Dolore seconda erezione al giorno--- a i u t o ---
Buongiorno
mi permetto di scriverLe questa mail per ricevere un suo parere o un consiglio in merito alla situazione andrologica che sta vivendo una persona a me vicina. La persona in questione ha 20 anni e da sempre soffre di disturbi dopo il primo rapporto sessuale. Mi spiego meglio: dopo aver avuto la prima erezione con la conseguente iaculazione (sia in rapporti sessuali che di autoerotismo), se il suo pene torna in posizione di erezione nel giro di poche ore sente un dolore molto forte, non ben localizzabile, al pene. Questo dolore è talmente forte da scoraggiarlo nell' avere altri rapporti. Se la situazione di erezione si dovesse verificare il giorno successivo al rapporto questo dolore non si verifica.
Se dapprima questa situazione gli creava paura ed imbarazzo, dopo averne parlato con me (sono il suo ex compagno) si è deciso di intraprendere delle visite. La prima ha portato alla seguente considerazione: il suo pene ricurvo verso sinistra di circa 25° creava in qualche modo questo dolore. E' stato perciò inserito in lista d' attesa presso l' ospedale S. Chiara di Trento. Se all' inizio si parlava di tempi d' attesa di un paio di mesi, alla fine si è scoperto che i tempi d' attesa per tale intervento sono anche di 2/3 anni.
Nell' attesa di questo intervento, con la speranza di poter in qualche maniera abbreviare questo tempo d' attesa, abbiamo fatto una visita specialistica presso l' ospedale S. Camillo in forma privata. La diagnosi andava a ricalcare in qualche modo ciò che era stato detto in precedenza, andando però a levare ogni speranza per un operazione fatta in tempi più brevi.
Siccome questo problema di salute crea molte difficoltà psicologiche al mio ex compagno (che nel frattempo proprio per questo suo disagio ha deciso di chiudere la relazione), per tentare in qualche maniera di aiutarlo ho prenotato un ulteriore visita privata a Brescia. Il risultato di questa è stato che il suo problema non è assolutamente curabile, che si può raddrizzare il pene per evitare dei traumi, ma che questo non risolverà in alcun modo il dolore che prova nella seconda erezione dopo aver eiaculato. Quindi invece di infondere in qualche modo delle speranze, le ha tagliate del tutto. Tale specialista ha parlato della possibiltà che tale problema sia derivato anche da una situazione emorroidale di cui la persona in questione soffre. Ha detto che ci sono delle ragadi che danno dolore in tutta la zona, fino ad arrivare alla punta del pene. Escluderebbe però tale ipotesi perchè di dolore al pene ha sempre sofferto, mentre di emorroidi no, o quantomeno non se ne era accorto fino a due anni fa circa. Cosa già esclusa dagli altri due specialisti sentiti prima.
Questo professore di Brescia lo potrebbe operare entro la fine del mese di novembre, ma esclude perciò che il suo problema si risolverà.
Io mi permetto di scriverLe questa mail per chiedere un suo parere, anche se sommario, se ci aiuta a capire come si può agire in questa situazione. Spesso si parla del fatto che molti uomini non utilizzino gli andrologi anche come forma di prevenzione, oltre che per risolvere i problemi della sfera sessuale che molto spesso per vergogna o paura vengono taciuti. Purtroppo però, e mi spiace essere sincero, noi che abbiamo deciso di affrontare il problema ci siamo trovati a fare tre visite, avendo 3 versioni differenti, ricevendo delle speranze che poi sono state disilluse. Ho avuto quasi l' impressione che una diagnosi andasse in qualche modo a contraddire la successiva. Questo ovviamente non fa altro che alimentare la frustazione nella persona direttamente interessata, che si sente in qualche modo diverso dagli altri per questo suo problema, e nelle persone che gli stanno accanto che si scontrano con la sua sofferenza.
Le chiedo inoltre, se possibile, un suo parere in merito a ciò che ha detto l' andrologo di Brescia: il pene è un muscolo, durante l' erezione (e il rapporto) si mettono in funzione svariati muscoli, dall' uretra, alla prostata etc.. che si affaticano. Tutti gli uomini durante la seconda erezione (avuta nel giro di poco tempo dalla prima) hanno questo dolore, chi più o chi meno, ma non si può fare nulla se non conviverci o utilizzare eventualmente antiffiammatori tipo AULIN. In sintesi sono i muscoli affaticati che creano il dolore, ecco perchè il dolore nella seconda erezione (se fosse la curvatura sarebbe anche nella prima) sparisce il giorno dopo con il muscolo riposato. Situazione di dolore che secondo il dottore di Brescia aumenta vista l' elevata dose di sperma prodotto (evincibile dagli esami spermiografici: 2.5 la media contro la sua produzione di 5) e la durata della stimolazione molto lunga prima dell' eiaculazione.
Abbiamo sentito tre dottori e tre diagnosi. Purtroppo non sappiamo in realtà come risolvere il problema. Cosa possiamo fare?
La ringrazio
mi permetto di scriverLe questa mail per ricevere un suo parere o un consiglio in merito alla situazione andrologica che sta vivendo una persona a me vicina. La persona in questione ha 20 anni e da sempre soffre di disturbi dopo il primo rapporto sessuale. Mi spiego meglio: dopo aver avuto la prima erezione con la conseguente iaculazione (sia in rapporti sessuali che di autoerotismo), se il suo pene torna in posizione di erezione nel giro di poche ore sente un dolore molto forte, non ben localizzabile, al pene. Questo dolore è talmente forte da scoraggiarlo nell' avere altri rapporti. Se la situazione di erezione si dovesse verificare il giorno successivo al rapporto questo dolore non si verifica.
Se dapprima questa situazione gli creava paura ed imbarazzo, dopo averne parlato con me (sono il suo ex compagno) si è deciso di intraprendere delle visite. La prima ha portato alla seguente considerazione: il suo pene ricurvo verso sinistra di circa 25° creava in qualche modo questo dolore. E' stato perciò inserito in lista d' attesa presso l' ospedale S. Chiara di Trento. Se all' inizio si parlava di tempi d' attesa di un paio di mesi, alla fine si è scoperto che i tempi d' attesa per tale intervento sono anche di 2/3 anni.
Nell' attesa di questo intervento, con la speranza di poter in qualche maniera abbreviare questo tempo d' attesa, abbiamo fatto una visita specialistica presso l' ospedale S. Camillo in forma privata. La diagnosi andava a ricalcare in qualche modo ciò che era stato detto in precedenza, andando però a levare ogni speranza per un operazione fatta in tempi più brevi.
Siccome questo problema di salute crea molte difficoltà psicologiche al mio ex compagno (che nel frattempo proprio per questo suo disagio ha deciso di chiudere la relazione), per tentare in qualche maniera di aiutarlo ho prenotato un ulteriore visita privata a Brescia. Il risultato di questa è stato che il suo problema non è assolutamente curabile, che si può raddrizzare il pene per evitare dei traumi, ma che questo non risolverà in alcun modo il dolore che prova nella seconda erezione dopo aver eiaculato. Quindi invece di infondere in qualche modo delle speranze, le ha tagliate del tutto. Tale specialista ha parlato della possibiltà che tale problema sia derivato anche da una situazione emorroidale di cui la persona in questione soffre. Ha detto che ci sono delle ragadi che danno dolore in tutta la zona, fino ad arrivare alla punta del pene. Escluderebbe però tale ipotesi perchè di dolore al pene ha sempre sofferto, mentre di emorroidi no, o quantomeno non se ne era accorto fino a due anni fa circa. Cosa già esclusa dagli altri due specialisti sentiti prima.
Questo professore di Brescia lo potrebbe operare entro la fine del mese di novembre, ma esclude perciò che il suo problema si risolverà.
Io mi permetto di scriverLe questa mail per chiedere un suo parere, anche se sommario, se ci aiuta a capire come si può agire in questa situazione. Spesso si parla del fatto che molti uomini non utilizzino gli andrologi anche come forma di prevenzione, oltre che per risolvere i problemi della sfera sessuale che molto spesso per vergogna o paura vengono taciuti. Purtroppo però, e mi spiace essere sincero, noi che abbiamo deciso di affrontare il problema ci siamo trovati a fare tre visite, avendo 3 versioni differenti, ricevendo delle speranze che poi sono state disilluse. Ho avuto quasi l' impressione che una diagnosi andasse in qualche modo a contraddire la successiva. Questo ovviamente non fa altro che alimentare la frustazione nella persona direttamente interessata, che si sente in qualche modo diverso dagli altri per questo suo problema, e nelle persone che gli stanno accanto che si scontrano con la sua sofferenza.
Le chiedo inoltre, se possibile, un suo parere in merito a ciò che ha detto l' andrologo di Brescia: il pene è un muscolo, durante l' erezione (e il rapporto) si mettono in funzione svariati muscoli, dall' uretra, alla prostata etc.. che si affaticano. Tutti gli uomini durante la seconda erezione (avuta nel giro di poco tempo dalla prima) hanno questo dolore, chi più o chi meno, ma non si può fare nulla se non conviverci o utilizzare eventualmente antiffiammatori tipo AULIN. In sintesi sono i muscoli affaticati che creano il dolore, ecco perchè il dolore nella seconda erezione (se fosse la curvatura sarebbe anche nella prima) sparisce il giorno dopo con il muscolo riposato. Situazione di dolore che secondo il dottore di Brescia aumenta vista l' elevata dose di sperma prodotto (evincibile dagli esami spermiografici: 2.5 la media contro la sua produzione di 5) e la durata della stimolazione molto lunga prima dell' eiaculazione.
Abbiamo sentito tre dottori e tre diagnosi. Purtroppo non sappiamo in realtà come risolvere il problema. Cosa possiamo fare?
La ringrazio
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Egregi signora,
purtroppo non riesco ad esserle di aiuto reale via web, poichè anche di visu tre colleghi hanno fatto tre diagnosi diverse. Peraltro mi pare una situazione alquanto controversa. Il mio consiglio, ma badi bene e lo prenda con le molle poichè dato via web, è di operare il pene curvo (soprattutto se esiste difficoltà alla penetrazione) e poi risolvere il problema emorroidario. Se a distanza di qualche mese da questi interventi il problema rimanesse, varrebbe la pena effettuare un ulteriore approfondimento andrologico
purtroppo non riesco ad esserle di aiuto reale via web, poichè anche di visu tre colleghi hanno fatto tre diagnosi diverse. Peraltro mi pare una situazione alquanto controversa. Il mio consiglio, ma badi bene e lo prenda con le molle poichè dato via web, è di operare il pene curvo (soprattutto se esiste difficoltà alla penetrazione) e poi risolvere il problema emorroidario. Se a distanza di qualche mese da questi interventi il problema rimanesse, varrebbe la pena effettuare un ulteriore approfondimento andrologico
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 30/10/2008.
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