Eiaculazione precoce , che fare ora?
Salve. Ho un problema serio. Da qualche mese (raramente mi era capitato nulla di simile in precedenza) soffro di eiaculazione precoce. In pratica euaculo un minuto o due dopo la peneteazione. Il sessuologo psicologo al quale mi sono rivolto mi ha prescritto una serie di esercizi contro l'EP che ho svolto diligentemente per tre settimane. Ma ieri ho avuto un nuovo rapporto sessuale e ho lo stesso eiaculato dopo un paio di minuti. E così anche questa mattina. Sembra che gli esercizi prescritti non abbiano dato i loro frutti. Ora è subentrata anche una paura di perdere l'erezione durante il rapporto. Cosa fare a questo punto, visto che gli esercizi non hanno risolto il problema? Quale strada potrei seguire? Gentili dottori, rispondete in tanti se possibile. Grazie davvero per la gentilezza.
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Caro Utente,va da se che le consigli di consultare un esperto andrologo che sappia ben valutare gli aspetti psicologici legati alla EP ,ponendo una diagnosi andrologica rigorosa che non vedo trasmessa nel post.Cordialita'
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
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Ex utente
Gentile dottor Izzo, grazie per il suo interessamento. Non mi sono recato da un andrologo ma da un sessuologo psicologo. La sua diagnosi è stata la seguente: nessun problema di natura organica ed eiaculazione precoce causata da ansia da prestazione. Quindi prescrizione di esercizi contro la EP, da svolgere tutti i giorni. Il problema che io riferivo era un altro: dal momento che ho effettuato con scrupolo tali esercizi per tre settimane e non avendo tuttavia verificato progressi durante due successivi rapporti sessuali avuti in questi giorni, chiedevo quale strada potessi intraprendere e se ci fossero strategie alternative a quelle prescrittemi. Le chiedevo un secondo parere medico oltre a quello del mio sessuologo. Grazie .
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Gentile Utente,
in qualità di psicologa Le confermo ciò che ha appena scritto il dott. Izzo: noi psicologi non possiamo porre diagnosi psicologica escludendo un problema organico se prima il medico (in questo caso l'andrologo) non ha precedentemente escluso attraverso la visita ed eventuali accertamenti che davvero non ci sia un problema fisico.
D'altra parte potrebbe darsi che le prescrizioni di cui lei parla non abbiano avuto successo proprio perché forse il problema non è di tipo psicologico (o non solo) e non aver mai incontrato in passato dei problemi di erezione o di eiaculazione precoce non significa nulla.
Oppure perché non sono stati eseguiti correttamente o per altre ragioni che da qui non possiamo capire né approfondire.
Quindi io le suggerirei di seguire il corretto iter: prima la visita specialistica dall'andrologo e poi -eventualmente- lo psicologo psicoterapeuta.
Quando i pz si rivolgono allo psicologo per problematiche come le Sue, arrivano quasi sempre con certificati del medico che attesta l'assenza di problemi fisici o con esami specifici prescritti dal medico. Nei pochi casi in cui ciò non avviene, siamo noi psicologi ad inviarli prima dal medico, perché correremo il rischio di impostare un trattamento per un problema psicologico e scoprire che non ha successo perché il problema vero del pz è di tipo organico.
Anche la stessa ansia da prestazione potrebbe essere una conseguenza di una prima defaillance e contemporanea ad una causa medica che adesso bisogna escludere o approfondire.
Cordiali saluti,
in qualità di psicologa Le confermo ciò che ha appena scritto il dott. Izzo: noi psicologi non possiamo porre diagnosi psicologica escludendo un problema organico se prima il medico (in questo caso l'andrologo) non ha precedentemente escluso attraverso la visita ed eventuali accertamenti che davvero non ci sia un problema fisico.
D'altra parte potrebbe darsi che le prescrizioni di cui lei parla non abbiano avuto successo proprio perché forse il problema non è di tipo psicologico (o non solo) e non aver mai incontrato in passato dei problemi di erezione o di eiaculazione precoce non significa nulla.
Oppure perché non sono stati eseguiti correttamente o per altre ragioni che da qui non possiamo capire né approfondire.
Quindi io le suggerirei di seguire il corretto iter: prima la visita specialistica dall'andrologo e poi -eventualmente- lo psicologo psicoterapeuta.
Quando i pz si rivolgono allo psicologo per problematiche come le Sue, arrivano quasi sempre con certificati del medico che attesta l'assenza di problemi fisici o con esami specifici prescritti dal medico. Nei pochi casi in cui ciò non avviene, siamo noi psicologi ad inviarli prima dal medico, perché correremo il rischio di impostare un trattamento per un problema psicologico e scoprire che non ha successo perché il problema vero del pz è di tipo organico.
Anche la stessa ansia da prestazione potrebbe essere una conseguenza di una prima defaillance e contemporanea ad una causa medica che adesso bisogna escludere o approfondire.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 04/09/2015.
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Approfondimento su Eiaculazione precoce
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