Stando alle analisi e al mio medico di base sono in ottima salute e svolgo regolarmente attività
Gentilissimi dottori, ho avuto modo di leggere e apprezzare le vostre risposte agli utenti, e mi permetto di chiedervi un consulto relativo ad una mia specifica problematica.
Mi chiamo Roberto, ho 37 anni, alto 170 cm, 68 kg di peso, stando alle analisi e al mio medico di base sono in ottima salute e svolgo regolarmente attività sportiva amatoriale. Può forse essere utile sapere pure che sono separato da 10 anni, ho un figlio, sono eterosessuale, ho relazioni affettive molto soddisfacenti, e ho un lavoro impegnativo ma che mi appaga e di cui sono felice.
Personalmente trovo il mio problema curioso ma forse per voi sarà abbastanza banale. Da circa 8 anni mi capita di mettere direi inconsciamente in relazione il sesso con il lavoro. Mi spiego. Ad esempio, se ho un lavoro da concludere entro una breve scadenza (e mi capita spesso), tendo a praticare del sesso o a fare dell'onanismo prima di attivarmi o anche per fare una pausa durante gli sforzi di concentrazione. Dopo l'orgasmo trovo molto facile rilassarmi e riesco quindi a concentrarmi benissimo per il lavoro. Quando non faccio questo, mi rendo conto che mi sento teso oppure vengo facilmente distratto da fantasie erotiche.
Questa pratica mi porta quindi ad avere circa due orgasmi al giorno, o tramite rapporti oppure tramite masturbazione. Il risultato però è che questo ritmo evidentemente ha delle ripercussioni su di me, nel senso che la mia erezione facilmente viene meno o comunque non regge più di tanto.
Ho provato a evitare questa prassi, e in effetti dopo circa una settimana di stasi l'erezione riprende tranquillamente vigore. Ma non reggo a lungo e quindi poi ricado nuovamente nel vecchio meccanismo.
Ho dunque contattato il medico di base, il quale mi ha prescritto una visita dall'andrologo. Francamente ad essi non me la sono sentita di spiegare con precisione il meccanismo che riduce la mia erezione. Sinceramente non ce l'ho fatta e in cuor mio ho pensato che forse non era essenziale.
Comunque, entrambi mi hanno prescritto di prendere del cialis, 5 mg, non di frequente ma in vista di eventuali rapporti sessuali. Ebbene, devo dire che con il Cialis mi trovo benissimo. L'effetto mi sembra che vada decisamente anche oltre le dichiarate 36 ore. Il che mi permette al momento di prendere una pillola da 5 mg una o due volte alla settimana ed avere così rapporti soddisfacenti con la mia partner.
Ora, vi chiedo: 1) è normale che io senta l'effetto del cialis anche dopo due o tre giorni? che si tratti del farmaco mi pare abbastanza evidente, non credo sia una mera spinta 'psicologica'. 2) il fatto che io non abbia detto tutto ai miei medici costituisce un problema? cioè, se loro avessero saputo delle origini del problema mi avrebbero indicato un'altra via?
Insomma, io ora sto benissimo e mi pare di avere risolto le mie difficoltà con queste dosi di cialis da 5mg una o al massimo due volte la settimana. Se qualcuno mi dice che posso andare avanti cosi' sono felice. Ma vorrei capire se c'è qualcosa che mi sfugge o che dovrei chiarire meglio con i miei medici.
Un saluto molto cordiale e grazie davvero per la vostra attenzione, e per la sensibilità con la quale affrontate i problemi che vi si presentano
Roberto
[#1]
Caro Utente,in medicina si prescrive una terapia dopo una diagnosi e,a quanto racconta,cio' non e' avvenuto.Pur non aspettandomi "sorprese diagnostiche", per noi specialisti "androsauri" (andrologi della prima ora),andrebbe evitata la medicalizzazione del rapporto sessuale in quanto,particolarmente oggi che abbiamo a disposizione molecole molto efficaci, rischiamo,di curare il sintoma e non la (eventuale) malattia (o stile di vita inidoneo). Comunque,l'assunzione di tadalafil 5 mg. non le creera' problemi fisici.Le consiglio di contattare un andrologo esperto che puo' facilmente identificare nel novero degli specialisti presenti nel forum.Cordialita'.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Ex utente
Gentilissimo dottore, la ringrazio davvero per la risposta. Mi rendo conto con le mie omissioni di non avere contribuito a definire una chiara diagnosi, ma in effetti per me non è una cosa molto semplice spiegare il mio comportamento dal vivo. Tra l'altro ho qualche difficoltà a comprendere la definizione di 'stile di vita inidoneo'. Voglio dire, per me quello raggiunto è un equilibrio importante, sia pure con l'aiuto di questa dose di 5mg di cialis alla settimana o giu' di li' (che tra l'altro non ho bisogno di aumentare, nel senso che la situazione è molto stabile). Se per esempio trovassi un medico che magari mi dicesse che non ho patologie ma che devo 'correggere' uno stile di vita 'inidoneo', temo che mi sentirei incompreso e frustrato. Chiedo scusa per questa mia replica, mi serve solo a capire di più. Poi ovviamente andrò senz'altro a consulto dal vivo, non pretendo di sostituire una visita con un contatto via internet.
Un cordiale saluto e grazie di nuovo
Roberto
Un cordiale saluto e grazie di nuovo
Roberto
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 02/12/2008.
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