Protesi peniena
Gentili Dottori,
Sono portatore di protesi peniena tricomponente da due anni con buona soddisfazione. L'iniziale carenza in termini di sensibilità si è risolta nell'arco di pochi mesi. Vorrei chiederVi a quali limitazioni e quali precauzioni devo prestare attenzione per non compromettere l'intervento, e se specificatamente posso praticare ciclismo, la mia passione. Approfitto per chiedere quant'è la vita media della protesi, la complessità dell'interventi per riposizionare i cilindri, gli eventuali rischi collegati a ciò. Ed ancora i cilindri posti saranno delle medesime dimensioni di quelli che andranno sostituiti?
In un articolo ho letto che la minore irrorazione sanguigna induce ad una progressiva riduzione dei tessuti (e quindi accorciamento), corrisponde a verità tutto ciò?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
Sono portatore di protesi peniena tricomponente da due anni con buona soddisfazione. L'iniziale carenza in termini di sensibilità si è risolta nell'arco di pochi mesi. Vorrei chiederVi a quali limitazioni e quali precauzioni devo prestare attenzione per non compromettere l'intervento, e se specificatamente posso praticare ciclismo, la mia passione. Approfitto per chiedere quant'è la vita media della protesi, la complessità dell'interventi per riposizionare i cilindri, gli eventuali rischi collegati a ciò. Ed ancora i cilindri posti saranno delle medesime dimensioni di quelli che andranno sostituiti?
In un articolo ho letto che la minore irrorazione sanguigna induce ad una progressiva riduzione dei tessuti (e quindi accorciamento), corrisponde a verità tutto ciò?
Grazie a chi vorrà rispondermi.
[#1]
Gentile lettore,
con piacere rispondo a tutte le sue interessanti domande.
-A quali limitazioni e quali precauzioni devo prestare attenzione per non compromettere l'intervento, e se specificatamente posso praticare ciclismo, la mia passione. Il suggerimento principale è di gonfiare l'impianto fino a raggiungere una rigidità adeguata per un rapporto soddisfacente, evitando di gonfiare oltre. Ciò tutela la protesi nel tempo da esposizioni ad iperpressioni, e ciò si associa ad una maggior durata della protesi senza malfunzionamenti. Può praticare tranquillamente ciclismo.
-quant'è la vita media della protesi: circa una decina di anni, ma vi sono persone con protesi funzionante anche dopo 15 anni dall'intervento;
-la complessità dell'interventi per riposizionare i cilindri, gli eventuali rischi collegati a ciò. Se il reintervento è necessario un malfunzionamento meccanico il nuovi intervento è relativamente semplice; se è necessario per un rischio di estrusione o per un cedimento del cilindro con la formazione di un aneurisma è più complesso, ma assolutamente si fa. Esiste un rischio di infezione leggermente superiore rispetto al primo intervento, ma vengono messi in atto protocolli farmacologici specifici apposta.
-I cilindri posti saranno delle medesime dimensioni di quelli che andranno sostituiti? In genere sono di lunghezza maggiore di circa due centimetri, perché la protesi tende a espandere la lunghezza del pene nel tempo.
-In un articolo ho letto che la minore irrorazione sanguigna induce ad una progressiva riduzione dei tessuti (e quindi accorciamento), corrisponde a verità tutto ciò?Eventuali - temporanee- riduzioni di lunghezza possono occorrere nei primi mesi, ma a due anni la situazione è assolutamente stabile.
con piacere rispondo a tutte le sue interessanti domande.
-A quali limitazioni e quali precauzioni devo prestare attenzione per non compromettere l'intervento, e se specificatamente posso praticare ciclismo, la mia passione. Il suggerimento principale è di gonfiare l'impianto fino a raggiungere una rigidità adeguata per un rapporto soddisfacente, evitando di gonfiare oltre. Ciò tutela la protesi nel tempo da esposizioni ad iperpressioni, e ciò si associa ad una maggior durata della protesi senza malfunzionamenti. Può praticare tranquillamente ciclismo.
-quant'è la vita media della protesi: circa una decina di anni, ma vi sono persone con protesi funzionante anche dopo 15 anni dall'intervento;
-la complessità dell'interventi per riposizionare i cilindri, gli eventuali rischi collegati a ciò. Se il reintervento è necessario un malfunzionamento meccanico il nuovi intervento è relativamente semplice; se è necessario per un rischio di estrusione o per un cedimento del cilindro con la formazione di un aneurisma è più complesso, ma assolutamente si fa. Esiste un rischio di infezione leggermente superiore rispetto al primo intervento, ma vengono messi in atto protocolli farmacologici specifici apposta.
-I cilindri posti saranno delle medesime dimensioni di quelli che andranno sostituiti? In genere sono di lunghezza maggiore di circa due centimetri, perché la protesi tende a espandere la lunghezza del pene nel tempo.
-In un articolo ho letto che la minore irrorazione sanguigna induce ad una progressiva riduzione dei tessuti (e quindi accorciamento), corrisponde a verità tutto ciò?Eventuali - temporanee- riduzioni di lunghezza possono occorrere nei primi mesi, ma a due anni la situazione è assolutamente stabile.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Utente
Gentile Dott. Pescatori La ringrazio per la completezza della Sua risposta e per la cortesia che La distingue nei suoi consulti.
Nel mentre sono lieto nell'apprendere che non esistono problemi per il ciclismo, da qualche parte avevo letto che vi era la necessità di adottare sellini particolari, dall'altra prendo atto di un elemento che non mi era stato detto dal chirurgo che mi ha operato: ovvero di evitare il gonfiaggio massimo (i maschi rinunciano mal volentieri anche a un centimetro di lunghezza...retaggi ancestrali presumo...). Quindi anche un utilizzo meno frequente contribuisce alla durata dell'impianto, è corretto?
La ringrazio nuovamente.
Nel mentre sono lieto nell'apprendere che non esistono problemi per il ciclismo, da qualche parte avevo letto che vi era la necessità di adottare sellini particolari, dall'altra prendo atto di un elemento che non mi era stato detto dal chirurgo che mi ha operato: ovvero di evitare il gonfiaggio massimo (i maschi rinunciano mal volentieri anche a un centimetro di lunghezza...retaggi ancestrali presumo...). Quindi anche un utilizzo meno frequente contribuisce alla durata dell'impianto, è corretto?
La ringrazio nuovamente.
[#3]
Gentile lettore,
la ringrazio dei suoi cortesi commenti.
In relazione al sellino, se lei con la sua bici non ha fastidi particolari per la sede della pompa di controllo (e non ne dovrebbe avere), non sono necessari ulteriori accorgimenti.
Frequenza di utilizzo: assolutamente quella che lei desidera. Non si tratta di avere più o meno rapporti, ma di come averne: se adotta delle semplici cautele (evitare ipergonfiaggi o brusche flessioni del pene con protesi gonfiata - che poi determinano ancora una volta iperpressioni), non ci sono problemi. Uno dei vantaggi della protesi è infatti il recupero di una vita sessuale pienamente soddisfacente e spensierata.
la ringrazio dei suoi cortesi commenti.
In relazione al sellino, se lei con la sua bici non ha fastidi particolari per la sede della pompa di controllo (e non ne dovrebbe avere), non sono necessari ulteriori accorgimenti.
Frequenza di utilizzo: assolutamente quella che lei desidera. Non si tratta di avere più o meno rapporti, ma di come averne: se adotta delle semplici cautele (evitare ipergonfiaggi o brusche flessioni del pene con protesi gonfiata - che poi determinano ancora una volta iperpressioni), non ci sono problemi. Uno dei vantaggi della protesi è infatti il recupero di una vita sessuale pienamente soddisfacente e spensierata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.4k visite dal 14/08/2017.
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