Dolori a seguito scleroembolizzazione varicocele
Buongiorno
Nel 2010 ho subito un intervento di scleroembolizzazione di varicocele di 3°-4° grado sx con ingresso dalla vena genitofemorale . Dal giorno seguente ho accusato dolori fortissimi al testicolo che sono stati curati con antifiammatori . a distanza di anni continuo ad avere dolori ( anche se leggeri costanti al testicolo sx ) che si acutizzano quando faccio sport e dopo ( non subito, ma il giorno seguente) l'eiaculazione. i dolori si acutizzano anche se sto parecchio tempo in piedi ( in questo caso il testicolo tende a scendere e sento dolore).dal posto interevento sono obbligato a tenere, anche di notte, slip contenitivi .
Ho fatto decine di esami e di visite e non è stato riscontrato alcunché al testicolo.
Ad ottobre 2016 mi sono sottoposto ad un intervento di ernia inguinale sx pensando che potesse essere questa la causa. Nonostante il buon esito di quest’ultimo intervento , i dolori continuano .
Non posso svolgere più attività fisica come la corsa etc, ,a pratico il nuoto con le gambe bloccate ( solo braccia , in quanto il movimento delle gambe mi arreca fastidio ) e non posso più andare in motocicletta .
Da ultimi alcuni suoi colleghi hanno ritenuto si tratti di una nevralgia nel nervo ileo inguinale ( per cui ho fatto un apposita indagine elettroneurografica che ha evidenziato una riduzione d’ampiezza del SAPs del nervo sx rispetto al controlaterare ) e/o del nervo genitofemorale ( mi hanno sconsigliato alcuna indagine in quanto poco attendibile ) in quanto l’ingresso della scleroembolazizzazione è avvenuta tramite la vena genitofemorale.
Mi hanno consigliato di sottopormi ad infiltrazione eco guidata dei due nervi con anestetico temporaneo, per poi – individuata la causa - sottopormi ad una neuro modulazione in radiofrequenza pulsata eco guidata
Se del caso, successivamente una crioablazione e/o una tecnica per la definizione del problema. Vorrei sapere il vostro illuminato parere ed, anche, le possibili conseguenze negative di tali terapie che mi hanno consigliato.
Nel 2010 ho subito un intervento di scleroembolizzazione di varicocele di 3°-4° grado sx con ingresso dalla vena genitofemorale . Dal giorno seguente ho accusato dolori fortissimi al testicolo che sono stati curati con antifiammatori . a distanza di anni continuo ad avere dolori ( anche se leggeri costanti al testicolo sx ) che si acutizzano quando faccio sport e dopo ( non subito, ma il giorno seguente) l'eiaculazione. i dolori si acutizzano anche se sto parecchio tempo in piedi ( in questo caso il testicolo tende a scendere e sento dolore).dal posto interevento sono obbligato a tenere, anche di notte, slip contenitivi .
Ho fatto decine di esami e di visite e non è stato riscontrato alcunché al testicolo.
Ad ottobre 2016 mi sono sottoposto ad un intervento di ernia inguinale sx pensando che potesse essere questa la causa. Nonostante il buon esito di quest’ultimo intervento , i dolori continuano .
Non posso svolgere più attività fisica come la corsa etc, ,a pratico il nuoto con le gambe bloccate ( solo braccia , in quanto il movimento delle gambe mi arreca fastidio ) e non posso più andare in motocicletta .
Da ultimi alcuni suoi colleghi hanno ritenuto si tratti di una nevralgia nel nervo ileo inguinale ( per cui ho fatto un apposita indagine elettroneurografica che ha evidenziato una riduzione d’ampiezza del SAPs del nervo sx rispetto al controlaterare ) e/o del nervo genitofemorale ( mi hanno sconsigliato alcuna indagine in quanto poco attendibile ) in quanto l’ingresso della scleroembolazizzazione è avvenuta tramite la vena genitofemorale.
Mi hanno consigliato di sottopormi ad infiltrazione eco guidata dei due nervi con anestetico temporaneo, per poi – individuata la causa - sottopormi ad una neuro modulazione in radiofrequenza pulsata eco guidata
Se del caso, successivamente una crioablazione e/o una tecnica per la definizione del problema. Vorrei sapere il vostro illuminato parere ed, anche, le possibili conseguenze negative di tali terapie che mi hanno consigliato.
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Gentile lettore,
in questi casi clinici post-chirurgici complessi e complicati, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema clinico attuale e dare quindi una indicazione precisa su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare o riconsultare in diretta sempre il suo andrologo di fiducia.
Un cordiale saluto.
in questi casi clinici post-chirurgici complessi e complicati, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema clinico attuale e dare quindi una indicazione precisa su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare o riconsultare in diretta sempre il suo andrologo di fiducia.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 10/04/2017.
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