Perdita erezione preservativo
Salve vorrei sottoporvi il mio caso. Da 7 mesi sono in una relazione stabile con una ragazza meravigliosa, purtroppo a distanza: cerchiamo di vederci quando possibile, spesso per soli tre giorni. Ora, nel momento del coito ho notato che il preservativo diminuisce la sensibilità nella mia zona genitale, in particolare se il pene non viene stimolato, per esempio se la mia ragazza è sopra di me, sento che il suo movimento non è "giusto" e mi causa una perdita di rigidità dopo 5 minuti al massimo. Sono riuscito ad raggiungere orgasmo con il profilattico solo in poche occasioni e in tutte ero io ad essere sopra di lei, posizione che riduce invece le stimolazioni per lei. Vorrei sottolineare che non ho mai avuto problemi di erezione, e che la stimolazione manuale da parte mia o da parte della mia partner (anche solamente la sua vicinanza) provoca una reazione fisica immediata. Un'altra cosa che ho notato è una intensa sudorazione nel momento del rapporto, non so se può essere legata all'affievolirsi di flusso sanguigno al pene.
Inoltre ricordo che alcuni anni fa, la mia precedente ragazza, con la quale praticavo coito interrotto, raggiungeva l'orgasmo mentre era sopra di me, e questo non mi causava alcuna perdita di erezione.
Ho provato diverse tipologie di preservativo, ma non credo di aver risolto. Inoltre, la distanza non mi permette di avere una risposta ai miei dubbi in tempi brevi, anzi...
Leggendo di problemi simili sul vostro forum, ho deciso di sottopormi ad una visita andrologica. Il medico, dopo la descrizione della mia esperienza e un controllo dei testicoli, ha concluso che non ho assolutamente alcun problema fisico, attribuendo le cause ad una profonda ansia da prestazione (aggravata dagli incontri saltuari, dal desiderio che sia tutto perfetto nei pochi momenti in cui sono con la mia ragazza), e mi ha prescritto una cura psichiatrica (secondo lui, le perdite di erezione sarebbero dovute a problemi psicologici dovuti a traumi infantili o familiari), e, per tamponare i sintomi, del lexotan (7 gocce a sera quando percepisco stress o ansia). In realtà, leggo che il lexotan, in quanto ansiolitico, annebbia le sensazioni nella loro totalità, quindi penso che finirebbe per ridurre la libido e la capacità di provare eccitazione.
Vorrei concludere con un ultimo particolare: da quando sono in questa relazione, le mie abitudini di sonno sono cambiate, passando da 7 ore per notte a sonni interrotti, e spesso a meno di 4 ore di sonno. E, inoltre, ho attraversato periodi pesanti a lavoro, che mi hanno costretto a viaggiare spesso, stress cui vanno sommati i viaggi per vedere la mia partner.
Poiché non penso di avere problematiche di ansia così profonde, è possibile che abbia bisogno solo di un po' di "esercizio", di tempo per abituarmi alla presenza del preservativo? Può la stanchezza fisica influire sulla capacità erettiva? Spero di aver dato un quadro completo. Vi ringrazio per ogni tipo di consiglio o aiuto possiate fornire, non so più cosa fare.
Inoltre ricordo che alcuni anni fa, la mia precedente ragazza, con la quale praticavo coito interrotto, raggiungeva l'orgasmo mentre era sopra di me, e questo non mi causava alcuna perdita di erezione.
Ho provato diverse tipologie di preservativo, ma non credo di aver risolto. Inoltre, la distanza non mi permette di avere una risposta ai miei dubbi in tempi brevi, anzi...
Leggendo di problemi simili sul vostro forum, ho deciso di sottopormi ad una visita andrologica. Il medico, dopo la descrizione della mia esperienza e un controllo dei testicoli, ha concluso che non ho assolutamente alcun problema fisico, attribuendo le cause ad una profonda ansia da prestazione (aggravata dagli incontri saltuari, dal desiderio che sia tutto perfetto nei pochi momenti in cui sono con la mia ragazza), e mi ha prescritto una cura psichiatrica (secondo lui, le perdite di erezione sarebbero dovute a problemi psicologici dovuti a traumi infantili o familiari), e, per tamponare i sintomi, del lexotan (7 gocce a sera quando percepisco stress o ansia). In realtà, leggo che il lexotan, in quanto ansiolitico, annebbia le sensazioni nella loro totalità, quindi penso che finirebbe per ridurre la libido e la capacità di provare eccitazione.
Vorrei concludere con un ultimo particolare: da quando sono in questa relazione, le mie abitudini di sonno sono cambiate, passando da 7 ore per notte a sonni interrotti, e spesso a meno di 4 ore di sonno. E, inoltre, ho attraversato periodi pesanti a lavoro, che mi hanno costretto a viaggiare spesso, stress cui vanno sommati i viaggi per vedere la mia partner.
Poiché non penso di avere problematiche di ansia così profonde, è possibile che abbia bisogno solo di un po' di "esercizio", di tempo per abituarmi alla presenza del preservativo? Può la stanchezza fisica influire sulla capacità erettiva? Spero di aver dato un quadro completo. Vi ringrazio per ogni tipo di consiglio o aiuto possiate fornire, non so più cosa fare.
[#1]
Caro Utente,i rapporti saltuari,concentrati in pochi giorni con l'ansia da prestazione coniugata all'angoscia del fallimento favorita dall'uso del profilattico,giustificano la resa alterna durante il coito.La ottimizzazione dello stesso,inoltre,necessita del tempo e,a mio avviso,non di terapie psichiatriche ma,piuttosto,di una rigorosa diagnosi andrologica di primo livello,basata sull'esame obiettivo,la valutazione del quadro ormonale e vascolare,di cui non fa cenno nel post.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
caro lettore,
molti maschi hanno delle buone-ottime erezioni fintanto che il pene sia stimolato dalle loro dita o dalle dita o labbra della ragazza ma, appena la stimolazione dovesse cessare per il tempo necessario ad indossare il profilattico, percepiscono un calo di rigidità e di erezione che li mette in crisi determinando spesso una reazione stressante con produzione di adrenalina (l'ormone dello stress) che tende a far chiudere le arterie del pene facendo diminuire o cessare l'erezione con senso di colpa personale o reciproca, sudorazione,
Spesso responsabile di tali fenomeni è il sistema venoso che dovrebbe essere capace di "chiudersi" e rimanere "chiuso" per almeno 30-40 secondi anche senza stimolazione alcuna
Quasi sempre l'ansia è conseguenza del deficit erettile non causa
cari saluti
molti maschi hanno delle buone-ottime erezioni fintanto che il pene sia stimolato dalle loro dita o dalle dita o labbra della ragazza ma, appena la stimolazione dovesse cessare per il tempo necessario ad indossare il profilattico, percepiscono un calo di rigidità e di erezione che li mette in crisi determinando spesso una reazione stressante con produzione di adrenalina (l'ormone dello stress) che tende a far chiudere le arterie del pene facendo diminuire o cessare l'erezione con senso di colpa personale o reciproca, sudorazione,
Spesso responsabile di tali fenomeni è il sistema venoso che dovrebbe essere capace di "chiudersi" e rimanere "chiuso" per almeno 30-40 secondi anche senza stimolazione alcuna
Quasi sempre l'ansia è conseguenza del deficit erettile non causa
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
<<secondo lui, le perdite di erezione sarebbero dovute a problemi psicologici dovuti a traumi infantili o familiari>>
Gentile Ragazzo,
dalla descrizione della situazione, mi pare che l'ipotesi fatta dallo specialista che l'ha visitata sia quanto meno "fantasiosa" e non tenga in debito conto i progressi fatti in ambito psicosessuologico.
E, se un paziente mi presentasse una storia come la sua, non penso che lo invierei in prima battuta ad uno psichiatra per una terapia farmacologica...
Concordo pienamente con i pareri espressi da chi mi ha preceduto ed aggiungo il suggerimento di un'eventuale consulenza sessuologica per chiarire meglio anche da questo punto di vista la situazione.
Le allego una lettura che, spero, potrà offrirle qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html
Cordialmente,
Gentile Ragazzo,
dalla descrizione della situazione, mi pare che l'ipotesi fatta dallo specialista che l'ha visitata sia quanto meno "fantasiosa" e non tenga in debito conto i progressi fatti in ambito psicosessuologico.
E, se un paziente mi presentasse una storia come la sua, non penso che lo invierei in prima battuta ad uno psichiatra per una terapia farmacologica...
Concordo pienamente con i pareri espressi da chi mi ha preceduto ed aggiungo il suggerimento di un'eventuale consulenza sessuologica per chiarire meglio anche da questo punto di vista la situazione.
Le allego una lettura che, spero, potrà offrirle qualche spunto di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Utente
La ringrazio, Dr. Izzo. Come ho accennato, durante la visita da me ricevuta, il medico ha eseguito un'analisi obiettiva dei testicoli, accertandosi che non mi provocassero dolore. Capisco che lei ritiene non sia abbastanza.
Ringrazio anche Dott. Pozza e la Dott.ssa Scalco.
Per completare la descrizione della mia situazione vorrei aggiungere che ho 26 anni e vivo all'estero per lavoro. Con una spesa non indifferente, ho preferito tornare con urgenza in Italia per pochi giorni per sottopormi a visita andrologica, in quanto desideravo usare la mia lingua madre per parlare di una questione che ritengo delicata, e speravo di ritrovare la mia tranquillità.
Purtroppo non potrò fare altre analisi in Italia prima del 20 dicembre, cercherò di capire se riesco a fissarne una anche qui all'estero.
Non solo, alla mia domanda "crede che le cose possano migliorare con il tempo?", il medico che mi ha visitato ha seccamente risposto "no, andranno sempre peggio fino ad un esaurimento nervoso". Ora, ritengo di essere una persona sana, e di aver passato anche un'infanzia fortunata; mi sono visto condannato ad una malattia che non ho, quindi ringrazio tutti voi per aver confermato che è molto probabile che sia una diagnosi infondata. Ciò che è chiaro è che, per quanto le dosi siano basse, non intendo assumere ansiolitici, perché non ha alcun senso, e perché ho bisogno del 100% delle mie capacità a lavoro.
Ho notato anche un altro fenomeno: durante questo periodo di stress, durante il quale mi capitava anche di saltare pasti (ho perso 8 kg negli scorsi 5 mesi), le mie erezioni spontanee durano meno in assenza di stimolo esterno (3-4 minuti? Di sicuro più di 40 secondi), cosa che non accadeva solo 8 mesi fa, indicativamente; adesso le uniche erezioni durature sono quelle che ho in presenza della mia ragazza. Inoltre, non intendo tornare al coito interrotto perché, per quanto riesca a controllarmi, mi sembra comunque una pratica irresponsabile.
Quello che mi affligge è che ho una seria volontà di far funzionare questa relazione a distanza, e non capisco perché ho una reazione fisica di questo tipo, che non so come controllare. Temo però che questo possa essere un ostacolo, e non trovo pace. Vorrei trovare una soluzione, un lenitivo, un modo per non dover occupare il poco tempo con lei preoccupandomi o parlando di questo problema che non dovrebbe esistere, e che probabilmente precedenti suoi partner non avevano.
Non so cosa fare nel breve periodo. Per adesso posso limitarmi a cercare di rilassarmi, di avere ritmi di sonno sani e ordine nei pasti? Posso sperare che ad un certo momento "farò l'abitudine" al preservativo?
Grazie ancora per le vostre risposte.
Ringrazio anche Dott. Pozza e la Dott.ssa Scalco.
Per completare la descrizione della mia situazione vorrei aggiungere che ho 26 anni e vivo all'estero per lavoro. Con una spesa non indifferente, ho preferito tornare con urgenza in Italia per pochi giorni per sottopormi a visita andrologica, in quanto desideravo usare la mia lingua madre per parlare di una questione che ritengo delicata, e speravo di ritrovare la mia tranquillità.
Purtroppo non potrò fare altre analisi in Italia prima del 20 dicembre, cercherò di capire se riesco a fissarne una anche qui all'estero.
Non solo, alla mia domanda "crede che le cose possano migliorare con il tempo?", il medico che mi ha visitato ha seccamente risposto "no, andranno sempre peggio fino ad un esaurimento nervoso". Ora, ritengo di essere una persona sana, e di aver passato anche un'infanzia fortunata; mi sono visto condannato ad una malattia che non ho, quindi ringrazio tutti voi per aver confermato che è molto probabile che sia una diagnosi infondata. Ciò che è chiaro è che, per quanto le dosi siano basse, non intendo assumere ansiolitici, perché non ha alcun senso, e perché ho bisogno del 100% delle mie capacità a lavoro.
Ho notato anche un altro fenomeno: durante questo periodo di stress, durante il quale mi capitava anche di saltare pasti (ho perso 8 kg negli scorsi 5 mesi), le mie erezioni spontanee durano meno in assenza di stimolo esterno (3-4 minuti? Di sicuro più di 40 secondi), cosa che non accadeva solo 8 mesi fa, indicativamente; adesso le uniche erezioni durature sono quelle che ho in presenza della mia ragazza. Inoltre, non intendo tornare al coito interrotto perché, per quanto riesca a controllarmi, mi sembra comunque una pratica irresponsabile.
Quello che mi affligge è che ho una seria volontà di far funzionare questa relazione a distanza, e non capisco perché ho una reazione fisica di questo tipo, che non so come controllare. Temo però che questo possa essere un ostacolo, e non trovo pace. Vorrei trovare una soluzione, un lenitivo, un modo per non dover occupare il poco tempo con lei preoccupandomi o parlando di questo problema che non dovrebbe esistere, e che probabilmente precedenti suoi partner non avevano.
Non so cosa fare nel breve periodo. Per adesso posso limitarmi a cercare di rilassarmi, di avere ritmi di sonno sani e ordine nei pasti? Posso sperare che ad un certo momento "farò l'abitudine" al preservativo?
Grazie ancora per le vostre risposte.
[#5]
Le precisazioni che ha aggiunto modificano un po' il quadro della situazione...
Le suggerisco di proseguire con gli approfondimenti diagnostici, medici e psicologici, oltre che ovviamente recuperare uno stile di vita più regolare.
Saluti.
Le suggerisco di proseguire con gli approfondimenti diagnostici, medici e psicologici, oltre che ovviamente recuperare uno stile di vita più regolare.
Saluti.
[#6]
Caro lettore
una visita con una semplice "tastatina ai testicoli" non può escludere patologie organiche, vascolari, ormonali alla base dei suoi problemi.
veda di continuare la sua relazione, la prossima volta che vioene a casa magari cerchi dio consultare uno specialista più accurato
cari saluti
una visita con una semplice "tastatina ai testicoli" non può escludere patologie organiche, vascolari, ormonali alla base dei suoi problemi.
veda di continuare la sua relazione, la prossima volta che vioene a casa magari cerchi dio consultare uno specialista più accurato
cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.2k visite dal 04/10/2015.
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