Eiaculazione precoce post circoncisione

Salve,
Due anni fa ho effettuato un intervento di circoncisione per risolvere un problema di fimosi.
Dopo il tempo di normale convalescenza ho notato che il pene risultava molto sensibile toccando la parte inferiore adesso scoperta., Il medico mi riferí che era tutto normale e che la pelle avrebbe richiesto del tempo prima di acquisire spessore dovuto alla esposizione...
Ho aspettato qualche mese e poi ho abbandonato il pensiero, credendo che quella sensibilitá eccessiva fosse solo frutto della immaginazione.
Da qualche mese peró, ho intrapreso una relazione e da ció sono saltati fuori problemi di eiaculazione precoce post penetrazione, all' incirca 40-50 secondi al massimo. Non capisco il motivo, prima della circoncisione non soffrivo di eiaculazione precoce, anzi la durata del rapporto prima dell' eiaculazione si aggirava ai 10-12 minuti post penetrazione. A cosa puó essere dovuto? Toccando la parte inferiore del pene sento una striscia di pelle che toccandola mi stimola molto. Anche il solo strofinio nelle mutande a volte crea fastidio quasi come se sentissi solletico.
Spero in un parere o almeno un consiglio a cui rivolgermi. Grazie.
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
La ipersensibilità del glande può verificarsi dopo una circoncisione e generalmente nel tempo tende ad attenuarsi. Provi ad usare dei profilattici ritardanti e prenoti una visita andrologica . Ci sono ampi margini di miglioramento per il suo problema , uno specialista dopo una visita le darà i consigli di cui necessità. Cordiali saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
L'ejaculazione precoce non è solo generata da ipersensibilità del glande, ma può derivare da altri fattori quali la congestione infiammatoria pelvico-prostatica e lo squilibrio dei rapporti tra estradiolo e testosterone (anche se i loro valori assoluti sono nell'intervallo di normalità), poi ci sono i fattori stressogeni. L'andrologo dovrà valutare questi aspetti.
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