Post trauma pene, cosa fare?

Salve, ho subito (molti anni fa) un intervento (riuscito) di Nesbith per incurvamento a sinistra e due anni dopo ho avuto un trauma durante un rapporto senza ematomi o dolori ma con esito una lieve depressione nel punto dell'asta interessato (a destra in basso) e incurvamento a sinistra. I sintomi che accuso sono incapacità di mantenere un' erezione valida, con scarsa potenza e diminuzione della potenza della gittata eiaculatoria. Sono stato da un Andrologo del Gemelli di Roma il quale mi ha fatto fare esami del sangue (positivi) e questo:

- ESAME: Ecografia peniena basale e dinamica + ECDPW dei vasi penieni
Lo studio ecografico del pene, eseguito sia in condizioni di riposo che dopo somministrazione endocavernosa di una bassa dose di PGE1, ha evidenziato:
- Nello stato di flaccidità sono state notate alcune alterazioni nella regione centrale dell' asta, lungo il versante dorso-laterale ds a livello delle tuniche di rivestimento e nell'ecostruttura del corpo cavernoso di questo lato. Le prime hanno presentato tratti discontinui leggermente ispessiti, mentre all'interno del corpo cavernoso è stata evidenziata un'accentuazione della trabecolatura per circa 1 cm. lungo la circonferenza. Sono stati notati anche dei piccoli tratti lineari iperecogeni verso il glande ed un minuscolo addensamento ovoidale nella regione ventrale del setto. Entrambe le arterie cavernose centrali sono risultate normopulsanti alla loro emergenza alla base del pene.
- Dopo somministrazione di circa 5 mgr. di PGE1 si è ottenuta una discreta rigidità caratterizzata da un incremento simmetrico delle dimensioni del pene per la distensione e la dilatazione delle due arterie cavernose centrali, apparse rettilinee, pervie almeno nei primi 2/3 della loro estensione e di calibro interno al mm. Questa condizione era stata raggiunta anche spontaneamente in precedenza, per un breve periodo prima della somministrazione del farmaco, in relazione ad un probabile accentuato eretismo psichico (confermato dal Pz.) Tale situazione potrebbe essere responsabile del deficit erettivo lamentato in considerazione della maggiore suscettibilità alle sollecitazioni emotive esterne. Durante la fase di rigidità è stata evidenziata una lieve depressione delle tuniche di rivestimento nei tratti descritti lungo il versante dorsolaterale ds. nel terzo medio dell' asta, senza importanti incurvamenti dell' asta
- L'analisi dello spettro CDPW ha rilevato picchi sistolici > 30 cm/s con interruzione ed inversione del flusso diastolico nella fase di rigidità. I.R : 1.2
Conclusioni: Buona risposta al test farmacologico a basso dosaggio. Tono adrenergico aumentato. Probabili esiti consolidati del pregresso intervento lungo le tuniche di rivestimento del corpo cavernoso (> a ds) che non hanno determinato importanti incurvamenti dell' asse penieno nella fase di rigidità.

Il Dottore mi ha detto che è tutto ok, ma io sento che c'è comunque qualcosa che non va, non è l'erezione di un giovane la mia. E ora?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore questa risposta indica due cose che l'intervento è andato a buon fine e non esiste una patologia attualmente in grado di provocare un deficit erettile tutto quanto si vede è normale esitodel precedente intervento in assenza di patologia posto traumatica . Molto probabile la causa psicologica del suo problema senza che dice il collega
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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Grazie mille Dott. Cavallini per la risposta, è stata di aiuto.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

il fatto di aver avuto un incurvamento congenito del pene tanto da dover fare una Nesbit, il fatto di aver avuto un trauma coitale che spesso, determina laterazioni del tessuto cavernoso con possibile formazione di tessuto fibro.cicatriziale che coinvolge le strutture cavernose, tanto da modificare quesi sottili cambiamenti delle strutture albuginee che determinano il corretto funzionamento del sistema veno.occlusivo cavernoso potrebbero spiegare il suo problema. E' quasi la regola che i pazienti dopo una buona corporoplastica correttiva tornino di cendo " ...dottore adesso il pene è diritto... riesco a penetrare in vagina...ma il mio pene non diventa più perfettamente rigido e tende a perdere velocemente la rigidità..."
Tutti gli specialisti che praticano molte corporoplastiche correttiva per incurvamenti giovanili informano il giovane paziente che la sua erezione non sarà mai "ottimale" e sicuramente duratura.
La correzione della curvatura, però, potrebbe comunque consentire o facilitare la penetrazione vaginale
Senta il suo andrologo, magari effettui un Rigiscan ( per valutare le sue erezioni nel sonno, spontanee) e un test con PGE1
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Tengo a sottolineare che è assolutamente impossibile una fuga venosa con un Ir di 1,2 non che con risposte erettile evidenziate
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Scusi partito un colpo tengo inoltre a sottolineare che l'intervento da lei subito diminuisce drasticamente le possibilità di fuga venose almeno a quanto dice la letteratura degli anni 70 in poi
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Tengo a sottolineare che è assolutamente impossibile una fuga venosa con un Ir di 1,2 non che con risposte erettile evidenziate
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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Grazie per le risposte e per l'attenzione, però sono diametralmente opposte! sono un po' confuso. Una dice che praticamente che non vi è evidenza di nulla di patologico, l'altra che potrebbe comunque. Io non sono un medico quindi non capisco, dati i risultati evidenziati dal test (che da quanto so è abbastanza risolutivo perché permette di vedere la situazione molto bene), cosa si conclude dunque? Il mio andrologo concorda con la tesi esposta dal Dott. Cavallini, cioè che detto in parole povere, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Appunto
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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Meno male :) ! L' ipotesi di operarmi nuovamente mi sconvolgeva.
Grazie.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Ho letto, molto utile, grazie.
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Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico 291 15
Sono d'accordo con il Dott. Cavallini.Ho effettuato moltissime procedure di corporoplastica di raddrizzamento in ragazzi tra i16 ed i 30 anni.Non ho mai avuto un problema di deficit erettile successivo all'intervento. Addirittura in alcuni pazienti la forza delle erezioni post intervento ha causato anche problemi sulla tenuta dei punti di correzione interni.Ragion per cui non so di quale "regola" parli il collega Pozza.
Forse è il caso che lavori sul suo ipertono adrenergico e che affronti il problema se esiste con un bravo psico sessuologo

Dr. Gabriele Antonini
Urologo Andrologo
www.antoniniurology.com
www.protesipeniene.it

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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Grazie del consiglio e della presa visione, si rinforza sempre di più in me la percezione psicologica del problema, provvederò serenamente come da consiglio. Ancora grazie.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

la possibilità che il suo problema erettile possa essere di natura "psicologica" non può essere escluso, ci mancherebbe altro. Il fatto sembra comunque essere in rapporto con il trauma penieno che lei ha segnalato. Dopo tale trauma lei ha notato una depressioe deli corpi cavernosi ed un incurvamento del pene. L'ecografia effettuata al Gemelli ( le fanno bene) parla di fibrosi, calcificazioni...che sono la conseguenza di un trauma fisico non psicologico e quasi tutte le alterazioni delle strutture cavernose posoono o potrebbero alterare il meccanismo erettile...
Una "assistenza" psicologica non le farà certamente male. Magari ne parli anche con il suo andrologo per vedere se gli aspetti fisici persistano e siano significativi
cari saluti
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Ex utente
Grazie per la risposta.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
La maggior parte delle fibrosi e delle calcificazioni sono innocue: sono presenti nel 25 per cento dei soggetti e sintomatiche nell 1 per cento, inutile menarla
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Attivo dal 2011 al 2018
Ex utente
Numeri confortanti, grazie ancora Dott. Cavallini.
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