Chirurgia di placca
Ho un incurvamento del pene molto marcato verso il basso (di circa 90 gradi) dalla nascita, negli anni ho più volte chiesto consulti e mi veniva sempre spiegato che l'unica operazione che si poteva fare era la corporoplastica che però avrebbe accorciato inevitabilmente la lunghezza del pene, volendo evitare questo ho aspettato che venisse fuori un nuovo tipo di intervento ed oggi grazie a una nuova ricerca ho scoperto la chirurgia di placca mirata a raddrizzare il pene senza accorciarlo e vorrei farla. Il mio dubbio però riguarda l'erezione, non ho problemi di questo genere ma durante il rapporto sessuale e l'erezione provo fastidio in quanto il frenulo mi tira, diciamo che più il pene è eretto più il fastidio aumenta e credo che sia per questo che quando raggiunge la massima erezione vada poi a scemare fino al punto di non fastidio. Leggendo le informazioni su questo tipo di intervento ho visto che c'è il rischio che possa provocare una vera e propria disfunzione erettile o comunque che possa creare problemi erettili, ovviamente voglio evitare questo perchè ho 25 anni e non voglio dover prendere farmaci che aiutino l'erezione. Prima di prendere un appuntamento con il chirurgo vorrei delucidazioni.
Grazie dell'attenzione, cordiali saluti.
Grazie dell'attenzione, cordiali saluti.
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Gentile ragazzo,
"La chirurgia di placca" è una chirurgia in cui si asporta una placca tipica della malattia di Peyronie e si applica un patch di varia natura nella lacuna creatasi nel corpo cavernoso. In genere si utilizza il pericardio bovino che è abbastanza distensibile e resistente alle trazioni. Nel suo caso probabilmente si tratta di una curvatura congenita non determinata dalla formazione di placche ex novo, ma da confomazione anomala del pene. Quindi "la chirurgia di placca" nel suo caso non è applicabile in quanto la placca non dovrebbe esserci. Prenoti la visita andrologica e lo specialista vi illustrerà le possibili alternative chirurgiche in base all'entità della curvatura. la sede di maggiore curvatura, la forma del pene ecc..
"La chirurgia di placca" è una chirurgia in cui si asporta una placca tipica della malattia di Peyronie e si applica un patch di varia natura nella lacuna creatasi nel corpo cavernoso. In genere si utilizza il pericardio bovino che è abbastanza distensibile e resistente alle trazioni. Nel suo caso probabilmente si tratta di una curvatura congenita non determinata dalla formazione di placche ex novo, ma da confomazione anomala del pene. Quindi "la chirurgia di placca" nel suo caso non è applicabile in quanto la placca non dovrebbe esserci. Prenoti la visita andrologica e lo specialista vi illustrerà le possibili alternative chirurgiche in base all'entità della curvatura. la sede di maggiore curvatura, la forma del pene ecc..
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta, vorrei sapere se esiste un modo per correggere il pene senza perdere cm. Possibile che bisogna in ogni caso per forza accorciare? Non pretendo di allungarlo ma almeno di mantenere la lunghezza attuale... Se l'unica possibilità è accorciare vorrei sapere se dopo la correzione è possibile poi effettuare un intervento di allungamento per tornare alla lunghezza originaria. Non ce la faccio più a vivere con questo problema è troppo imbarazzante ma non voglio assolutamente avere un pene più piccolo, preferirei tenerlo cosi. Grazie ancora dell'attenzione.
[#4]
Gentile lettore,
è tecnicamente possibile eseguire una correzione di un pene curvo congenito senza accorciamento, allungando cioè il lato corto. E' corretto quanto lei ha letto, che in alcuni casi ciò determina una minor rigidità post-operatoria; questo dipende dal fatto che più si allunga il pene maggiore è la richiesta di pressione dentro al pene perché questo diventi rigido. Personalmente ritengo importante fare una valutazione emodinamica dettagliata prima dell'intervento ("cavernosometria dinamica") per avere delle informazioni prognostiche, che cioè suggeriscano se nel caso specifico quel pene reggerà l'allungamento, cioè permetterà una buona rigidità post-operatoria.
è tecnicamente possibile eseguire una correzione di un pene curvo congenito senza accorciamento, allungando cioè il lato corto. E' corretto quanto lei ha letto, che in alcuni casi ciò determina una minor rigidità post-operatoria; questo dipende dal fatto che più si allunga il pene maggiore è la richiesta di pressione dentro al pene perché questo diventi rigido. Personalmente ritengo importante fare una valutazione emodinamica dettagliata prima dell'intervento ("cavernosometria dinamica") per avere delle informazioni prognostiche, che cioè suggeriscano se nel caso specifico quel pene reggerà l'allungamento, cioè permetterà una buona rigidità post-operatoria.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 20/10/2015.
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