Impotenza irrisolvibile?
Buongiorno,
ho 34 anni ed un problema più grande di me. Spero che qualcuno di Voi abbia la pazienza necessaria per raccogliere la mia richiesta d’aiuto.
Da circa due anni io e la mia compagna non riusciamo ad avere rapporti sessuali poiché mi è impossibile raggiungere un’erezione soddisfacente.
Il tutto è cominciato appunto due anni fa, quando ancora i rapporti non si erano interrotti ma già cominciava a risultarmi difficile raggiungere l’eiaculazione con la penetrazione. Progressivamente, forse potrei dire in concomitanza con alcuni fattori di stress sopraggiunti dall’esterno, il mio desiderio è andato lentamente ma inesorabilmente diminuendo fino praticamente a scomparire.
Inizialmente la mia compagna è stata direi “conciliante” nei confronti del mio disinteresse verso l’attività sessuale, poiché appunto mi riteneva sotto pressione per altri motivi (soprattutto responsabilità professionali elevate). Con il passare del tempo però il “faccia a faccia” è stato inevitabile. Dopo molto dolore all’interno della coppia ed inutili colpevolizzazioni da una parte e dall’altra, ho infine preso coscienza dell’esistenza del Problema e mi sono rivolto ad un andrologo. Dopo l’anamnesi di rito e la visita, il medico mi ha prescritto delle analisi. Questi i risultati:
T3: TRIIOOTIRONINA EMATICA 1,37
T4: TIROXINA EMATICA 62,8
TSH: ORMONE TIREOTROPO 2,24
E.L.F.A.
FSH SIERICO: ORMONE
FOLLICOSTIMOLANTE E.L.F.A. 3,70
LH SIERICO:
E.L.F.A. 4,04
TESTOSTERONE 6,28
TESTOSTERONE LIBERO 15,47
PROLATTINA (hPR, LTH)
E.L.F.A. 23,76
Confrontando i valori con quelli di riferimento a me, per la verità completamente ignorante in materia, sembrava piuttosto basso il valore del testosterone libero ma il medico ha ritenuto i risultati assolutamente soddisfacenti.
Il secondo esame prescritto è stato dunque quello condotto con apparecchio Rigiscan Plus; questo il responso:
“L’esame è stato condotto su tre notti di registrazione, durante le quali si sono verificati episodi erettili validi per durata, rigidità e tumescenza peniena ottenuta”.
A questo punto l’andrologo, ritenendo di aver escluso qualsiasi causa organica al problema, mi ha indirizzato verso un sessuologo. A seguito del primo incontro, che quanto meno mi è servito come “sfogo” personale, il medico mi ha consigliato l’uso del Viagra per tre mesi, mostrandosi piuttosto fiducioso in proposito. Ebbene, è stato un disastro verificare che nel mio caso non aveva alcuna efficacia anche perché, chiaramente, il dover in un certo senso programmare l’assunzione (a seconda dell’orario, del pasto ecc.) poneva me in uno stato d’ansia e la mia compagna in uno stato di aspettativa fiduciosa, puntualmente e dolorosamente smentita.
Non sto qui a dirle che mi sono interrogato a lungo sui miei sentimenti verso la mia compagna, sulla vita di coppia, sul nostro consolidato rapporto nel tempo e con tutta onestà posso affermare con certezza che non li cambierei mai e poi mai, poiché sono quanto di meglio non potessi mai sperare dalla mia vita affettiva e sentimentale.
Sono tornato dal medico che mi ha suggerito di provare a sostituire il Viagra con Cialis, e contestualmente di rivolgermi ad un altro esperto per il sostegno psicologico.
Attualmente, mentre attendo di cominciare entrambe, sono in una sorta di “limbo infernale” poiché temo che un insuccesso anche del Cialis mi getterebbe in uno stato di prostrazione assoluta, ammazzando definitivamente l'ultima possibilità non dico di avere rapporti, ma anche di ritornare a provarne il desiderio.
Vi chiedo accoratamente un suggerimento ed un aiuto e mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio sfogo.
Cordiali saluti.
ho 34 anni ed un problema più grande di me. Spero che qualcuno di Voi abbia la pazienza necessaria per raccogliere la mia richiesta d’aiuto.
Da circa due anni io e la mia compagna non riusciamo ad avere rapporti sessuali poiché mi è impossibile raggiungere un’erezione soddisfacente.
Il tutto è cominciato appunto due anni fa, quando ancora i rapporti non si erano interrotti ma già cominciava a risultarmi difficile raggiungere l’eiaculazione con la penetrazione. Progressivamente, forse potrei dire in concomitanza con alcuni fattori di stress sopraggiunti dall’esterno, il mio desiderio è andato lentamente ma inesorabilmente diminuendo fino praticamente a scomparire.
Inizialmente la mia compagna è stata direi “conciliante” nei confronti del mio disinteresse verso l’attività sessuale, poiché appunto mi riteneva sotto pressione per altri motivi (soprattutto responsabilità professionali elevate). Con il passare del tempo però il “faccia a faccia” è stato inevitabile. Dopo molto dolore all’interno della coppia ed inutili colpevolizzazioni da una parte e dall’altra, ho infine preso coscienza dell’esistenza del Problema e mi sono rivolto ad un andrologo. Dopo l’anamnesi di rito e la visita, il medico mi ha prescritto delle analisi. Questi i risultati:
T3: TRIIOOTIRONINA EMATICA 1,37
T4: TIROXINA EMATICA 62,8
TSH: ORMONE TIREOTROPO 2,24
E.L.F.A.
FSH SIERICO: ORMONE
FOLLICOSTIMOLANTE E.L.F.A. 3,70
LH SIERICO:
E.L.F.A. 4,04
TESTOSTERONE 6,28
TESTOSTERONE LIBERO 15,47
PROLATTINA (hPR, LTH)
E.L.F.A. 23,76
Confrontando i valori con quelli di riferimento a me, per la verità completamente ignorante in materia, sembrava piuttosto basso il valore del testosterone libero ma il medico ha ritenuto i risultati assolutamente soddisfacenti.
Il secondo esame prescritto è stato dunque quello condotto con apparecchio Rigiscan Plus; questo il responso:
“L’esame è stato condotto su tre notti di registrazione, durante le quali si sono verificati episodi erettili validi per durata, rigidità e tumescenza peniena ottenuta”.
A questo punto l’andrologo, ritenendo di aver escluso qualsiasi causa organica al problema, mi ha indirizzato verso un sessuologo. A seguito del primo incontro, che quanto meno mi è servito come “sfogo” personale, il medico mi ha consigliato l’uso del Viagra per tre mesi, mostrandosi piuttosto fiducioso in proposito. Ebbene, è stato un disastro verificare che nel mio caso non aveva alcuna efficacia anche perché, chiaramente, il dover in un certo senso programmare l’assunzione (a seconda dell’orario, del pasto ecc.) poneva me in uno stato d’ansia e la mia compagna in uno stato di aspettativa fiduciosa, puntualmente e dolorosamente smentita.
Non sto qui a dirle che mi sono interrogato a lungo sui miei sentimenti verso la mia compagna, sulla vita di coppia, sul nostro consolidato rapporto nel tempo e con tutta onestà posso affermare con certezza che non li cambierei mai e poi mai, poiché sono quanto di meglio non potessi mai sperare dalla mia vita affettiva e sentimentale.
Sono tornato dal medico che mi ha suggerito di provare a sostituire il Viagra con Cialis, e contestualmente di rivolgermi ad un altro esperto per il sostegno psicologico.
Attualmente, mentre attendo di cominciare entrambe, sono in una sorta di “limbo infernale” poiché temo che un insuccesso anche del Cialis mi getterebbe in uno stato di prostrazione assoluta, ammazzando definitivamente l'ultima possibilità non dico di avere rapporti, ma anche di ritornare a provarne il desiderio.
Vi chiedo accoratamente un suggerimento ed un aiuto e mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio sfogo.
Cordiali saluti.
[#1]
caro lettore 10080,
la sua storia fa nascere il sospetto che esistea una problematica circolatoria legata ad un improprio funzionamento del sistema veno occlusivo del pene che comporta l'ottenimento di una certa rigidità solo durante la stimolazione meccanica, manuale ma con immediata perdita nel momento in cui si cerca di penetrare o di mantenere il penenon perfettamente eretto in vagina
Mi sembra strano che il Rigiscan abbia mostrato erezioni assolutamente normali. Nella mia esperienza ( credo di essere stato il primo ad avere il Rigiscan in Italia nel 1986) vedo date come "normali" situazioni francamente patologiche.
Non parla dei risultati della valutazione doppler o delle risposte alle Prostaglandine che dovrebbero essere effettuate prima di prescrivere Viagra o Cialis ed inviare al sessuoloo.
Veda su www.andrologia.lazio.it e valuti se le sue indagini sono state complete
cari saluti
la sua storia fa nascere il sospetto che esistea una problematica circolatoria legata ad un improprio funzionamento del sistema veno occlusivo del pene che comporta l'ottenimento di una certa rigidità solo durante la stimolazione meccanica, manuale ma con immediata perdita nel momento in cui si cerca di penetrare o di mantenere il penenon perfettamente eretto in vagina
Mi sembra strano che il Rigiscan abbia mostrato erezioni assolutamente normali. Nella mia esperienza ( credo di essere stato il primo ad avere il Rigiscan in Italia nel 1986) vedo date come "normali" situazioni francamente patologiche.
Non parla dei risultati della valutazione doppler o delle risposte alle Prostaglandine che dovrebbero essere effettuate prima di prescrivere Viagra o Cialis ed inviare al sessuoloo.
Veda su www.andrologia.lazio.it e valuti se le sue indagini sono state complete
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Gentile Utente,
direi che l'iter diagnostico vada completato attraverso ulteriori esami strumentali (doppler penieno a riposo e dopo erezione farmacologicamente indotta ad esempio...).
Siamo orgogliosi che Lei abbia sentito la necessità ed abbia trovato la fiducia per rivolgere a noi, attraverso una e-mail, una richiesta di aiuto che, Le assicuro, trova la massima e assoluta comprensione.
Tuttavia, se posso permettermi un consiglio spassionato, La inviterei a spegnere il PC ed il collegamento alla Rete per un bel pò di tempo. Il Suo non è un problema che si risolverà pellegrinando da un sito all'altro. Lei ha bisogno di un aiuto reale e non virtuale. Sottolineo poi una cosa che mi sembrerebbe ovvia e scontata: non deve essere Lei a valutare (sic), tantomeno in rete, la correttezza dell'iter diagnostico eseguito, semmai il Collega o i Colleghi che dovranno tenerLa sotto cura e osservazione. Questo mi sembra fuori discussione. Condivido, ma in attesa di ulteriori dati, le ipotesi diagnostiche formulate dal Collega Andrologo. Purtroppo una disfunzione erettile su basi psicodinamiche ha di certo un programma terapeutico complesso ma non impossibile. L'aiuto di uno Specialista in Psichiatria è indispensabile.
Immagino che non era questo il tenore della risposta che forse si attendeva, ma in tutta coscienza questa mi sento personalmente di darLe.
Davvero tanti affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
direi che l'iter diagnostico vada completato attraverso ulteriori esami strumentali (doppler penieno a riposo e dopo erezione farmacologicamente indotta ad esempio...).
Siamo orgogliosi che Lei abbia sentito la necessità ed abbia trovato la fiducia per rivolgere a noi, attraverso una e-mail, una richiesta di aiuto che, Le assicuro, trova la massima e assoluta comprensione.
Tuttavia, se posso permettermi un consiglio spassionato, La inviterei a spegnere il PC ed il collegamento alla Rete per un bel pò di tempo. Il Suo non è un problema che si risolverà pellegrinando da un sito all'altro. Lei ha bisogno di un aiuto reale e non virtuale. Sottolineo poi una cosa che mi sembrerebbe ovvia e scontata: non deve essere Lei a valutare (sic), tantomeno in rete, la correttezza dell'iter diagnostico eseguito, semmai il Collega o i Colleghi che dovranno tenerLa sotto cura e osservazione. Questo mi sembra fuori discussione. Condivido, ma in attesa di ulteriori dati, le ipotesi diagnostiche formulate dal Collega Andrologo. Purtroppo una disfunzione erettile su basi psicodinamiche ha di certo un programma terapeutico complesso ma non impossibile. L'aiuto di uno Specialista in Psichiatria è indispensabile.
Immagino che non era questo il tenore della risposta che forse si attendeva, ma in tutta coscienza questa mi sento personalmente di darLe.
Davvero tanti affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#3]
Ex utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio per le pronte risposte grazie alle quali ho quantomeno capito che sembrerebbe il caso di integrare gli esami effettuati. Desideravo però sapere se i miei sospetti riguardo il valore riportato del testosterone libero (valore 15,47)possano essere fondati o meno. Di fatto l'essenza del mio grande problema è la quasi totale mancanza di desiderio sessuale. Temo che non potrò avere mai una vita normale, né tantomeno diventare padre, cosa che desidero moltissimo.
Grazie ancora.
vi ringrazio per le pronte risposte grazie alle quali ho quantomeno capito che sembrerebbe il caso di integrare gli esami effettuati. Desideravo però sapere se i miei sospetti riguardo il valore riportato del testosterone libero (valore 15,47)possano essere fondati o meno. Di fatto l'essenza del mio grande problema è la quasi totale mancanza di desiderio sessuale. Temo che non potrò avere mai una vita normale, né tantomeno diventare padre, cosa che desidero moltissimo.
Grazie ancora.
[#4]
Caro utente,
molro spesso i problemi sessuali nascondono disturbi depressivi o d'ansia, anche 'sottosoglia', cioè non così evidenti come noi immaginiamo che essi debbano essere. Data la scarsa risposta ai farmaci pro-erezione, credo che debba accuratamente valutare la sua situazione con uno specialista psichiatra.
Cari saluti
silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
molro spesso i problemi sessuali nascondono disturbi depressivi o d'ansia, anche 'sottosoglia', cioè non così evidenti come noi immaginiamo che essi debbano essere. Data la scarsa risposta ai farmaci pro-erezione, credo che debba accuratamente valutare la sua situazione con uno specialista psichiatra.
Cari saluti
silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.6k visite dal 13/02/2006.
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