Tachifilassi inibitori pde-5
Salve,
vorrei avere dei chiarimanenti sull'utilizzo cronico degli inibitori PDE-5. Io purtroppo ne dovrò fare uso a vita (ho 39 anni). DE ancora non bene definito (tiroide? ansia? fuga venosa?) è da anni che faccio tutti i controlli possibili e immaginabili...la questione è...pur raggiungendo una erezione "granitica" senza farmaci, dopo un po' la perdo, questo da sempre. Capita di portare a termine il rapporto senza farmaci ma...senza cambio di posizione e "in tempi brevi". Comunque, quello che mi preoccupa ora è la tachifilassi. La prima volta che ho preso il viagra è stato 15 anni fa e ha sempre funzionato benissimo ma non l'ho mai preso regolarmente. Ora, da 8 mesi ho una relazione stabile e dopo alcuni fallimenti con il levitra 20mg (che in passato ha funzionato bene, ma sempre preso occasionalmente), sono tornato al vecchio caro sildenafil 100mg con grande successo (solo una volta non ha funzionato a dovere). Lo alterno con il cialis 20mg (quando non posso programmare il rapporto, effetto erezioni più naturali).
Con che frequenza devo prendere questi medicinali per evitare la tachifilassi? Leggevo che il pene costantemente inibito dagli anti PDE-5 possa avere una iperproduzione di PDE-5 e che ai 2 anni di utilizzo continuo il 20% dei pazienti non abbia più una risposta ottimale. Come ho già detto ho 39 anni, mi devo sentire un condannato a tempo determinato?
vorrei avere dei chiarimanenti sull'utilizzo cronico degli inibitori PDE-5. Io purtroppo ne dovrò fare uso a vita (ho 39 anni). DE ancora non bene definito (tiroide? ansia? fuga venosa?) è da anni che faccio tutti i controlli possibili e immaginabili...la questione è...pur raggiungendo una erezione "granitica" senza farmaci, dopo un po' la perdo, questo da sempre. Capita di portare a termine il rapporto senza farmaci ma...senza cambio di posizione e "in tempi brevi". Comunque, quello che mi preoccupa ora è la tachifilassi. La prima volta che ho preso il viagra è stato 15 anni fa e ha sempre funzionato benissimo ma non l'ho mai preso regolarmente. Ora, da 8 mesi ho una relazione stabile e dopo alcuni fallimenti con il levitra 20mg (che in passato ha funzionato bene, ma sempre preso occasionalmente), sono tornato al vecchio caro sildenafil 100mg con grande successo (solo una volta non ha funzionato a dovere). Lo alterno con il cialis 20mg (quando non posso programmare il rapporto, effetto erezioni più naturali).
Con che frequenza devo prendere questi medicinali per evitare la tachifilassi? Leggevo che il pene costantemente inibito dagli anti PDE-5 possa avere una iperproduzione di PDE-5 e che ai 2 anni di utilizzo continuo il 20% dei pazienti non abbia più una risposta ottimale. Come ho già detto ho 39 anni, mi devo sentire un condannato a tempo determinato?
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Caro Utente,le auguro di poter,non dover,assumere a vita gli inibitori della fosfodiesterasi 5 in quanto la risposta favorevole é legata alla buona salute generale e genitale.Negli ultimi 15 anni,non ho mai assistito a fenomeni di tachifilassi né per il sildenafil,né per il vardenafil,tadalafil ed avanafil,quindi,si regoli come meglio crede,anche se,personalmente,fidelizzerei la scelta,limitandomi a distinguere tra i long acting (Tadalafil) e gli short (sildenafil,vardenafil,avanafil) che sono più efficaci on demand.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 07/10/2015.
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