Fastidio testicolare ed inguinale bilaterale
Buongiorno gentili dottori,
Da circa 4 mesi abbondanti avverto un dolore diffuso a livello testicolare, per il quale sono stato visitato il 29/11 da un andrologo/urologo, senza riscontrare anomalie. Il dottore mi ha prescritto l'ecografia addominale e scrotale che non hanno rilevato alcuna stranezza; solo la spermiocoltura (che ho fatto solo a gennaio) mi ha restituito la presenza dell'ureaplasma urealyticum, che ho trattato con 12 giorni di claritromicina (2 da 500 al giorno), finiti oggi. L'11 aprile avrò l'urinocoltura di controllo, per verificare come è andata la terapia.
Da qui in poi vorrei chiedere un consiglio, già consapevole del fatto che forse tutto si potrà chiarire solo con i risultati dell'urinocoltura (e nel caso dovrò probabilmente ritornare dal medico specialista). In questo periodo di cura i fastidi in zona inguinale e genitale non sono passati, anzi hanno avuto un comportamento piuttosto bizzarro, nel senso che ogni giorno si sono localizzati in una posizione diversa.
A giorni alterni li ho avvertiti: in zona inguinale, seguendo una linea che passa accanto al pene (ipotizzo che si tratti del dotto deferente) da entrambi i lati ma maggiormente a sinistra. In zona scrotale/testicolare come al solito, anche se più che un interessamento dei testicoli (che risulta comunque sensibile), ho l'impressione che si tratti dell'epididimo ed anche in questo caso del d. deferente ma più in basso; Un leggero senso di fastidio/bruciore al glande, non durante o dopo la minzione, ma diffuso durante il giorno. Un leggero fastidio in zona perineo.
Ripeto, la stranezza di questi sintomi è che non avvengono mai tutti insieme, ma uno alla volta come se "l'infiammazione" si muovesse a seconda del giorno. Non ho fastidi durante l'eiaculazione, anzi questi sembrano attenuarsi dopo, ne durante l'erezione e neanche durante la minzione. Posso interrompere il getto dell'urina e non ho la percezione di urinare più spesso. I fastidi non sono invalidanti ne dolorosi, ma sono inequivocabilmente presenti. Posso svolgere attività sessuale o fisica (anche se a volte sento fastidio nei soliti posti). Conosco le problematiche che possono derivare dall'ureaplasma ed effettivamente riconosco di averne solo una piccola percentuale (come ho già detto non ho altri fastidi, come perdite dal pene o difficoltà/eccesso nell'urina ecc).
Data appunto la bizzarria dei sintomi, mi viene da pensare che non sia il caso di farmi visitare anche da un fisioterapista per escludere l'interessamento di pubalgia o di dolori di riflesso che partono dalla schiena (faccio presente che periodicamente faccio sedute da un osteopata, che ha escluso ernie o altro, senza aver fatto risonanze o altro). Onestamente tenderei ad escludere queste ipotesi ed a dare la colpa più al batterio trovato, ma sinceramente preferisco affidarmi a voi.
Certo di una vostra collaborazione (e consapevole della difficoltà), vi chiedo se avete idea di cosa potrebbe essere e come dovrei orientarmi.
Distinti saluti.
Da circa 4 mesi abbondanti avverto un dolore diffuso a livello testicolare, per il quale sono stato visitato il 29/11 da un andrologo/urologo, senza riscontrare anomalie. Il dottore mi ha prescritto l'ecografia addominale e scrotale che non hanno rilevato alcuna stranezza; solo la spermiocoltura (che ho fatto solo a gennaio) mi ha restituito la presenza dell'ureaplasma urealyticum, che ho trattato con 12 giorni di claritromicina (2 da 500 al giorno), finiti oggi. L'11 aprile avrò l'urinocoltura di controllo, per verificare come è andata la terapia.
Da qui in poi vorrei chiedere un consiglio, già consapevole del fatto che forse tutto si potrà chiarire solo con i risultati dell'urinocoltura (e nel caso dovrò probabilmente ritornare dal medico specialista). In questo periodo di cura i fastidi in zona inguinale e genitale non sono passati, anzi hanno avuto un comportamento piuttosto bizzarro, nel senso che ogni giorno si sono localizzati in una posizione diversa.
A giorni alterni li ho avvertiti: in zona inguinale, seguendo una linea che passa accanto al pene (ipotizzo che si tratti del dotto deferente) da entrambi i lati ma maggiormente a sinistra. In zona scrotale/testicolare come al solito, anche se più che un interessamento dei testicoli (che risulta comunque sensibile), ho l'impressione che si tratti dell'epididimo ed anche in questo caso del d. deferente ma più in basso; Un leggero senso di fastidio/bruciore al glande, non durante o dopo la minzione, ma diffuso durante il giorno. Un leggero fastidio in zona perineo.
Ripeto, la stranezza di questi sintomi è che non avvengono mai tutti insieme, ma uno alla volta come se "l'infiammazione" si muovesse a seconda del giorno. Non ho fastidi durante l'eiaculazione, anzi questi sembrano attenuarsi dopo, ne durante l'erezione e neanche durante la minzione. Posso interrompere il getto dell'urina e non ho la percezione di urinare più spesso. I fastidi non sono invalidanti ne dolorosi, ma sono inequivocabilmente presenti. Posso svolgere attività sessuale o fisica (anche se a volte sento fastidio nei soliti posti). Conosco le problematiche che possono derivare dall'ureaplasma ed effettivamente riconosco di averne solo una piccola percentuale (come ho già detto non ho altri fastidi, come perdite dal pene o difficoltà/eccesso nell'urina ecc).
Data appunto la bizzarria dei sintomi, mi viene da pensare che non sia il caso di farmi visitare anche da un fisioterapista per escludere l'interessamento di pubalgia o di dolori di riflesso che partono dalla schiena (faccio presente che periodicamente faccio sedute da un osteopata, che ha escluso ernie o altro, senza aver fatto risonanze o altro). Onestamente tenderei ad escludere queste ipotesi ed a dare la colpa più al batterio trovato, ma sinceramente preferisco affidarmi a voi.
Certo di una vostra collaborazione (e consapevole della difficoltà), vi chiedo se avete idea di cosa potrebbe essere e come dovrei orientarmi.
Distinti saluti.
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Utente
Buonasera, aggiorno la mia situazione. L'osteopata da cui mi rivolgo, mi ha diagnosticato delle importanti tensioni a carico dei nervi ileoinguinale e genitofemorale (soprattutto a sinistra), che dovrebbero spiegare i fastidi in zona inguinale, scrotale ed interno coscia. In seguito alle manipolazioni e, credo, anche al lavoro sulla gestione delle tensioni che sto praticando tramite training autogeno, i fastidi si sono ridotti, pur non scomparendo del tutto e ripresentandosi saltuariamente. Adesso sono 2 giorni che presento un fastidio persistente interno al glande, non quando eiaculo o urino, ma abbastanza costante. Certo ho l'impressione che in seguito a rapporto o masturbazione (che in media avvengono una volta ogni 2 giorni) aumenti la sensibilità ed il fastidio, ma non ne ho la certezza.
Tra 4 giorni avrò l'urinocoltura di controllo post antibiotici, ma sinceramente non so cosa pensare a riguardo. Voi dottori avete delle idee per orientarmi?
Tra 4 giorni avrò l'urinocoltura di controllo post antibiotici, ma sinceramente non so cosa pensare a riguardo. Voi dottori avete delle idee per orientarmi?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 28/03/2017.
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