Probabile induratio penis plastica?
Buongiorno gentilissimi Dottori,
vi scrivo in merito ad un quesito che mi sta arrovellando il cervello in questi giorni. Premetto che sono in attesa di visita urologica, ma comunque mi farebbe piacere avere dei chiarimenti anche da voi.
Noto un cordoncino non troppo duro, non dolente sulla parte destra del pene, in basso, e forse un qualcosa di simile ma di dimensioni molto più ridotte sulla parte sinistra del pene a circa metà asta. Quanto appena descritto si nota meglio in erezione, momento in cui, il cordoncino del lato destro si sposta a circa metà asta.
Da quello che mi ricordo, il mio pene è sempre stato un po' curvo a sinistra sia da flaccido che in erezione, ma non ho mai avuto problemi nell'atto sessuale. Credo di avere questi cordoncini da più di due anni, ma pensavo non fosse nulla di grave in quanto non dolenti. Da qualche mese, ho letto della Induratio penis plastica e forse suggestionato da ciò, noto la curvatura del pene a sinistra un po' aumentata, cosa che dalla mia informazione su tale malattia, è un po' strana in quanto avendo il cordoncino a destra il pene si sarebbe dovuto curvare verso destra, se di placca trattasi.
Io vi chiedo se ciò che ho descritto sia sicuramente da attribuire ad IPP, oppure se ci possono essere altre cause che determinano la mia sintomatologia.
Ho paura di aver aspettato troppo nel farmi visitare e che non ci sia più soluzione se dovesse trattarsi di IPP.
Inoltre vorrei chiedervi se è automatico che quando l'andrologo scopre una placca sul pene, siamo in presenza di IPP e se è normale che la seconda erezione che magari può avvenire dopo qualche oretta che si è consumato un rapporto sessuale o una masturbazione, possa far risultare il pene un po' indolenzito ma non dolorante tale da non poter concludere qualsiasi altro atto sessuale, che sia manuale o meno, infatti durante l'atto l'indolenzimento scompare del tutto.
Grazie a chiunque potrà rispondere ai miei dubbi.
Saluti
vi scrivo in merito ad un quesito che mi sta arrovellando il cervello in questi giorni. Premetto che sono in attesa di visita urologica, ma comunque mi farebbe piacere avere dei chiarimenti anche da voi.
Noto un cordoncino non troppo duro, non dolente sulla parte destra del pene, in basso, e forse un qualcosa di simile ma di dimensioni molto più ridotte sulla parte sinistra del pene a circa metà asta. Quanto appena descritto si nota meglio in erezione, momento in cui, il cordoncino del lato destro si sposta a circa metà asta.
Da quello che mi ricordo, il mio pene è sempre stato un po' curvo a sinistra sia da flaccido che in erezione, ma non ho mai avuto problemi nell'atto sessuale. Credo di avere questi cordoncini da più di due anni, ma pensavo non fosse nulla di grave in quanto non dolenti. Da qualche mese, ho letto della Induratio penis plastica e forse suggestionato da ciò, noto la curvatura del pene a sinistra un po' aumentata, cosa che dalla mia informazione su tale malattia, è un po' strana in quanto avendo il cordoncino a destra il pene si sarebbe dovuto curvare verso destra, se di placca trattasi.
Io vi chiedo se ciò che ho descritto sia sicuramente da attribuire ad IPP, oppure se ci possono essere altre cause che determinano la mia sintomatologia.
Ho paura di aver aspettato troppo nel farmi visitare e che non ci sia più soluzione se dovesse trattarsi di IPP.
Inoltre vorrei chiedervi se è automatico che quando l'andrologo scopre una placca sul pene, siamo in presenza di IPP e se è normale che la seconda erezione che magari può avvenire dopo qualche oretta che si è consumato un rapporto sessuale o una masturbazione, possa far risultare il pene un po' indolenzito ma non dolorante tale da non poter concludere qualsiasi altro atto sessuale, che sia manuale o meno, infatti durante l'atto l'indolenzimento scompare del tutto.
Grazie a chiunque potrà rispondere ai miei dubbi.
Saluti
[#1]
Caro Utente,la IPP alla sua età é un evento quasi eccezionale, spesso legato ad errori diagnostici.La malattia é più frequente in presenza di dismetabolismi (diabete,ipertensione etc.),traumatismi penieni importanti e stile di vita inidoneo (fumo, alcol,droga etc.).A naso, senza poter visitare penserei alla presenza di una microtrombosi di un piccolo vaso sanguigno superficiale che non partecipa al meccanismo erettile e, tantomeno,determina la leggera deviazione, credo fisiologica che farebbe bene a documentare fotograficamente e mostrarla allo specialista di riferimento reale.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
caro lettore,
concordo con il dottor Izzo nel ritenere poco probabile che i due "cordoncini" che lei percepisce possano essre legati ad IPP
molto probabilmente si tratta diegli esiti di nuna flebite superficiale di qualche vena suoerficiale dell'asta
comunque si faccia vedere da un andrologo
cari saluti
concordo con il dottor Izzo nel ritenere poco probabile che i due "cordoncini" che lei percepisce possano essre legati ad IPP
molto probabilmente si tratta diegli esiti di nuna flebite superficiale di qualche vena suoerficiale dell'asta
comunque si faccia vedere da un andrologo
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Utente
Buongiorno gentilissimi Dottori,
innanzitutto vi ringrazio per l'interessamento che avete mostrato verso la mia situazione.
Può una microtrombosi di un piccolo vaso sanguigno o una flebite di una vena superficiale durare per più di due anni e non darmi significativi problemi o allarmismi tali da farmi rivolgere ad uno specialista, tranne che il cordoncino che descrivevo prima, maggiormente visibile e palpabile in erezione?
Ammettendo che si tratti di una delle patologie suddette e citate nelle vostre risposte, se non curata per più di due anni, come nel mio caso, a quali conseguenze può portare? È ancora curabile?
Inoltre ho letto un consulto medico su questo sito, dove il dottore diceva che a volte la trombosi di vene del pene può evolvere in "fibrosi" ovvero la presenza di una cicatrice persistente. A tal riguardo mi chiedo: tale cicatrice può rendere meno elastica la struttura del pene e quindi in erezione farlo curvare dal lato dove essa si trova? E ancora, dato che parliamo di fibrosi, tale esito coincide con la IPP che appunto viene diagnosticata attraverso la scoperta di una placca fibrosa?
Vi ringrazio anticipatamente.
Saluti
innanzitutto vi ringrazio per l'interessamento che avete mostrato verso la mia situazione.
Può una microtrombosi di un piccolo vaso sanguigno o una flebite di una vena superficiale durare per più di due anni e non darmi significativi problemi o allarmismi tali da farmi rivolgere ad uno specialista, tranne che il cordoncino che descrivevo prima, maggiormente visibile e palpabile in erezione?
Ammettendo che si tratti di una delle patologie suddette e citate nelle vostre risposte, se non curata per più di due anni, come nel mio caso, a quali conseguenze può portare? È ancora curabile?
Inoltre ho letto un consulto medico su questo sito, dove il dottore diceva che a volte la trombosi di vene del pene può evolvere in "fibrosi" ovvero la presenza di una cicatrice persistente. A tal riguardo mi chiedo: tale cicatrice può rendere meno elastica la struttura del pene e quindi in erezione farlo curvare dal lato dove essa si trova? E ancora, dato che parliamo di fibrosi, tale esito coincide con la IPP che appunto viene diagnosticata attraverso la scoperta di una placca fibrosa?
Vi ringrazio anticipatamente.
Saluti
[#4]
Utente
Buonasera cari Dottori,
torno a scrivere in quanto questo pomeriggio ho effettuato una visita urologica. Il dottore mi ha diagnosticato attraverso un'ecografia a pene flaccido, due cicatrici delle tunica albuginea, una a destra e l'altra a sinistra, dovute secondo lui a piccoli eventi traumatici di piegatura del pene durante l'atto sessuale. La più grande delle due cicatrici, quella della parte destra misura 1-2 mm circa. Il medico sostiene che non è presente fibrosi e neanche calcificazione in nessuna delle due cicatrici e pertanto non mi trovo ad essere affetto dalla malattia di La Peyronie. Io ho dei dubbi a tal riguardo, perchè non capisco a questo punto quale sia l'elemento differenziante di diagnosi della IPP o di diagnosi di cicatrice da trauma coitale.
Lo specialista per questa situazione mi ha prescritto:
- 600 mg al giorno di vitamina E per 2 mesi;
- bustine di integratore alimentare di MSM (metilsulfonilmetano) e bromelina per 2 mesi, così suddivisi: 1 bustina ogni 12 h per 20 gg ( cioè 2400 mg di MSM e 340 mg di bromelina al giorno); a seguire 1 bustina al giorno per 40 gg (cioè 1200 mg di MSM e 170 mg di bromelina al giorno).
Che ne pensate della terapia? Cambiereste qualcosa?
Ed inoltre, è utile farla, oppure dato che secondo il dottore la mia condizione si dovrebbe essere stabilizzata, porterebbe al rischio di riduzione di dimensione di una sola delle due cicatrici con conseguente maggiore curvatura del pene dove la cicatrice resta più grande?
Per esempio, io avendo comunque sempre avuto una certa curva congenita verso sinistra, se si riduce la cicatrice di destra (la più grande delle due) e la cicatrice di sinistra resta tale e quale, il pene dovrebbe curvarsi ancora di più verso sinistra?
Spero in dei chiarimenti da parte vostra, sono davvero confuso in questa situazione.
Grazie per il lavoro eccellente che svolgete.
Saluti
torno a scrivere in quanto questo pomeriggio ho effettuato una visita urologica. Il dottore mi ha diagnosticato attraverso un'ecografia a pene flaccido, due cicatrici delle tunica albuginea, una a destra e l'altra a sinistra, dovute secondo lui a piccoli eventi traumatici di piegatura del pene durante l'atto sessuale. La più grande delle due cicatrici, quella della parte destra misura 1-2 mm circa. Il medico sostiene che non è presente fibrosi e neanche calcificazione in nessuna delle due cicatrici e pertanto non mi trovo ad essere affetto dalla malattia di La Peyronie. Io ho dei dubbi a tal riguardo, perchè non capisco a questo punto quale sia l'elemento differenziante di diagnosi della IPP o di diagnosi di cicatrice da trauma coitale.
Lo specialista per questa situazione mi ha prescritto:
- 600 mg al giorno di vitamina E per 2 mesi;
- bustine di integratore alimentare di MSM (metilsulfonilmetano) e bromelina per 2 mesi, così suddivisi: 1 bustina ogni 12 h per 20 gg ( cioè 2400 mg di MSM e 340 mg di bromelina al giorno); a seguire 1 bustina al giorno per 40 gg (cioè 1200 mg di MSM e 170 mg di bromelina al giorno).
Che ne pensate della terapia? Cambiereste qualcosa?
Ed inoltre, è utile farla, oppure dato che secondo il dottore la mia condizione si dovrebbe essere stabilizzata, porterebbe al rischio di riduzione di dimensione di una sola delle due cicatrici con conseguente maggiore curvatura del pene dove la cicatrice resta più grande?
Per esempio, io avendo comunque sempre avuto una certa curva congenita verso sinistra, se si riduce la cicatrice di destra (la più grande delle due) e la cicatrice di sinistra resta tale e quale, il pene dovrebbe curvarsi ancora di più verso sinistra?
Spero in dei chiarimenti da parte vostra, sono davvero confuso in questa situazione.
Grazie per il lavoro eccellente che svolgete.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 18/02/2017.
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