintesi:
se non risponde alla terapia medica e alle infiltrazioni , l'opzione protesi è tutt'altro che peregrina. I tempi di recupero sono poco più di un mese.
cordialmente
Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dottore. Ovviamente il passo da fare è quello di cercare un chirurgo e di definire con lui modi e tempi, ma dalla sua esperienza, con una situazione come la mia (dieci mesi di malattia, terapie senza successo e sofferenza bestiale) e questa nuova seconda placca la linea è quella di fare l'intervento il prima possibile o di attendere la cosiddetta stabilizzazione (che non è ben chiaro quando ci sarà)?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 18/09/2017.
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