Effetti delle canne al cervello

Buongiorno dottori, vi scrivo perché ho bisogno del vostro aiuto, sono un ragazzo di 20 anni e all'età di 18 anni ho iniziato a fumare qualche canna in seguito ad una forte depressione dovuta alla fine di una relazione... ho smesso a 19 anni di fumare, e aggiungo che fumavo molto sporadicamente... ora vi chiedo:
1) Posso aver riportato danni al cervello? Se sì quali? Sono danni irreversibili o al cessare dell'uso di queste sostanze torna tutto alla normalità?
2) Cosa che mi turba maggiormente, ad oggi sto riportando problemi di disfunzione erettile, puó essere provocato dall'uso delle canne che in passato ho fatto? Non so se posso aver logorato qualche parte del cervello che è implicata nella risposta erettile, anche perché a livello ormonale è tutto apposto, ho fatto gli esami...

PS: le canne che utilizzavo a volte erano di "fumo" altre volte di marijuana..

Vi prego di aiutarmi, grazie in anticipo!!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

sui "danni al cervello" del fumo e della Marijuana al suo neurologo o al suo psichiatra la rimando.

Da andrologo invece le posso dire che ci sono numerose segnalazioni che legano l'uso protratto e pesante della marijuana con possibili disturbi dell'erezione.

Già a partire dal 1970, sono iniziate le segnalazioni su queste correlazioni negative tra marijuana e normale risposta erettile.
In particolare poi uno studio del 2011, condotto dall'Università di Ottawa, la Queen's University, e dall'Università del Cairo, ha messo in luce un dato importante e cioè che il pene dell’uomo contiene dei recettori su cui si possono fermare alcuni principi attivi della Marijuana.

La ricerca menzionata fu pubblicata sull'European Urology; i ricercatori avevano scoperto che i recettori del THC (tetraidrocannabinolo), che è il principio attivo della marijuana, erano presenti nel tessuto del pene sia di uomini che di scimmie. Tali recettori sono attivi sulla muscolatura liscia del pene e sono capaci di inibirne il rilasciamento quando c'è il THC e così ostacolare una normale erezione.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Utente,
alla dotta e competente risposta del Collega Andrologo, aggiungo che già da anni studi di Risonanza Magnetica funzionale e PET hanno eloquentemente evidenziato negli utilizzatori cronici di THC aspetti di rarefazione cellulare nella corteccia frontale ed aspetti diffusi di danno del microcircolo cerebrale.
Cordialmente
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