Perdita veloce delle erezioni. fuga venosa o ansia?

Buongiorno a Tutti e grazie per l'attenzione.

Ho 35 anni. All'eta' di 29 anni, dopo alti e bassi a livello sessuale, mi sono deciso a fare una visita andrologica in quanto soffrivo di perdita di erezioni. L'andrologo mi fece un esame manuale del pene e mi prescrisse le analisi del sangue i cui valori erano ottimali (il testosterone era quasi oltre la soglia massima). Mi ha detto che il mio era un problema di origine psicologica e mi prescrisse, per iniziare, il cialis 20 mg.

Il Cialis mi ha molto aiutato ad affrontare il mio problema (spesso bastava meta’ pastiglia) e sembrava anche a superarlo in quanto, dopo un periodo di circa 3 mesi che lo usavo, ho imparato a “volare da solo” in modo piu’ che soddisfacente (nei periodi di vacanza arrivavo, non esagero, anche a 8 rapporti al giorno, senza ovviamente alcun aiuto chimico anche se nel periodo predente avevo usato molto il cialis). I problemi sono iniziati nuovamente quando ho iniziato di nuovo a viaggiare (passo molto tempo all'estero per lavoro). Bastava un’assenza di un mese che era come se dovessi ricominciare tutto da capo. Il Cialis mi ha sempre aiutato e, dopo i primi rapporti stressati, sono spesso riuscito a fare senza di esso (nel corso di una serata, se il primo rapporto era spesso non soddisfacente, gli altri, forse perche’ mi sentivo rassicurato di aver “rotto il ghiaccio”, andavano meglio).

Adesso ho cambiato compagna e mi trovo di nuovo da capo. Devo dire che mi sento gelato e lo stress e’ molto all’idea di avere rapporti con lei sebbene mi piaccia moltissimo.

Noto comunque qualcosa di strano nel mio meccanismo di erezione (da sempre anche nei periodi ok). Le stimolazioni devono essere SEMPRE MANUALI (salvo rarissimi casi) con stimolo della parte alta del prepuzio dove si trova la vena penica. Inoltre, una volta deconcentrato, perdo le erezioni con una forse eccessiva velocita' (anche pochi secondi - devo anche dire che mi auto-osservo forse un po' troppo).

Concludo dicendo che al mattino e svegliandomi durante la notte mi accorgo (non sempre ma spesso) di avere erezioni ottimali e, nel dormiveglia, mi accorgo che persistono anche per lunghi periodi.

La perdita veloce delle erezioni, alla luce di quanto sopra, deve essere ulteriormente investigata con esami specifici (mi spaventa la fuga venosa) o devo passare semplicemente ad una terapia psicologica come mi avviso' a suo tempo l'andrologo se i problemi fossero rimasti?

Grazie.
[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,peccato che la prima visita andrologica non abbia condotto ad una diagnosi a 36 gradi ma si sia "appiattita" alla somministrazione di un farmaco pro-erettile che,alla lunga,ha mostrato di non essere completamente esaustivo nel ripristinare la padronanza della funzione sessuale.
Faccia un asso indietro e si rivolga ad un andrologo esperto che Le allontani le (ingiustificate) paure (fuga venosa...?) che La stanno assalendo.
Non ho compreso il significato dell'esame manuale del pene...
Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egr. Dott. Izzo,

La ringrazio.

Le spiego velocemente: il Suo collega (mi hanno confermato da piu' parti essere un medico serio) mi ha interrogato a lungo e, sulla base della mia testimonza (capacita' ad avere erezioni durante la masturbazione - sebbene stimolate manualmente - ed erezioni notturne presenti) ha espletato un'attenta palpazione del pene e dei testicoli (sono stato operato di idrocele bileterale a 16 anni) e solo dopo l'analisi del sangue ha concluso per il problema psicologico dicendo che riteneva inutili altri esami.

Da una parte vorrei farli e togliermi il dubbio. Sottolineo che sono molto ansioso in tutto e questo puo' spiegare molte cose...

La ringrazio di cuore per la risposta.





[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Egergio signore,
tutti, ripeto tutti glie esami strumentali per deficit erettivo sono soggetti ad essere influenzati dallo stato psicologico di base del paziente. Non esiste esame dirimente, secondo me e secondo la letteratura più recente è l' anamnesi a fare la parte del leone nella diagnostica del deficit erettivo. Tanto per confonderle le idee la fuga venosa non è una causa ma un sintomo di problemi fibrotici, traumatici, ansiosi, metabolici e ormonali.
Pertanto parli come ha parlato con noi col suo andrologo di riferimento e faccia controllare da lui e non da sè stesso gli esiti degli esami che vorrà fare.
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egregio Dott. Cavallini, ringrazio molto anche Lei.

In due professionisti, fra le righe (e nemmeno tanto) mi avete detto di darmi una calmata e smettere di auto-osservarmi ossessivamente.

Faro' cosi' e non appena tornero' in patria (sono sempre in viaggio e anche questo non mi aiuta moltissimo a costruire quell'intmita' che le rare volte che riuscivo ad ottenere faceva andare tutto bene) parlero' ancora con il mio andrologo per vedere di trovare una soluzione che non implichi la schiavitu' a vita dal cialis.

Vorrei davvero farne a meno e sono cosciente (sebbene molto nel profondo) che non mi serva affatto (e con questo non voglio fare alcuna autodiagnosi).

Grazie,

M.
[#5]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Egergio signore,
chiedo scusa, ma un po di "mestiere maieutico" (arte di far partorire) l' ho acquisito.
Allora, vista la sua risposta, mi consenta un ulteriore passo avanti: chieda al suo andrologo se ritiene possibile ed utile una psicoterapia.
Faccia sapere
[#6]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Egregio Dott. Cavallini,

La ringrazio nuovamente per il consiglio. E' difficile fare della buona attivita' sessuale se lo stress amazza il desiderio (il problama e' tutto li...).

Ringrazio tutti Voi medici del sito per la consulenza e spero che questa pagina possa aiutare anche altri.

Se si ha un problema e' bene chiedere aiuto ad un esperto. I medici esistono non solo quando la gente sta per morire :) (in tal caso e' anche troppo tardi) ma anche per problemi che si potrebbe (facilmente) superare da soli ma per varie ragioni non si riesce a farlo.

Saluti,

M.
[#7]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Egregio signore,
non si adombri se non riesce a superare un problema psicologicoi da solo.
Ha mai visto un chirurgo operarsi da solo?
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