Infiammazione cronica vie urinarie/genitali
Salve,
dopo quasi 9 anni, la prostato-vesciculo-epididimite che mi porto dietro si è soltanto attenuata. Capisco che, essendo cronica, non passerà mai anche se ho adottato uno stile di vita che si può ritenere, anche secondo parere medico, sano.
Due domande, cortesemente:
1) il fatto che queste zone siano costantemente infiammate, aumenta il rischio di sviluppare tumori? Ho due figli piccoli e mi preoccupo anche da questo punto di vista.
2) Ad ogni controllo specialistico, l'unica cosa che mi viene prescitta è un ciclo di antinffiamatorio che, evidentemente sopo tutti questi anni, non sortiscono il loro effetto. Devo davvero rassegnarmi?
Grazie fin d'ora e cordiali saluti.
dopo quasi 9 anni, la prostato-vesciculo-epididimite che mi porto dietro si è soltanto attenuata. Capisco che, essendo cronica, non passerà mai anche se ho adottato uno stile di vita che si può ritenere, anche secondo parere medico, sano.
Due domande, cortesemente:
1) il fatto che queste zone siano costantemente infiammate, aumenta il rischio di sviluppare tumori? Ho due figli piccoli e mi preoccupo anche da questo punto di vista.
2) Ad ogni controllo specialistico, l'unica cosa che mi viene prescitta è un ciclo di antinffiamatorio che, evidentemente sopo tutti questi anni, non sortiscono il loro effetto. Devo davvero rassegnarmi?
Grazie fin d'ora e cordiali saluti.
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Andrologo, Chirurgo generale, Urologo
Il fatto che non venga stabilmente risolta probabilmente è legato al fatto che non vengono individuate le ragioni dello stato congestizio-infiammatorio pelvico-prostatico-epididimale o che le ragioni siano sottostimate.
E' ormai ben noto che una condizione infiammatoria prostatica persistente, sia pure con fasi maggiori e fasi minori, favorisce lo sviluppo o dell'ipertrofia prostatica benigna e/o del cancro prostatico, per quanto in generale dopo i 50 anni. Quindi è bene che venga risolta e che sia ripristinato in miglior equilibrio strutturale e funzionale.
Le terapie a base di antinfiammatori e/o antibiotici possono solo ridurre una condizione acuta o comunque consistente e non possono riportare all'equilibrio funzionale.
La determinazione delle ragioni (metaboliche, ossidative, immunitarie, endocrine, vascolari locali, stressogene, ecc.) è fondamentale per definire il percorso terapeutico di riequilibrio (sempre di medio termine) così da migliorare anche l'azione della qualità dello stile di vita.
E' ormai ben noto che una condizione infiammatoria prostatica persistente, sia pure con fasi maggiori e fasi minori, favorisce lo sviluppo o dell'ipertrofia prostatica benigna e/o del cancro prostatico, per quanto in generale dopo i 50 anni. Quindi è bene che venga risolta e che sia ripristinato in miglior equilibrio strutturale e funzionale.
Le terapie a base di antinfiammatori e/o antibiotici possono solo ridurre una condizione acuta o comunque consistente e non possono riportare all'equilibrio funzionale.
La determinazione delle ragioni (metaboliche, ossidative, immunitarie, endocrine, vascolari locali, stressogene, ecc.) è fondamentale per definire il percorso terapeutico di riequilibrio (sempre di medio termine) così da migliorare anche l'azione della qualità dello stile di vita.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 14/12/2016.
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