Forte sensibilità glande
Qualche anno fa ho avuto una uretrite ed ancora ad oggi mi porto dietro una elevata sensibilità del glande ed in alcuni casi se lo tocco anche un po' di dolore. Fatto presente a diverso medici, ma la cosa non è stata mai presa seriamente . A chi mi devo rivolgere? Come posso risolveee questo problema che a volte mi comporta eiaculazione precoce? Pure la punta come la tocco provoca dolore.
Grazie.
Grazie.
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Ex utente
Sinceramente ho un po' mollato l'idea di girare per medici in quanto sto meglio però ogni tanto arrivano queste ricadute...purtroppo il fatto che nessuno mi ha risolto definitivamente il problema mi ha fatto perdere un po' le speranze. Poi non so bene a chi rivolgermi di più. Andrologo oppure dermatologo venereologo? Quale è più indicato? Feci diversi controlli ma non risultarono infezioni nonostante ho avuto negli anni passati una uretrite con conseguente prostatite. Ho fatto diverse cure di antibiotici. Qualche volta il glande si fa rosso... vorrei riprovarci ma dopo diverso tempo si risolverà?
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Una domanda importante: lei è circonciso ho ha tutto il prepuzio e se sì, questo copre tutto il glande? Ove ciò sia è possibile che lo stato infiammatorio locale derivi dalla persistente copertura e forse dall'eccesso di uso di detergenti. Poi l'ipersensibilità del glande può derivare come effetto riflesso, dalla congestione infiammatoria pelvico-prostatica e considerato il suo pregresso, ciò è possibile. Occorre che un andrologo svolga i dovuti accertamenti con gli esami necessari e con contestualità. Solo così potrà avere le utili risposte.
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Ex utente
Non sono circonciso. Comunque il glande si scopre tutto ma la pelle non scorre fino dietro. Si ma le infiammazioni sono iniziate solo in seguito a quellevento. Brucia il glande, il testicolo, alcune volte la parte dx del linguine è leggermente dietro l'ano. Il problema è che non vorrei perdere altro tempo per sentirmi dire non hai niente. Il glande presenta tipo puntini rossi( ambra il sangue forse dovuto allinfiammzazione). In questi gg mi sta dando particolarmente fastidio. Credetemi che quando il problema non si risolve poi è dura continuare a credere che ci sia una cura definitiva. Grazie.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Per quanto descrive anche ora, è presente uno stato infiammatorio del glande che può essere legato al prepuzio, per quanto lei lo possa retrarre (non completamente pare di comprendere e quindi con possibili ristagni sotto il glande stesso). A ciò è possibile l'associazione, come detto, della congestione infiammatoria pelvico-prostatica che probabilmente fu la causa prima (non l'uretrite) della sequela dei suoi problemi. Ribadisco che la soluzione definitiva può arrivare solo da una rivalutazione molto attenta del quadro locale e complessivo e da una adeguata terapia integrata che potrebbe anche prevedere la circoncisione. Affronti per bene tutta la questione con un buon andrologo.
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Ex utente
Ok la ringrazio. Le faccio una domanda: si può risolvere dopo diverso tempo? Possono dei virus causare tutto ciò è tramite tampone ed esami urine e spermatici non essere individuati? I vari esami quali tampone, culturali ... etc etc sono attendibili? Potrebbero risultare negativi anche se ci fossero dei batteri presenti? Scusate ma ho una grande confusione... non so più cosa pensare...
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Certamente is può risolvere anche dopo diverso tempo, per quanto possa essere necessario un tempo più lungo, ma bisogna affrontare i differenti aspetti e non cercare di tamponare solo il sintomo. Una coltura ben eseguita rileva la presenza batterica, mentre per quella virale occorrono esami più sofisticati tipo la PCR. Ovviamente dipende poi se si raccoglie il campione utile. Una buona parte dei processi infiammatori non sono generati dalla presenza batterica o virale, ma da squilibri di altro genere quali quello metabolico, ossidativo, endrocrino, immunitario... a volte senza tralasciare gli stati di forte stress che quelli indeboliscono.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Ci sono due aspetti. Il primo è che il campione sia raccolto in modo adeguato. Il secondo che si esegua la coltura utile, ovvero l'urina per la via urinaria, lo sperma per la via spermatica completa, il secreto prostatico per la prostata, il tampone uretrale per l'uretra, ecc. Ove si vogliano eseguire tutti, nella sequenza corretta ad evitare il più possibile sovrapposizioni. Infine per ciascun tipo di campione ci sono dei livelli standard di significatività della presenza batterica che rendono la coltura positiva o negativa o dubbia: starà all'andrologo o urologo chiedere che vengano comunque segnalati anche se sotto tale livello, ove lo ritenga necessario.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Comprendo bene i suoi timori, ma non esiste altra strada che riprendere in mano la situazione, rivedere la storia e quanto è stato fatto o non fatto per la definizione del problema e come percorsi terapeutici, eseguire quanto necessario come già detto e infine definire un utile percorso terapeutico. La probabilità che alla base di tutta la vicenda ci sia una responsabilità prostatica e una prepuziale è discreta... che poi sussistano altre questioni è da vedere. Forse non sarà né semplice né di breve periodo, ma si può fare.
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Ex utente
Penserei più infiammatorio vista la precedente uretrite con prostatite. Però non sono il medico... ma la cosa strana è che se viene risolta non dovrebbe più ripresentarsi il problema, invece si ripresenta... seppure meno forte. Buona giornata. Scusate la continua insistenza nel chiedere...
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 1.6k visite dal 03/01/2017.
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