Dolore cronico al pene: possibile una linfangite!?!
Salve a tutti.
Sono veramente disperato e non piu' a chi rivolgermi.
Da circa 4 anni soffro di un dolore alla parte sx del pene sotto al glande. Dapprima si e' manifestato un bruciore della zona (compreso il frenulo) poi il dolore si e' fatto intenso (fitte) in questa zona.
Inutile dire che ho cominciato la trafila dei medici: dermatologi (i primi sospetti erano legati ad un'infiammazione della cute), poi urologi, andrologi.
Nella parte dolorante io ho da sempre notato un gonfiore, una "durezza" del tessuto sottostante ed un ingrossamento dei vasi sanguingi o linfatici.
Premetto che il dolore e' sempre presente e non in caso di erezione. In erezione la parte diventa ancora piu' sensibile ed il dolore aumenta in intensita' ma non pregiudica l'erezione e l'eiaculazione. Da tempo ormai non ho piu' rapporti sessuali e mi limito a masturbazioni neanche tanto spesso.
Dopo l'eiaculazione sento il dolore aumentare e vedo la zona incriminata gonfiarsi molto.
Dopo svariati esami eco-color doppler penieni un andrologo mi ha parlato di un vaso sanguigno tortuoso che era la causa dei miei problemi ed abbiamo deciso insieme di eseguire un intervento di circonsione totale con legatura di questo vaso.
Anche dopo questo intervento (eseguito 6 mesi fa circa) continua ad essere presente il dolore, il gonfiore e l'aumento di questo gonfiore in detumescenza dopo una masturbazione.
L'eco-color doppler eseguito dopo l'operazione non ha evidenziato nulla e secondo i medici la situazione dei vasi sanguigni, tunica albuginea, corpi cavernosi e' normalissima.
Nessuno mi ha spiegato come mai il gonfiore e' rimasto: ora chiedo a voi medici che leggete, e' possibile che il gonfiore sia dovuto a vasi linfatici e non sanguigni che creano problemi?
Un esame tipo il color-doppler evidenzia anche la situazione di questi vasi o solamente di quelli sanguigni?
Non potrebbe trattarsi di una linfangite del pene? In questo caso potrebbe la linfangite essere la causa del dolore al pene?
L'idea mi e' venuta guardando anche il colore della zona che si gonfia che tende al biancastro!
Aiutatemi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono veramente disperato e non piu' a chi rivolgermi.
Da circa 4 anni soffro di un dolore alla parte sx del pene sotto al glande. Dapprima si e' manifestato un bruciore della zona (compreso il frenulo) poi il dolore si e' fatto intenso (fitte) in questa zona.
Inutile dire che ho cominciato la trafila dei medici: dermatologi (i primi sospetti erano legati ad un'infiammazione della cute), poi urologi, andrologi.
Nella parte dolorante io ho da sempre notato un gonfiore, una "durezza" del tessuto sottostante ed un ingrossamento dei vasi sanguingi o linfatici.
Premetto che il dolore e' sempre presente e non in caso di erezione. In erezione la parte diventa ancora piu' sensibile ed il dolore aumenta in intensita' ma non pregiudica l'erezione e l'eiaculazione. Da tempo ormai non ho piu' rapporti sessuali e mi limito a masturbazioni neanche tanto spesso.
Dopo l'eiaculazione sento il dolore aumentare e vedo la zona incriminata gonfiarsi molto.
Dopo svariati esami eco-color doppler penieni un andrologo mi ha parlato di un vaso sanguigno tortuoso che era la causa dei miei problemi ed abbiamo deciso insieme di eseguire un intervento di circonsione totale con legatura di questo vaso.
Anche dopo questo intervento (eseguito 6 mesi fa circa) continua ad essere presente il dolore, il gonfiore e l'aumento di questo gonfiore in detumescenza dopo una masturbazione.
L'eco-color doppler eseguito dopo l'operazione non ha evidenziato nulla e secondo i medici la situazione dei vasi sanguigni, tunica albuginea, corpi cavernosi e' normalissima.
Nessuno mi ha spiegato come mai il gonfiore e' rimasto: ora chiedo a voi medici che leggete, e' possibile che il gonfiore sia dovuto a vasi linfatici e non sanguigni che creano problemi?
Un esame tipo il color-doppler evidenzia anche la situazione di questi vasi o solamente di quelli sanguigni?
Non potrebbe trattarsi di una linfangite del pene? In questo caso potrebbe la linfangite essere la causa del dolore al pene?
L'idea mi e' venuta guardando anche il colore della zona che si gonfia che tende al biancastro!
Aiutatemi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
[#1]
Gentile Utente,
una linfangite del pene localizzata in un territorio così ristretto e ben delimitato? Uhm...troppo inconsueto, non credo sia realistico.
Ho visto in alcuni pazienti delle vere linfangiti del pene, verificatesi dopo interventi chirurgici altamente demolitivi endopelvici, dopo plastica bilaterale per ernia inguinale, dopo addominoplastica, dopo interventi di falloplastica di allungamento e/o allargamento, dopo gravi processi flogistici balanico-prepuziali, dopo un trauma da folgorazione genitale...Ma nella totalità dei casi coinvolgevano tutto il pene ed in parte anche lo scroto.
Così, a tanti chilometri di distanza, non mi sento purtroppo di aggiungere altro a quanto già affermato dai numerosi colleghi che hanno potuto visitarLa.
Auguri affettuosi per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
una linfangite del pene localizzata in un territorio così ristretto e ben delimitato? Uhm...troppo inconsueto, non credo sia realistico.
Ho visto in alcuni pazienti delle vere linfangiti del pene, verificatesi dopo interventi chirurgici altamente demolitivi endopelvici, dopo plastica bilaterale per ernia inguinale, dopo addominoplastica, dopo interventi di falloplastica di allungamento e/o allargamento, dopo gravi processi flogistici balanico-prepuziali, dopo un trauma da folgorazione genitale...Ma nella totalità dei casi coinvolgevano tutto il pene ed in parte anche lo scroto.
Così, a tanti chilometri di distanza, non mi sento purtroppo di aggiungere altro a quanto già affermato dai numerosi colleghi che hanno potuto visitarLa.
Auguri affettuosi per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#2]
Caro utente,
quando si parla di un distretto come il pene e gli organi genitali in genere bisogna valutare tutto l'apparato. Per esempio una dolorabilità alla base del pene o al perineo può essere causata da una congestione prostatica. Ora il suo caso è un pò anomalo proprio per la localizzazione selettiva distale però credo che bisognerebbe, se non l'ha già fatto, far valutare anche la proatata
Cordiali saluti
Dott. G. Savoca
quando si parla di un distretto come il pene e gli organi genitali in genere bisogna valutare tutto l'apparato. Per esempio una dolorabilità alla base del pene o al perineo può essere causata da una congestione prostatica. Ora il suo caso è un pò anomalo proprio per la localizzazione selettiva distale però credo che bisognerebbe, se non l'ha già fatto, far valutare anche la proatata
Cordiali saluti
Dott. G. Savoca
Dott. G. Savoca
Direttore U.O. di Urologia
A.R.N.A.S Civico di Palermo
[#3]
Utente
Purtroppo ha fatto svariate ecografie addominali e trans-rettali per controllare la prostata. Il risultato e' stato che ci sono delle piccole calcificazioni ma per il resto non risulta infiammata anche se durante l'esplorazione rettale sento sempre un fastidio al glande; mi e' stato detto che non puo' essere la prostata a generare un dolore di questo tipo al pene.
Ribadisco che il dolore non e' mai stato perineale ed ha interessato maggiormente la zona sinistra del pene (lungo il corpo cavernoso sinistro per intenderci molto vicino al glande). Spesso pero' mi e' capitato di avere problemi a stare seduto a lungo, sentire un bruciore/calore a tutto il pene stando seduto e ogni tanto mi capita di sentire bruciore quando urino.
All'inizio del calvario il primo uro-andrologo aveva sospettato della prostata ed avevo fatto un breve ciclo di terapia con Permixon (penso si chiami cosi) ed avevo assunto degli antiinfiammatori generici, senza successo.
Poi questa ipotesi e' stata abbondanata proprio per la natura e la localizzazione del dolore.
In questo momento mi stanno ritornando comunque tutti i dubbi possibili, anche quelli che avevo fugato.
Allora chiedo: e' possibile che un problema alla prostata perduri nel tempo (4 anni e mezzo?!?), che sia cosi' doloroso sempre, che il dolore aumenti dopo l'eiaculazione, che interessi sempre la parte sinistra del pene?
Conviene tentare ancora una terapia farmacologica mirata alla prostata per vedere se "cambia qualcosa"?
Ribadisco che il dolore non e' mai stato perineale ed ha interessato maggiormente la zona sinistra del pene (lungo il corpo cavernoso sinistro per intenderci molto vicino al glande). Spesso pero' mi e' capitato di avere problemi a stare seduto a lungo, sentire un bruciore/calore a tutto il pene stando seduto e ogni tanto mi capita di sentire bruciore quando urino.
All'inizio del calvario il primo uro-andrologo aveva sospettato della prostata ed avevo fatto un breve ciclo di terapia con Permixon (penso si chiami cosi) ed avevo assunto degli antiinfiammatori generici, senza successo.
Poi questa ipotesi e' stata abbondanata proprio per la natura e la localizzazione del dolore.
In questo momento mi stanno ritornando comunque tutti i dubbi possibili, anche quelli che avevo fugato.
Allora chiedo: e' possibile che un problema alla prostata perduri nel tempo (4 anni e mezzo?!?), che sia cosi' doloroso sempre, che il dolore aumenti dopo l'eiaculazione, che interessi sempre la parte sinistra del pene?
Conviene tentare ancora una terapia farmacologica mirata alla prostata per vedere se "cambia qualcosa"?
[#5]
Utente
Purtroppo anche questa e' una strada gia' tentata.
Ho assunto farmaci di questo tipo (Neurontin, Lyrica) per il dolore periferico neuropatico senza successo. Ho tentato anche farmaci differenti quali Samyr e Sereupin sempre per vedere se "cambiava qualcosa" ma niente.
In ogni caso tengo aperta anche questa strada e ho richiesto una visita neurologica (i farmaci menzionati mi erano stati prescritti da un andrologo).
Tornando al discorso prostatite volevo aggiugere che ho eseguito diverse urinocolture, spermiogrammi e spermiocolture e tutto e' risultato sempre nella norma.
A questo punto ho una nuova domanda: esistono esami specifici specifici e piu' dettagliati di quelli indicati sopra (sangue, urine) per capire definitivamente se si tratta di una prostatite?
Grazie ancora
Ho assunto farmaci di questo tipo (Neurontin, Lyrica) per il dolore periferico neuropatico senza successo. Ho tentato anche farmaci differenti quali Samyr e Sereupin sempre per vedere se "cambiava qualcosa" ma niente.
In ogni caso tengo aperta anche questa strada e ho richiesto una visita neurologica (i farmaci menzionati mi erano stati prescritti da un andrologo).
Tornando al discorso prostatite volevo aggiugere che ho eseguito diverse urinocolture, spermiogrammi e spermiocolture e tutto e' risultato sempre nella norma.
A questo punto ho una nuova domanda: esistono esami specifici specifici e piu' dettagliati di quelli indicati sopra (sangue, urine) per capire definitivamente se si tratta di una prostatite?
Grazie ancora
[#6]
Gentile Utente,
non ho letto, fra gli esami strumentali cui è stato sottoposto, l'eco-color-Doppler penieno. Capisco che si tratta di un esame invasivo ed un minimo fastidioso. Se lo avesse già fatto, potrebbe cortesemente farci sapere il referto?
Rimanga in stretto contatto con il Suo Andrologo per seguire da vicino questo problema.
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
non ho letto, fra gli esami strumentali cui è stato sottoposto, l'eco-color-Doppler penieno. Capisco che si tratta di un esame invasivo ed un minimo fastidioso. Se lo avesse già fatto, potrebbe cortesemente farci sapere il referto?
Rimanga in stretto contatto con il Suo Andrologo per seguire da vicino questo problema.
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#8]
Utente
Scusate del ritardo nella risposta ma non ho internet a casa.
Per il prof. Martino: ho eseguito piu' volte l'esame eco-color doppler peinieno farmacodinamico come indicato nelle mail precedenti.
Mi e' stata eseguita un'iniezione intracavernosa di PGE1 mcg 10 con risposta erettiva del 90%
Le riporto i commenti dell'andrologo (esame del 14/12/05)
Tunica albuginea: normale morfologia ed ecostruttura
Tessuto cavernoso: normale morfologia ed ecostruttura
Lo studio in fase dinamica delle arterie cavernose dimostra:
- arteria cavernosa destra velocita' picco sistolico 31 cm/sec
- arteria cavernosa destra velocita' flusso diastolico 3,7 cm/sec
- arteria cavernosa sinistra velocita' picco sistolico 35 cm/sec
- arteria cavernosa sinistra velocita' flusso diastolico 3,6 cm/sec
Lo stesso esame eseguito in data 13/06/2003 porta il seguente commento:
l'indagine ecografica non fa apprezzare alterazioni morfologiche ed ecostrutturali dei corpi cavernosi, del corpo spongioso dell'uretra e delle tuniche.
Discreta la risposta erettiva dopo FIC con 10 mcg di PGE1.
L'esame doppler delle arterie cavernose dimostra dopo una fase iniziale di vasospasmo ansiogeno, un buon flusso arterioso con velocita' sistolica massima di 36 cm/sec peraltro di breve durata.
Pressoche' completa l'attivazione dei meccanismi veno-occlusivi.
Non evidenti alterazioni del flusso ematico a carico del glande.
Per concludere la RMN del pene eseguita il 16/02/2006 (recita):
RMN pene (compresa dinamica)
Tecnica SE, FSE, sequenze T1, T2
Piani di scansione sagittali e coronali
L'indagine effettuata dopo erezione indotta con 10 mcg di PGE1 non fa rilevare alterazioni morfologiche o di segnale di entrambi i corpi cavernosi e del corpo spongioso dell'uretra.
Spero di essere stato esaustivo.
Per il dott.Benedetto:
mi sono informato dal mio urologo e mi ha detto che il test di stamey si tende a non farlo piu' perche' da' risultati discordanti. E' corretto? Le risulta?
In passato ho eseguito diverse urinocolture, spermiogrammi e spermiocolture, tutte sempre negative.
L'ultimo esame eseguito oggi 24/03/2006 e del quale aspetto l'esito e' la coltura del secreto prostatico dopo massaggio; il secreto e' stato prelevato con tampone uretrale.
Mi ha richiesto inoltre i seguenti esami del sangue:
- PSA
- fosfatasi acida
- testosterone totale e libero
- VES
- proteina C-reattiva
- glicemia
- Ab-glicosilata
Tengo a precisare che questo urologo mi segue da parecchio ed e' l'unico tra tutti quelli consultati con il quale ho ottenuto qualche risultato. Anche lui mi ha detto che il mio caso e' stranissimo perche' dopo tante visite ed esami non risulta praticamente nulla di anormale.
In ogni caso sono aperto a tutte le considerazioni possibili e le chiedo: e' possibile eseguire il test di stamey con ricerca dei batteri che ha indicato in un qualsiasi reparto di urologia? Oppure e' un test che si fa solo in alcuni centri?
Grazie mille per le risposte
Paolo
Per il prof. Martino: ho eseguito piu' volte l'esame eco-color doppler peinieno farmacodinamico come indicato nelle mail precedenti.
Mi e' stata eseguita un'iniezione intracavernosa di PGE1 mcg 10 con risposta erettiva del 90%
Le riporto i commenti dell'andrologo (esame del 14/12/05)
Tunica albuginea: normale morfologia ed ecostruttura
Tessuto cavernoso: normale morfologia ed ecostruttura
Lo studio in fase dinamica delle arterie cavernose dimostra:
- arteria cavernosa destra velocita' picco sistolico 31 cm/sec
- arteria cavernosa destra velocita' flusso diastolico 3,7 cm/sec
- arteria cavernosa sinistra velocita' picco sistolico 35 cm/sec
- arteria cavernosa sinistra velocita' flusso diastolico 3,6 cm/sec
Lo stesso esame eseguito in data 13/06/2003 porta il seguente commento:
l'indagine ecografica non fa apprezzare alterazioni morfologiche ed ecostrutturali dei corpi cavernosi, del corpo spongioso dell'uretra e delle tuniche.
Discreta la risposta erettiva dopo FIC con 10 mcg di PGE1.
L'esame doppler delle arterie cavernose dimostra dopo una fase iniziale di vasospasmo ansiogeno, un buon flusso arterioso con velocita' sistolica massima di 36 cm/sec peraltro di breve durata.
Pressoche' completa l'attivazione dei meccanismi veno-occlusivi.
Non evidenti alterazioni del flusso ematico a carico del glande.
Per concludere la RMN del pene eseguita il 16/02/2006 (recita):
RMN pene (compresa dinamica)
Tecnica SE, FSE, sequenze T1, T2
Piani di scansione sagittali e coronali
L'indagine effettuata dopo erezione indotta con 10 mcg di PGE1 non fa rilevare alterazioni morfologiche o di segnale di entrambi i corpi cavernosi e del corpo spongioso dell'uretra.
Spero di essere stato esaustivo.
Per il dott.Benedetto:
mi sono informato dal mio urologo e mi ha detto che il test di stamey si tende a non farlo piu' perche' da' risultati discordanti. E' corretto? Le risulta?
In passato ho eseguito diverse urinocolture, spermiogrammi e spermiocolture, tutte sempre negative.
L'ultimo esame eseguito oggi 24/03/2006 e del quale aspetto l'esito e' la coltura del secreto prostatico dopo massaggio; il secreto e' stato prelevato con tampone uretrale.
Mi ha richiesto inoltre i seguenti esami del sangue:
- PSA
- fosfatasi acida
- testosterone totale e libero
- VES
- proteina C-reattiva
- glicemia
- Ab-glicosilata
Tengo a precisare che questo urologo mi segue da parecchio ed e' l'unico tra tutti quelli consultati con il quale ho ottenuto qualche risultato. Anche lui mi ha detto che il mio caso e' stranissimo perche' dopo tante visite ed esami non risulta praticamente nulla di anormale.
In ogni caso sono aperto a tutte le considerazioni possibili e le chiedo: e' possibile eseguire il test di stamey con ricerca dei batteri che ha indicato in un qualsiasi reparto di urologia? Oppure e' un test che si fa solo in alcuni centri?
Grazie mille per le risposte
Paolo
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 46.6k visite dal 23/02/2006.
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