Induratio Penis Plastica

Salve ho 35 anni , affetto da induratio penis plastica: piccola placca fibrosa al terzo medio distale subcoronale formatasi con il tempo dopo un trauma sessuale intenso (rumore avvertito crack e dolore ) 5 anni fa. Dopo visita urologica trattata con vitamina e infiltrazioni veramapil + ionoforesi . Il pene con il tempo si è accorciato(accorciamento avvertibile e visibile sia in erezione e sia a riposo) con lieve curvatura a sinistra a dopo circa 8 mesi il dolore è sparito e tutto si è fermato. A distinaza di 5 anni ho continuato ad avere rapporti mi sono lasciato con la mia compagna e dopo tre mesi mi sono venute delle emorroidi e mi si è infiammata la prostata . Ho effettutato spermicoltura urinocoltura test di meares e infine i tamponi uretrali tutto negativo , ma dopo qualche giorno aver eseguito i tamponi mi si è riattivata la fibrosi , ovvero avvertivo dolori intorno alla placca e subito sotto il glande e con il passare dei giorni fino ad oggi assistevo alla retrazione gia al riposo e in erezione. Ma è possibile ? Cmq visitato mi è stato prescritto peironev plus + dromos (questa volta mi sono state sconsigliate infiltazioni o ionoforesi ) ormai da 4 mesi ma la retrazione sembra inarrestabile quindi all'ingrandimento e all'estensione della placca. Il dolore va a diminure ma ancora è sempre presente anche a riposo con piccole parestesie durante l'arco della giornata. La placca non mi provoca curvature anomale ma al momento mi ritrovo con un pene corto con erezione non facile (provateci voi tra il dolore e tra lo stress psicologico) e che a riposo è ora un micropene . Da quello che ho capito purtroppo è che se la malattia non provoca curvatura non si puo fare piu di tanto, e per gli accorciati ? . Io vi chiedo se in un futuro non troppo lontano un giorno la scienza o con le staminali o con altre sostanze riuscirà a ridare le dimensioni di una volta o a sostituire il tessuto danneggiato ? La ricerca sta facendo qualcosa per questa bruttissima patologia ? Si può sperare in qualcosa ?

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Nei casi come il suo conviene essere conservativi finché è mantenuta una buona attività funzionale anche con un eventuale aiuto farmacologico per migliorare l'erezione se necessario. Da poco è stato anche introdotto il trattamento con la collagenasi , un enzima che dissolve la placca , ma è ancora troppo presto per valutare i risultati a lungo termine. Resta sempre valido il principio che nella fase attiva della malattia l'unico trattamento è quello con farmaci che tendono a spegnere il processo flogistico. Cordiali saluti.

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

[#2]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,
in casi di estrema perdita di lunghezza dell'asta tale da rendere il pene non congruo ad una attività penetrativa soddisfacente vi è la possibilità di chirurgia protesica peniena con associate tecniche di ripristino, almeno parziale, delle dimensioni del pene.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio Dott. Dr. Mario De Siati e Dr. Edoardo Pescatori per le risposte.

Si sa qualcosa su nuove terapie per attaccare la placca come la PRP o l'acido ialuronico, cellule staminali ?
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto