Prostatite cronica
Salve,
sono un ragazzo di 34 anni che da circa 10 anni soffre di una prostatite che si è cronicizzata col tempo.
Vengo seguito da alcuni anni da un Andrologo e devo dire che rispetto ai primi anni la situazione è migliorata progressivamente.
Periodicamente però mi si ripresentano i vari sintomi.
Sto monitorando il liquido seminale con spermiocolture da diverso tempo e volevo chiedere delle informazioni ai medici del sito.
Nonostante io abbia sempre avuto ciclicamente dei periodi con dei leggeri bruciori dopo la minzione e in alcuni casi anche qualche cattivo odore proveniente dal glande le spermiocolture effettuate presso degli studi privati hanno sempre dato esito negativo.
Da quando effettuo la spermiocoltura presso un ospedale il referto è sempre positivo:
- ho effettuato una prima spermiocoltura presso la struttura ospedaliera ad aprile del 2016, dove mi è stato riscontrato il proteus mirabilis (carica batterica 2.000)
- dopo tre settimane di Ciproxin ed alcuni integratori e supposte il referto di giugno è stato negativo
- successivamente dopo una nuova spermiocoltura a ottobre 2016 mi viene riscontrato proteus mirabilis e enterococcus (carica batterica 5.000)
- dopo altre tre settimane di Ciproxin e vari integratori e supposte decido di far passare un po' più di tempo prima di eseguire il nuovo esame. E a febbraio 2017 mi viene riscontrato l'enterococcus (carica batterica 5.000)
L'andrologo a questo punto ha deciso di evitare altri antibiotici e provare con delle cure che prevedano una serie di integratori e supposte per cercare di rinforzare il sistema immunitario.
Volevo sapere se:
- E' possibile che le spermiocolture fatte presso studi privati siano risultate negative perché la soglia di carica batterica minima per l'antibiogramma è più alta che in ospedale?
- La carica batterica che mi è stata riscontrata è preoccupante?
- La scelta di non sottopormi ad un ulteriore ciclo antibiotico può essere considerata saggia?
- Ci sono dei pericoli per la fertilità?
Grazie
sono un ragazzo di 34 anni che da circa 10 anni soffre di una prostatite che si è cronicizzata col tempo.
Vengo seguito da alcuni anni da un Andrologo e devo dire che rispetto ai primi anni la situazione è migliorata progressivamente.
Periodicamente però mi si ripresentano i vari sintomi.
Sto monitorando il liquido seminale con spermiocolture da diverso tempo e volevo chiedere delle informazioni ai medici del sito.
Nonostante io abbia sempre avuto ciclicamente dei periodi con dei leggeri bruciori dopo la minzione e in alcuni casi anche qualche cattivo odore proveniente dal glande le spermiocolture effettuate presso degli studi privati hanno sempre dato esito negativo.
Da quando effettuo la spermiocoltura presso un ospedale il referto è sempre positivo:
- ho effettuato una prima spermiocoltura presso la struttura ospedaliera ad aprile del 2016, dove mi è stato riscontrato il proteus mirabilis (carica batterica 2.000)
- dopo tre settimane di Ciproxin ed alcuni integratori e supposte il referto di giugno è stato negativo
- successivamente dopo una nuova spermiocoltura a ottobre 2016 mi viene riscontrato proteus mirabilis e enterococcus (carica batterica 5.000)
- dopo altre tre settimane di Ciproxin e vari integratori e supposte decido di far passare un po' più di tempo prima di eseguire il nuovo esame. E a febbraio 2017 mi viene riscontrato l'enterococcus (carica batterica 5.000)
L'andrologo a questo punto ha deciso di evitare altri antibiotici e provare con delle cure che prevedano una serie di integratori e supposte per cercare di rinforzare il sistema immunitario.
Volevo sapere se:
- E' possibile che le spermiocolture fatte presso studi privati siano risultate negative perché la soglia di carica batterica minima per l'antibiogramma è più alta che in ospedale?
- La carica batterica che mi è stata riscontrata è preoccupante?
- La scelta di non sottopormi ad un ulteriore ciclo antibiotico può essere considerata saggia?
- Ci sono dei pericoli per la fertilità?
Grazie
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
E' probabile che i laboratori consultati dessero per negativa una coltura, che ha il difetto di essere spesso inquinata per ovvi motivi, con un basso o bassissimo livello di carica batterica. D'altra parte la positività in effetti era scarsamente significativa e non meritava un approccio antibiotico, soprattutto in assenza (lei nulla riporta nel merito) di adeguate valutazioni della sua situazione. Dopo tanto finalmente una decisione saggia che andava presa prima... basta antibiotici. Solo che ora è bene che sia effettuata una adeguata valutazione di causa a partire dal suo prepuzio se lei non è circonciso (il cattivo odore al glande spesso deriva da un prepuzio troppo coprente e/o stretto che favorisce ristagni e infiammazioni). La condizione pelvico-prostatica e scroto-testiclare va definita per struttura e funzioni (ecodoppler e spermiogramma, coltura del secreto prostatico estratto al meato). Sulla base di tali dati poi l'andrologo potrà attivare altre valutazioni sul fronte metabolico-ossidativo, immunitario e endocrino. Sulla base della valutazioni potrà essere attivato finalmente un adeguato percorso terapeutico, non essendo utile andare avanti per soli tentativi e supposizioni.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 13/02/2017.
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