Terapia per ureaplasma urealyticum
Buongiorno
Nell’ambito di un controllo di routine la mia spermiocoltura ha evidenziato la presenza di Ureoplasma urealyticum. L’andrologo mi ha prescritto un ciclo di cura di 5 gg di Bassado al termine del quale ripetere l’esame e mi ha congedato raccomandando lo stesso controllo per la mia compagna e di avere, nel frattempo, rapporti protetti con profilattico. La mia compagna si è dunque recata dalla sua ginecologa per eseguire un tampone vaginale del cui esito siamo ancora in attesa, ma la dottoressa ha già dichiarato, in sede di visita, che non è abitudine sua né di altri suoi colleghi ginecologi che lei conosca prescrivere una cura per l’ureoplasma se non in specifici casi e che quindi, anche qualora questo fosse presente, non prescriverebbe alcuna terapia. Io non posso fare a meno di chiedermi che senso abbia fare una cura antibiotica così aggressiva se poi, in caso risultasse positiva anche mia moglie, al primo rapporto non protetto è molto probabile che io contragga nuovamente l’infezione. Preciso che né io né mia moglie accusiamo sintomi di alcun tipo e che stiamo cercando di concepire. L’approccio della ginecologa può essere ritenuto troppo blando?
Grazie dell'attenzione
Nell’ambito di un controllo di routine la mia spermiocoltura ha evidenziato la presenza di Ureoplasma urealyticum. L’andrologo mi ha prescritto un ciclo di cura di 5 gg di Bassado al termine del quale ripetere l’esame e mi ha congedato raccomandando lo stesso controllo per la mia compagna e di avere, nel frattempo, rapporti protetti con profilattico. La mia compagna si è dunque recata dalla sua ginecologa per eseguire un tampone vaginale del cui esito siamo ancora in attesa, ma la dottoressa ha già dichiarato, in sede di visita, che non è abitudine sua né di altri suoi colleghi ginecologi che lei conosca prescrivere una cura per l’ureoplasma se non in specifici casi e che quindi, anche qualora questo fosse presente, non prescriverebbe alcuna terapia. Io non posso fare a meno di chiedermi che senso abbia fare una cura antibiotica così aggressiva se poi, in caso risultasse positiva anche mia moglie, al primo rapporto non protetto è molto probabile che io contragga nuovamente l’infezione. Preciso che né io né mia moglie accusiamo sintomi di alcun tipo e che stiamo cercando di concepire. L’approccio della ginecologa può essere ritenuto troppo blando?
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[#1]
Caro signore una spermiocultura senza sintomi ha troppi falsi positivi per essere anche solo un po' credibili e solo alcuni ceppi di quel batterio sono patogeno, le tetracicline poi vanno fatte per 7 giorni. Per cui ho molti dubbi pure io, ma diversi dai suoi
[#2]
Ex utente
Di che genere sono i suoi, gentile dottor Cavallini?
Intanto mi correggo, Bassado è stato effettivamente prescritto per 7 gg. I miei di dubbi nascono soprattutto da quello che ho potuto leggere sia in giro che su questo forum e cioè che l'ureaplasma può influire sulla motilità degli spermatozoi... motivo per cui da quel punto di vista sono persuaso di seguir la cura. Ha senso che solo io segua la terapia e mia moglie no (stante che i suoi risultati li avremo domani) ?
Grazie per l'attenzione
Intanto mi correggo, Bassado è stato effettivamente prescritto per 7 gg. I miei di dubbi nascono soprattutto da quello che ho potuto leggere sia in giro che su questo forum e cioè che l'ureaplasma può influire sulla motilità degli spermatozoi... motivo per cui da quel punto di vista sono persuaso di seguir la cura. Ha senso che solo io segua la terapia e mia moglie no (stante che i suoi risultati li avremo domani) ?
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.9k visite dal 20/02/2017.
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