Malattia di La Peyronie e disfuzione erettile
Gentile dottori,
mi è stata diagnosticata da sei mesi la malattia di Peyronie che, oltre all'incurvamento provoca disfuzione erettile.
Ho prima eseguito una cura di vitamina E, colchicina e cialis 5 mg una volta al giorno. Poi con un nuovo andrologo sto per terminare un ciclo di iniezioni di Isoptin (Verapamil - ultimamente arricchito di un cortisonico per diminuire il dolore in erezione). Il medico mi ha fatto sospendere il cialis giornaliero, la colchicina sostituendo in parte la vitamina E (che prendo ancora una volta al giorno) con il più specifico Peyroniemav.
L'incurvamento, pur rilevante, non provoca problemi nei rari rapporti sessuali che riesco ad avere con la mia compagna. Il mio problema è la disfuzione erettile. L'andrologo mi ha prescritto l'uso mirato del cialis da 20 mg prima del rapporto (al posto di quello da 5 mg giornaliero). Il punto è che a volte funziona e a volte no. Lui parla di cause psicogene (altrimenti, dice, non funzionerebbe mai) e, in questi tre mesi di terapia, sostiene che, al tatto, la placca è stabile, ma non mi ha mai fatto fare esami specifici osservando che non trova nel pene ulteriori problematiche (oltre alla tremenda Induratio). Insiste sulle cause psicogene semmai aggravate dalla terapia ansiolitica che prendo per calmare la depressione generata da questo devastante problema. La mezza compressa di antidepressivo che però assumo è stata studiata di concerto con lo psichiatra proprio per evitare il più possibile riflessi sulla sessualità.(non è un SSRI). Segnalo poi che un anno e mezzo fa ho avuto un altro episodio depressivo per la fine del mio matrimonio e in qual caso sono poi riuscito ad avere rapporti sessuali quando ho conosciuto la mia compagna (sia pur con l'aiuto del Cialis in quel caso da 10 mg) pur assumendo una compressa intera di antidepressivo.
Mi chiedo se non sia comunque opportuno fare degli esami per capire se posso agire in altro modo sulla disfuzione erettile tenendo conto del fatto che, senza Cialis, non ho erezioni complete neanche con la masturbazione. Aggiungo che dormo cinque ore e mezza (sei al massimo) a notte e temo che il Rigiscan non sia, per questo attendibile, Manca quasi sempre l'erezione mattutina (a meno che non abbia assunto il Cialis) e quando c'è è debole. Anche in questo caso l'andrologo sostiene che è l'influsso dell'antidepressivo. La sua diagnosi è completa o mi suggerite di fare degli accertamenti e se sì quali?
mi è stata diagnosticata da sei mesi la malattia di Peyronie che, oltre all'incurvamento provoca disfuzione erettile.
Ho prima eseguito una cura di vitamina E, colchicina e cialis 5 mg una volta al giorno. Poi con un nuovo andrologo sto per terminare un ciclo di iniezioni di Isoptin (Verapamil - ultimamente arricchito di un cortisonico per diminuire il dolore in erezione). Il medico mi ha fatto sospendere il cialis giornaliero, la colchicina sostituendo in parte la vitamina E (che prendo ancora una volta al giorno) con il più specifico Peyroniemav.
L'incurvamento, pur rilevante, non provoca problemi nei rari rapporti sessuali che riesco ad avere con la mia compagna. Il mio problema è la disfuzione erettile. L'andrologo mi ha prescritto l'uso mirato del cialis da 20 mg prima del rapporto (al posto di quello da 5 mg giornaliero). Il punto è che a volte funziona e a volte no. Lui parla di cause psicogene (altrimenti, dice, non funzionerebbe mai) e, in questi tre mesi di terapia, sostiene che, al tatto, la placca è stabile, ma non mi ha mai fatto fare esami specifici osservando che non trova nel pene ulteriori problematiche (oltre alla tremenda Induratio). Insiste sulle cause psicogene semmai aggravate dalla terapia ansiolitica che prendo per calmare la depressione generata da questo devastante problema. La mezza compressa di antidepressivo che però assumo è stata studiata di concerto con lo psichiatra proprio per evitare il più possibile riflessi sulla sessualità.(non è un SSRI). Segnalo poi che un anno e mezzo fa ho avuto un altro episodio depressivo per la fine del mio matrimonio e in qual caso sono poi riuscito ad avere rapporti sessuali quando ho conosciuto la mia compagna (sia pur con l'aiuto del Cialis in quel caso da 10 mg) pur assumendo una compressa intera di antidepressivo.
Mi chiedo se non sia comunque opportuno fare degli esami per capire se posso agire in altro modo sulla disfuzione erettile tenendo conto del fatto che, senza Cialis, non ho erezioni complete neanche con la masturbazione. Aggiungo che dormo cinque ore e mezza (sei al massimo) a notte e temo che il Rigiscan non sia, per questo attendibile, Manca quasi sempre l'erezione mattutina (a meno che non abbia assunto il Cialis) e quando c'è è debole. Anche in questo caso l'andrologo sostiene che è l'influsso dell'antidepressivo. La sua diagnosi è completa o mi suggerite di fare degli accertamenti e se sì quali?
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Onestamente posso dire che ha fatto un giusto percorso. Esami da fare ? Un ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi per il dimensionamento della placca e no studio dell albero vascolare
Un caro saluto
Un caro saluto
Dr. Andrea Militello.
Specialista in UROLOGIA ANDROLOGIA.
Ecografia, urodinamica
www.urologia-andrologia.net
www.andrologiamilitello.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.1k visite dal 13/06/2017.
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