Ciste prostata gigante
Salve sono un ragazzo di 31 anni. Nel 2004 ho scoperto di avere una cisti nella prostata di dimensioni 27x25x31 mm, l'ecografia transrettale recita cosi: prostata a contorni regolari con capsula integra di normali dimensioni disomogenea per la presenza di voluminosa formazione cistica mediana a sviluppo posteriore verosimilmente allo sbocco delle vescicole seminali.
Vescicole seminali: fortemente ectasiche bilateralmente, come da verosimile reperto congestizio.
Nel 2006 inizio ad avere dei fastidi, dei disaggi e dolori dopo l'eiaculazione, stranamente anche quando andavo in bagno per evacuare non mi sentivo apposto.
Nel 2007 mi reco dal Dott. Gianfranco Testa nonchè primario in urologia dell'Ospedale Monaldi di Napoli il quale, dopo nuovi accertamenti, mi sottopone ad una aspirazione eco guidata trans perineale della cisti.
La diagnosi del referto citologico recita cosi: materiale proteinaceo scarsamente cellulato con rare cellule della flogosi ed emazie.
Tornato a casa decido di verificare se ci sono stati dei miglioramenti e forse per la prima volta in vita mia ho un eiaculazione degna del suo nome, con un flusso potentissimo e non i soliti timidi gocciolamenti di sperma.
Ma in meno di un mese sento che qualcosa è cambiato di nuovo come conferma una nuova ecografia transrettale, la cisti è tornata (22x20 mm) ma il Dott. Testa mi dice che non si puo aspirare ogni mese e che un risolutivo intervento chirurgico rischierebbe di compromettere per sempre l'erezione ed eiaculazione.
Nel 2009 effettuo una nuova aspirazione ma la cisti si riforma in meno di un mese perdo quindi ogni speranza.
Ad aprile del 2014, ormai stremato e frustato dai continui disagi, prenoto una visita dal Prof Vincenzo Mirone primario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.
In un primo momento, il prof valutando i referti ecografici in mio possesso e quelli fatti dal suo staff , mi parla di una ciste dell’utricolo prostatico e della sua eventuale resezione assicurandomi quindi la risoluzione del problema. Ma prima occorre un ulteriore esame diagnostico una uretrocistoscopia in narcosi per valutare i rapporti tra questa ciste ed il veru montanum.
Mi ricovero ed il giorno prima dell’intervento il prof mi convoca per un briefing durante il quale mi chiarisce che l’esame è solo diagnostico e non interverrà chirurgicamente in alcun modo, annichilendo le mie speranze.
Dopo l’esame non avrò piu modo di parlare con l’illustre prof bensi con i suoi sottoposti, i quali diranno che la cisti me la devo tenere, che non si puo togliere , che ogni tipo di intervento pregiudicherebbe la fertilità con eiaculazione retrograda, che gia il solo fatto di essermela fatta aspirare piu volte avesse costituito un pericolo.
Nel maggio del 2014 non mi perdo d’animo e ricontatto il dott. Testa per l’ennesima aspirazione.
Ora voglio sapere se esiste in italia o in europa uno specialista che ha gia trattato casi analoghi al mio e che puo risolvere il problema senza rischi. GRAZIE
Vescicole seminali: fortemente ectasiche bilateralmente, come da verosimile reperto congestizio.
Nel 2006 inizio ad avere dei fastidi, dei disaggi e dolori dopo l'eiaculazione, stranamente anche quando andavo in bagno per evacuare non mi sentivo apposto.
Nel 2007 mi reco dal Dott. Gianfranco Testa nonchè primario in urologia dell'Ospedale Monaldi di Napoli il quale, dopo nuovi accertamenti, mi sottopone ad una aspirazione eco guidata trans perineale della cisti.
La diagnosi del referto citologico recita cosi: materiale proteinaceo scarsamente cellulato con rare cellule della flogosi ed emazie.
Tornato a casa decido di verificare se ci sono stati dei miglioramenti e forse per la prima volta in vita mia ho un eiaculazione degna del suo nome, con un flusso potentissimo e non i soliti timidi gocciolamenti di sperma.
Ma in meno di un mese sento che qualcosa è cambiato di nuovo come conferma una nuova ecografia transrettale, la cisti è tornata (22x20 mm) ma il Dott. Testa mi dice che non si puo aspirare ogni mese e che un risolutivo intervento chirurgico rischierebbe di compromettere per sempre l'erezione ed eiaculazione.
Nel 2009 effettuo una nuova aspirazione ma la cisti si riforma in meno di un mese perdo quindi ogni speranza.
Ad aprile del 2014, ormai stremato e frustato dai continui disagi, prenoto una visita dal Prof Vincenzo Mirone primario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.
In un primo momento, il prof valutando i referti ecografici in mio possesso e quelli fatti dal suo staff , mi parla di una ciste dell’utricolo prostatico e della sua eventuale resezione assicurandomi quindi la risoluzione del problema. Ma prima occorre un ulteriore esame diagnostico una uretrocistoscopia in narcosi per valutare i rapporti tra questa ciste ed il veru montanum.
Mi ricovero ed il giorno prima dell’intervento il prof mi convoca per un briefing durante il quale mi chiarisce che l’esame è solo diagnostico e non interverrà chirurgicamente in alcun modo, annichilendo le mie speranze.
Dopo l’esame non avrò piu modo di parlare con l’illustre prof bensi con i suoi sottoposti, i quali diranno che la cisti me la devo tenere, che non si puo togliere , che ogni tipo di intervento pregiudicherebbe la fertilità con eiaculazione retrograda, che gia il solo fatto di essermela fatta aspirare piu volte avesse costituito un pericolo.
Nel maggio del 2014 non mi perdo d’animo e ricontatto il dott. Testa per l’ennesima aspirazione.
Ora voglio sapere se esiste in italia o in europa uno specialista che ha gia trattato casi analoghi al mio e che puo risolvere il problema senza rischi. GRAZIE
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 01/11/2015.
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