Ritardare l'eiacualazione
Gentile Dottore, prima di porre la mia richiesta ritengo di riferire quanto segue: Ho 71 anni, sposato da 38. No ho mai accusato una DE ma col tempo la turgidità del mio pene è giocoforza diminuita. Da due anni ho cominciato ad "aiutarmi" con i iPDE5 oggi più usati (Viagra,Cialis,Levitra) ma con modesti miglioramenti anche con dosi alte e senza alcun effetto collaterale (sarà il mio fisico che li metabolizza troppo bene!). Il problema è che dopo l'eccitazione (il mio desiderio sessuale è per mia fortuna sempre al top) il mio tempo di latenza eiaculatoria intravaginale e intranale è anch'esso diminuito a poco più di un minuto, nonostante tutti gli sforzi di deconcentrazione, tecnica di Kegel (che peraltro eseguo ogni giorno) o pensieri estranei al rapporto sessuale, con il naturale afflosciamento del pene e la mia grande insoddisfazione nel non poter proseguire e beneficiare più a lungo della gioia dell'amplesso.
Lunga premessa, penso necessaria per una breve domanda: come posso allungare il tempo IELT per non entrare subito nello stato refrattario che data la mia età è piuttosto lungo. C'è qualche farmaco che può agire in tal senso? Questo è il mio quesito. Se ritiene possa essere anche per alcuni lettori di un certo interesse Le sono grato di una Sua specifica risposta. La ringrazio tanto e Le porgo cordiali saluti. Herval.
Lunga premessa, penso necessaria per una breve domanda: come posso allungare il tempo IELT per non entrare subito nello stato refrattario che data la mia età è piuttosto lungo. C'è qualche farmaco che può agire in tal senso? Questo è il mio quesito. Se ritiene possa essere anche per alcuni lettori di un certo interesse Le sono grato di una Sua specifica risposta. La ringrazio tanto e Le porgo cordiali saluti. Herval.
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Gentile lettore,
nel suo caso (con i limiti del Web!) la sua problematica di precocità eiaculatoria parrebbe secondaria (e cioè dovuta) alla sua difficoltà di erezione. In altri termini, una soluzione efficace alla sua difficoltà erettile potrebbe avere anche come beneficio un miglioramento dell'IELT. Gli inibitori della PDE5 costituiscono solo il primo passo per il trattamento del deficit erettile; si rivolga ad un Andrologo, e ci faccia poi sapere.
nel suo caso (con i limiti del Web!) la sua problematica di precocità eiaculatoria parrebbe secondaria (e cioè dovuta) alla sua difficoltà di erezione. In altri termini, una soluzione efficace alla sua difficoltà erettile potrebbe avere anche come beneficio un miglioramento dell'IELT. Gli inibitori della PDE5 costituiscono solo il primo passo per il trattamento del deficit erettile; si rivolga ad un Andrologo, e ci faccia poi sapere.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 23/03/2016.
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