Poca sensibilità del pene e lieve disfunzione erettile.

Salve dottori,
sono qui per chiedere informazioni-guida il più precise possibile, per indagare sulla mia situazione andrologica una volta per tutte.
Facendo un piccolo riepilogo della mia situazione clinica, devo assolutamente evidenziare il fatto che sto assumendo un SNRI (venlafaxina), il mio stato di salute psichica è ottima, infatti con il mio psichiatra stiamo riducendo il dosaggio che attualmente è a 75mg e mi auguro fra poco tempo diventi 37,5mg, per poi lasciare definitivamente il farmaco definitivamente nel giro di pochi mesi.
Questo per evidenziare come il mio stato psichico non interagisce a detta del mio psichiatra e per quelle che sono le mie sensazioni, sull'efficienza sessuale, che potrebbe essere messo un pò in difficoltà forse dal farmaco.
La mia situazione andrologica è sempre stata oggetto delle mie attenzioni qualche volta, senza crearmi inutili ansie che avrebbero peggiorato il mio stato di saluto complessivo, ma da quando ho iniziato il mio percorso di cura con questo farmaco, ho notato che qualcosa è cambiato rispetto a tanti anni fa.
I banchi di prova sono stati i rapporti sessuali stabili nel tempo, ossia quando ho avuto una partner stabile come mi succede da circa un mese.
Evidenzio questi sintomi/situazioni:
- poca sensibilità dell'asta peninea e sopratutto glande, (il rappporto di sesso orale, senza preservativo, non mi provoca godimento e anzi spesso provo dolore sul glande), sensibiltà non eccelsa neanche in fase di penetrazione;
- quando penetro (ultimamente quasi sempre con preservativo), dopo un pò di minuti di penetrazione continua, il pene perde la sua naturale erezione e mi accorgo di non godere e provare piacere tale da eiaculare;
- arrivo all'eiaculazione con il fai da te, anche se l'unica volta in cui non ho usato il preservativo sono riuscito ad eiaculare con il normale rapporto, per via evidentemente di una leggera sensibiltà in più;
- eccessiva stanchezza dopo sforzi fisici, con difficoltà di recupero anche a distanza di più giorni, con ricadute anche su libido ed erezione.
Ovviamente so che la visita andrologica, come so già mi direte, servirà a chiarire meglio e ad agire.
A Voi chiedo gentilmente, di darmi un vostro parere sulla situazione e sopratutto di indicarmi a quale routine di esami potrebbero essermi utili in merito alle mie problematiche, perchè voglio fare assolutamente chiarezza su questo mio piccolo problema. Ad esempio se potesse farmi un elenco di sostanze da rilevare in esami del sangue ed urine, già sarebbe un grande aiuto per me, in quanto potrei già iniziare a muovermi e poter dare già indicazioni allo specialista che sceglierò.
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra cordialità.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Possono coesistere due situazioni. La prima e attualmente probabilmente la più consistente è l'azione negativa del SNRI sulla funzione genitale nel suo complesso, come da sintomi che lei segnala, e in particolare anche sulla spermiogenesi. Fortunatamente il tutto tende a risolversi, in assenza di altre problematiche, in 6-12 mesi dalla sospensione totale del farmaco. La seconda che credo vada comunque valutata anche ora, è quella relativa alle condizioni genitali (area pelvico-prostatica, scroto-testicolare) da definire con almeno l'ecografia doppler pelvico-prostatica e scroto-testicolare e lo spermiogramma ben fatto (veda i miei blog sul tema). Quindi è utile che si rivolga ad un andrologo con cui eseguire quanto detto e che dovrà valutare gli esiti alla luce dell'assunzione del SNRI. Sul tutto ovviamente agisce il suo stato di stress ansiogeno che i difetti di gestione sessuale producono e che va risolto con le sole tecniche di rilassamento (per esempio un buon percorso yoga).
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Utente
Utente
Grazie mille dottore per la sua risposta esaustiva,
Da quel che ho capito la sia preoccupazione riguarda principalmente l'assunzione del SNRI. Potrebbe spiegarmi bene, se possobile, perché questa categoria di farmaci interferisce in maniera così negativa sulla sfera sessuale?
Avrei un'altra domanda da porle, ciò che mi ha insospettito molto, (come le ho già elencato prima) è una strana incapacità del corpo ad adattarsi a sforzi fisici, cioè basta stressare il corpo con sedute in palestra e anche semplice corsa, per far iniziare un momento di stanchezza continua che non va più via , se non con l'interruzione degli allenamenti. Questo sempre a partire dall'assunzione di SNRI, ho pensato ad una correlazione strana con cortisolo/testosterone.
La ringrazio anticipatamente
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
La questione dell'azione sulle funzioni è veramente complessa e non semplice da sintetizzare, ma cerco di farle capire con queste poche righe. La categoria dei farmaci SNRI e SSRI modificano i rapporti serotonina/dopamina nelle funzioni di controllo degli equilibri cerebrali con riflessi significativi sulle regolazioni delle funzioni genitali; inoltre hanno azione diretta sulle componenti testicolari con riduzione anche importante della funzione spermatogenetica e della produzione degli steroidi. Ciò è sufficiente a a produrre quadri anche importanti di disfertilità e di carenza degli stimoli steroidei, in particolare androgenici, se non nei livelli degli ormoni (può essere cha la misurazione dia livelli ancora normali), nella loro efficacia di azione. Ciò è sufficiente pertanto a spiegare quanto lei avverte.
E' quindi evidente che prima cesserà l'assunzione e prima potrà ritrovare il nuovo equilibrio e d'altra parte ansia e stress possono essere ben trattate, una volta passate le fasi consistenti come sembra essere nella sua situazione, con i percorsi di rilassamento e recupero del proprio spazio con le tecniche di respirazione e yoga e con il tai-chi.
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Utente
Utente
Grazie mille dottore,
mi è stato di grande aiuto. E' stato esaustivo con le sue risposte e spero quanto prima di abbandonare il farmaco SNRI godendo di un'ottima salute psichica e di avere miglioramenti nellla mia sfera sessuale, consultando anche un andrologo per trovare una soluzione e più risposte.
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