Xiaflex è il primo trattamento non chirurgico approvato dalla fda per la malattia di la peyronie. Ri

Sono un 54enne che soffre da più di un anno della malattia di Peyronie, la quale mi ha portato ad un modesto incurvamento a sx e restringimento sotto al glande del pene. Attualmente posso avere normali rapporti sessuali. Sul Vostro sito leggo una risposta del 2013 di uno specialista riguardo al medicinale Xiaflex come primo trattamento non chirurgico approvato dalla fda per la malattia di la peyronie e poi nulla più sino ad oggi. Vi chiedo cosa è successo ? In Italia, in Europa, tale medicinale non ha mai avuto l'autorizzazione alla vendita al pubblico per curare la malattia in esame?
Inoltre ad agosto 2016 mi sono sottoposto in ospedale ad una eco transrettale per l'esame della prostata, con la seguente diagnosi dell'urologo che per alcuni aspetti mi preoccupa e, pertanto, chiedo un Vostro cortese e prezioso parere:
" All'esplorazione rettale preliminare la prostata presenta dimensioni aumentate in assenza di nodularità palpabili. All'esame condotto con sonda endorettale biconvex da 7.5 mhz (LLxAPxCC) per un volume stimato ecograficamente pari a circa 30 cc.
Formazione adenomatosa di circa 16 cc. modeste calcificazioni in sede periuretrale e zona transizionale.
La ghiandola periferica presenta una ecostruttura finemente disomogenea. Echi capsulari conservati bilateralmente.
Non risultano dilatati i plessi venosi periprostatici. Vescicole seminali in sede, simmetriche, a medio grado di dilatazione.
Non si apprezzano alterazioni del profilo capsulare. DRE consistenza teso elastica, limiti netti. Non nodularità palpabili.
Esami PSA di agosto 2016: -totale 1.03 / libero 0.34 ng/ml. "

Grazie e cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore lo sia Flex è stato ritirato per troppi effetti collaterali anzi non è mai entrato in commercio almeno in Europa quindi non se ne fatto nulla per quanto riguarda la sua prostata valutata anche in merito alla sintomatologia che le provoca un po' di adenoma dopo i 40 non si nega nessuno
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Cavallini,
La ringrazio per la Sua cortese e veloce risposta in parte tranquillizzante (anche per il sottile filo d'ironia).
Nel contempo, però, devo dedurne che a tutt'oggi non esistono cure valide e serie per la malattia di Peyronie e/o per scongiurarne l'aggravamento; inoltre, comunque, non ho capito, utilizzando come unità di misura i cc, così come ha fatto l'urologo che mi ha sottoposto all'eco-transrettale, quale dovrebbe essere il volume max che possono raggiungere sia la prostata che l'adenoma prima di doversi preoccupare.
Riguardo al rapporto del mio ultimo PSA effettivamente credo che sia ok, vero ?
Di nuovo grazie e cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore, attualmente è abbastanza accettata la terapia del Peyronie cosiddetto di combinazione: grosso modo iniezioni intra placca e antiossidanti per bocca eV associati a terapia meccanica con pompe a vuoto d acqua. La prostata ha volume max 20 cc, ma solo le prostate che danno problemi sono da curare. Le altre basta tè verde
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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Cavallini,
mi perdoni se mi ripeto, ma sto cercando semplicemente di capire. Riguardo la "Formazione adenomatosa di circa 16 cc. " di cui alla predetta trans-rettale? Quale dovrebbe essere il volume max per non doversi preoccupare? Sul PSA non Le chiedo più nulla.
Grazie
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
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