Ormai da mesi problemi di erezione
Salve, il mio fidanzato ha ormai da mesi problemi di erezione. Premetto che lui è sieropositivo in terapia. Farà una visita dall'andrologo però non ha alcuna intenzione di dire al medico che è sieropositivo gli dà molto fastidio per esperienze non piacevoli passate di commenti ed espressioni facciali... Non si smuve da questo ci ho provato ma non glielo dirà. Dice che ha parlato con la sua infettivologa la quale gli ha detto che i farmaci che prende non hanno effetti sull'erezione per cui pensa il mio fidanzato che sia inutile dare questo dato per lui molto privato ad un medico, in quanto se non ci sono effetti noti sull'erezione dei suoi farmaci non crede che l'andrologo possa risolvere qualcosa in piu sapendo questa cosa... Ora io scrivo qui perchè lui al suo medco non vuole dirlo e per chiedervi: dopo aver fatto tutti gli esami che gli faranno fare, in che misura può servire ad un andrologo sapere se il suo paziente è sieropositivo?
Io ora non credo che l'hiv c'entri qualcosa per anni non ha mai avuto problemi però questi ultimi sono iniziati piu o meno col cambio della terapia che gli hanno dato, periodo in cui si sono anche aggiunti però suoi problemi personali(e qui quindi entra in gioco il fattore psicologico che lui però esclude al 90%, lui crede siano causati dalla terapia anche se negli effetti collaterali non è riportto come effetto neanche tra quelli rarissimi)
Io ora non credo che l'hiv c'entri qualcosa per anni non ha mai avuto problemi però questi ultimi sono iniziati piu o meno col cambio della terapia che gli hanno dato, periodo in cui si sono anche aggiunti però suoi problemi personali(e qui quindi entra in gioco il fattore psicologico che lui però esclude al 90%, lui crede siano causati dalla terapia anche se negli effetti collaterali non è riportto come effetto neanche tra quelli rarissimi)
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Non risultano studi specifici relativi all'effetto diretto farmacologico degli antiretrovirali per HIV in relazione al deficit erettile, mentre diversi studi sottolineano la questione psicologico-emozionale che nel tempo può generare maggiore difficoltà e sostenere il deficit erettile. Altri aspetti possono essere una complessiva minore efficienza fisica o uno squilibrio nelle reazioni infiammatorio-infettive dettate dai farmaci e/o da dalla carica virale ove non sia in adeguato controllo. Infine un uomo con HIV e terapia adeguata non è esente dai normali eventi che accadono nella sfera genitale maschile quali le questioni infiammatorio-congestizie pelvico-prostatiche, gli squilibri endocrini (il rapporto tra i diversi ormoni in gioco), gli squilibri metabolico-ossidativi, ecc. L'andrologo quindi in primo luogo deve valutare questi aspetti con i dovuti esami e ove tutti i parametri fossero in ordine e in equilibrio allora valutare con il supporto dello psicologo lo stato comportamentale-emozionale.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Certamente l'andrologo potrà svolgere le utili valutazioni citate per poter definire le eventuali responsabilità strutturali e funzionali delle componenti genitali, inserite nel contesto degli equilibri complessivi. Ove dagli esami emergessero dubbi sulla capacità di reazione infiammatorio-riparativa sarà necessario che il suo partner affronti la questione della terapia antiretrovirale anche con l'andrologo, altrimenti si rischia di non poter avere le risposte utili o di prescrivere farmaci correttivi per l'erezione che interferiscono con la stessa. E' evidente che il suo partner debba stabilire con l'andrologo un buon livello di empatia e quindi la buona scelta di questi diventa fondamentale.
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Utente
mi perdoni una cosa non ho capito, se dagli esami emergessero problemi sarebbe quindi utile parlare con l'andrologo dell'hiv ma se non uscisse nulla di anomalo dai test ( e quindi suppongo si potrebbe pensare al fattore psicologico) in questo caso, invece, non sarebbe necesssario dirgli dell'hiv giusto?
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Dipende dalla eventuale questione psicologica, perché le persone in trattamento con antiretrovirali vanno anche incontro a depressione connessa con la loro condizione e non saperla impedisce di comprendere le problematiche. Comunque... un passo per volta e senza stressarsi... che non fa assolutamente bene.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 22/12/2016.
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