Disfunzione erettile, calo della libido, tiroide, stress e apertura della coppia

Gentili dottori, buongiorno

in questo periodo sto vivendo una situazione che pregiudica pesantemente la qualità della mia vita. Nella mia vita, ho avuto rapporti sessuali solo con le tre compagne con le quali ho intessuto relazioni stabili. Fin da piccolo ho sofferto di manie ossessivo-compulsive, che negli ultimi anni sono andate scomparendo, pur senza aver mai intrapreso alcun percorso terapeutico. L'altro ieri ho scoperto di soffrire di ipotiroidismo subclinico (TSH 4,744, T4 libero 10,30).
Ho una relazione stabile da 6 anni, con una ragazza per la quale provo fortissima attrazione fisica e un grandissimo legame emotivo, entrambe le cose sono pienamente corrisposte. Da circa 4 mesi, abbiamo intrapreso su sua richiesta un percorso di apertura della coppia; la cosa mi ha inizialmente destabilizzato, quando ha iniziato a frequentare e fare sesso con un'altra persona, sono entrato in un periodo di forte tristezza tale da azzerare completamente la mia libido, farmi perdere 3 kg in una settimana e farmi smettere di praticare sport. Pian piano mi sono abituato alla situazione, ma da allora non ho più ripreso a masturbarmi come prima, le mie erezioni spontanee sono diminuite, la loro "qualità" è diminuita e non faccio quasi più sport. Circa due mesi fa, ho avuto un'incontro con una ragazza, con la quale c'era una forte attrazione reciproca, e con la quale ho fatto del petting, ma la frequentazione è finita dopo una settimana. Da circa un mese ho iniziato a frequentare un'altra ragazza, ma non è scattata alcuna attrazione fisica, bensì solo mentale.
Da un mese e mezzo ho iniziato un nuovo lavoro, da due settimane convivo con la mia compagna: inizialmente la nostra intesa sessuale è stata grandiosa. Abbiamo avuto rapporti praticamente tutti i giorni, con soddisfazione di entrambe. Da precisare che, dopo il trauma dell'apertura della coppia, c'è stato un riaccendersi della nostra vita erotica, che ha subito alti e bassi soprattutto in funzione delle mie frequentazioni (ogni qualvolta ho iniziato a frequentare un'altra ragazza, la mia compagna ha accentuato il suo interesse fisico ed emotivo nei miei confronti).
Da tre giorni, non riesco a mantenere l'erezione durante i rapporti penetrativi, è aumentato il mio senso di insicurezza generale, mangio di più e mi ritrovo spesso a provare un senso di tristezza e di vuoto, con istinto al pianto. Lei cerca di non farmi pesare la situazione, anche perché la mia attenzione nel farle raggiungere l'orgasmo non è cambiata, ma il fatto che stamattina sia stato il terzo rapporto consecutivo nel quale si è manifestato questo mio problema, mi fa stare terribilmente male, e mi fa tornare il senso di disagio legato al suo avere rapporti con un'altra persona. Non so se il mio problema sia fisiologico, legato alla tiroide, oppure psicologico, e che tante situazioni stressanti siano andate sommandosi a un mio substrato psichico già non particolarmente lineare.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore a dire il vero non lo so neanche io. Va visitato dal vivo solo a quel modo è possibile capire da dove viene il problema erettile. Per quanto riguarda tutta la situazione emotiva e sentimentale può influenzare o determinare ma bisogna controllare prima il fisico
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Utente
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Gentili dottori,

Tra una settimana avrò la mia prima visita urologica per questo problema (non sarebbe stata più appropriata un'andrologica?). Nel frattempo, il mio medico di base sostiene non serva una visita endocrinologica, in quanto i miei valori del TSH sono, a suo avviso, nella norma (nonostante siano al limite, io mi senta sempre stanco, ho problemi di memoria e in famiglia ho molti casi di ipotiroidismo e noduli alla tiroide).

Da segnalare, un paio di mesi fa ho sofferto di infezione alle vie urinarie da E. Coli, che purtroppo non ho curato in modo adeguato (ho saltato diverse volte l'antibiotico). Il bruciore alla minzione é scomparso, ma avverto ancora un fastidio alla zona del pube.

Un anno fa sono stato operato per fimosi non serrata, non con circoncisione ma frenulotomia, il che non ha risolto granché il fastidio durante i rapporti. Soffro da sempre di glande secco, l'androloga ritiene sia congenito e mi ha consigliato solo applicazione di vea olio.

Altra cosa che ho notato, é che durante i rapporti, prima di perdere l'erezione, avverto un formicolio alle mani e/o ai piedi, talvolta anche alla faccia. Soffro di varicocele all'epididimo sx, la mia pressione normale é 120/60 (potrebbe precludermi l'uso del cialis?) e ho carenze di ferritina.

Ormai siamo a una settimana di disfunzione erettile, l'unico orgasmo raggiunto é stato tramite masturbazione. Ho anche notato che riesco a raggiungere l'erezione solo tramite stimolazione fisica, mentre quella visiva e olfattiva, pur eccitandomi, non produce effetti fisici. Le erezioni spontanee sono scomparse del tutto, fatta eccezione per due mattutine un paio si giorno fa. Ho anche constatato che, mentre prima l'erezione permaneva dopo il coito, ora il pene torna flaccido immediatamente.
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