'Callo' sul glande

Gentile Staff medico,
sono un ragazzo di 22 anni e vorrei esporre un mio problema. Sono stato circonciso quando avevo 6 anni, il mio glande è quindi scoperto; da qualche tempo (alcuni mesi) noto un piccolo "sfogo" sulla punta del glande stesso che nella mia ignoranza medica (devo ancora chiedere consulto ad un medico) osservo comportarsi esattamente come un callo: inizialmente si sfoglia la pelle, seccandosi poi si stacca. Questo accade periodicamente, la pelle della zona diventa quindi progressivamente più spessa e meno sensibile. I rapporti vaginali con la mia partner sono sempre protetti, ma non quelli orali nè, anche se più sporadici, quelli anali.
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità e resto in attesa di un vostro parere.
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473 2
caro lettore 10138,

un problema quale quello che lei descrive non sembrerebbe legato a problemi "gravi" comunque si faccia vedere da un dermatologo
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua disponibilità.
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,
La corconcisione può esporre continuativamente la mucosa del glande a continui traumatismi anche meccanici oltre che fisici; pertanto può accadere che la zona esposta (che naturalmente è creata per essere protetta) si alteri e produca dei processi di tipo iritativo o altro (allergico etc.) concordo sul videat venereologico
Dott. Luigi Laino
Dermatologo e Venereologo Roma

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#4]
Utente
Utente
Gentile staff,
il mese scorso ho consultato prima il medico di base e poi il dermatologo in seguito alla ripresa del ciclo "esfoliazione-allargamento della zona secca interessata".
Il medico di base mi prescrisse gentalyn beta per 4-5 giorni, ma senza effetti, così mi indirizzò al dermatologo che, con una rapidissima occhiata (2 secondi), mi chiese "sei stressato?" perchè secondo lui si trattava di uno sfogo dovuto alla tensione (università, vita di tutti i giorni,...). Prima mi fece fare un prelievo per togliersi dubbi su malattie a trasmissione sessuale, e l'esito non diede alcun problema (mi pare di ricordare che il referto riportasse "anti treponema negativo"). La prescrizione è stata: POL crema, 2-3 volte al giorno per mesi, dato che "sono cose lunghe ad sistemare" secondo quanto mi ha detto. Quindi un emolliente/rigenerante per la pelle; niente di "farmacologico", se così posso dire.
Cosa ne pensate?

Ringrazio in anticipo per l'attenzione, saluti
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473 2
Caro lettore di Ferrara,

giudicare una terapia prescritta da chi ha potuto vedere anche se "frettolosamente" la parte malata sarebbe presuntuoso.
e ha dei dubbi si faccia rivedere da un altro dermatologo
cari saluti
[#6]
Utente
Utente
Gentili medici,

mi sono recentemente sottoposto a una nuova visita dermatologica per il mio problema sopra esposto e desidero aggiornarvi in proposito, anche perchè potrebbe essere utile ad altri utenti che leggono.

Responso: lichen scleroatrofico.
Cura proposta: protopic 0,1% due volte al giorno. Se nel lungo periodo la cosa non sembrerà migliorare, la dottoressa consiglia una biopsia.

Cordiali saluti.
[#7]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
E' fondamentale seguire l'iter medico specialistico venereologico: ,questo è uno dei tanti casi in cui, nonostante l'intervento chirurgico di circoncisione, il Lichen sclerosus procede ed avanza interessando altri distretti viciniori: da qui i nostro continui consigli a chi è affetto da tale patologia di rivolgersi sempre alla sede specialistica venereologica per impostare la terapia medica che deve essere sempre condotta a prescindere da ogni approccio chirurgico, il quale a mio avviso deve essere relegato solo alle situazioni selezionate e comunque non può sostituirsi alla terapia medica.

ci tenga informati se vorrà e si determini con ul suo demratologo, anche in virtù della terapia off-label (farmaco non indicato in via ufficiale) che sta effettuando: sicuramente la terapia dovrà essere adattata in caso di mancata risposta, o di risposta insufficiente, poichè fin'ora la metanalisi scientifica ed anche la mia esperienza ci dicono che non esistono grandissimi risultati con il tacrolimus nel LS : questo dato parte dal fatto che la molecola è attiva nelle assisi superficiali della mucosa, mentre il LS è una patologia direi, "a tutto spessore" che necessita di approcci più avanzati.

Questa asserzione personale non tende a controvertire la terapia impostata da chi sicuramente meglio di noi può validare e definire la situazione, la quale ha moltissimi aspetti, gravità e connesioni che solo la sede diretta di visita - non certo il consulto telematico - possono surrogare.

cari saluti
[#8]
Utente
Utente
Gentile Dott. Laino,

la ringrazio innanzitutto per la sua costante disponibilità in questo portale telematico che è un importante riferimento per tantissime persone.

Quello che non mi è chiaro nel suo ultimo intervento è:

1) "rivolgersi sempre alla sede specialistica venereologica": tale sede è qualcosa di diverso dal dermatologo che ho consultato?

2) "terapia medica": si intende una cura farmacologica? si escludono gli interventi chirurgici quando si parla di terapia medica?

3) "approccio chirurgico... relegato solo alle situazioni selezionate": quali sono le situazioni selezionate? quelle in cui la via farmacologica non ha dato esiti?

4) c'è un farmaco indicato "in via ufficiale", a differenza del tacrolimus? quali sono gli "approcci più avanzati" contro il LS che lei nomina?

5) è una patologia che avanza "velocemente"? posso fare qualcosa per rendermi conto di come tenerla d'occhio, ad esempio facendo fotografie nel tempo per confrontarle, come si fa magari con i nei?
In particolare, il mio LS si sviluppa in prossimità dell'uretra e sembra aver praticamente raggiunto l'"apertura finale" del pene. E' questo un motivo che impone ancora più attenzione nel controllare il LS?

Grazie in anticipo,
cordiali saluti.
[#9]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Fatto salvo che il Venereologo è un dermatologo (che può avere maggiori interessi o miglior perfezionamento nella branca venereologica) le riassumo brevemente le risposte ai suoi quesiti:

- La terapia medica è farmacologica: essa solitamente può evitaregli interventi chirurgici i quali da soli non risolvono il Lichen sclerosus: a conferma di quanto asserito riporto le frequentissime localizzazioni della patologia nelle sedi viciniore e non aggredibili dal bisturi in prima battuta (glnde ed uretra in primis)

- l'approccio chirurgico deve a mio avviso essere limitato ai casi non responsivi alla terapia (dopo sufficiente periodo) o quando lo stato della stessa è molto avanzato e la compromissione sclerotica è irreversibile, od ancora quando si sospetta una trasformazione displastica di una parte (anche minima) della lesione

- l'approccio chirurgico ancora, dovrebbe essere il più conservativo possibile: questo per 2 motivi essenziali:

a) la resezione di grandi aree innesca processi riparativi molto importanti e può innescare l'esacerbazione della patologia (aumento della fase infiammatoria)

b) l'asportazione di tessuti in toto come previsto per una circoncisione totale, può arrecare come esito secondario delle importanti sequele sintomatologiche (come una ipersensibilità del glande), che proprio a causa della patologia potrebbe esitare con una alterazione della funzione mucosale.

- non esistono "approcci avanzati" in senso cronologico, ma approcci più indicati per questo problema: essi debbono seguire a mio avviso una selezione in base alla gravità e debbono poi essere modulati in base all'andamento della patologia.

- Esistono Lichen sclerosus ad andamento molto lento della patologia come Lichen sclerosus molto aggressivi ed imprevedibili: pertanto affidarsi sempre in ogni caso al dermatologo-venereologo ed a quello ch eegli prestabilirà in materia di controlli successivi.

cari saluti

[#10]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
nel condividere in maniera totale quanto asserito nelle Sue risposte dal Collega LAINO, aggiungo che la Chirurgia del lichen scleroatrofico del prepuzio va intesa come chirurgia degli "esiti" post terapeutici medici, mai come terapia di prima scelta con intento risolutivo. Operare un prepuzio, ma anche un frenulo con un processo di lichen in fase attiva equivale ad andarsi a cercare con il lanternino complicazioni la cui portata non è mai prevedibile.
Ci tenga informati se lo ritiene utile ed opportuno.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#11]
Utente
Utente
Grazie infinite per la vostra disponibilità, non mancherò di tenervi informati (assieme agli altri lettori) sugli sviluppi.

Vorrei precisare che le mie domande sull'alternativa "chirurgica" erano puramente a titolo di curiosità e che sono il primo a voler evitare approcci di questo tipo ( se possibile ).

L'unica cosa che mi è rimasta da chiedere, e mi rendo conto di quanto sia difficile formulare una risposta, è se vi sentite di quantificare il "sufficiente periodo" citato dal dott. Laino per fare una valutazione intermedia sull'andamento del lichen (che nella mia ignoranza medica giudico non aggressivo nè veloce nell'evolversi).

Cordiali saluti.
[#12]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Non è possibile: esistono lichen sclerosus a lenta progressione ed altri più aggressivi: dipende dalla tipologia.

saluti

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