Interpretazione utlima diagnosi delucidazioni.
Gentilissimi dottori avrei bisgno di delucidazioni per quello che riguarda la mia disastrosa situazione peniena che permane ormai da 3 anni, non sono diabetico prostata ed ormoni ok ma sono cardiopatico. inutili tutte le terpie tentate sia fisiche che orali.
SINTOMI: pene rigido allo stato flaccido, come se fosse poco elastico, dolore alla palpazione, restringimento sotto il glande e alla base, dolore in fase erettile ed al termine dell' erezione, recurvatum dorsale di 35 gradi, deviazione dell' asse a sinistra, deficit erettile , parestesie a contatto con gli slip dolore alla palpazione. Mi sono sottosto di recente ad ulteriore visita andrologica che si e' svolta nel seguente modo : visone esami e terpie effettuate, vista ed ecografia. Lo specialista uro-andrologo durante la vista ha palpato il pene dicendo che non sentiva delle placche circosscritte ma uno stato fibrotico diffuso sopratutto nella porzione apicale dorsale e distale. Per togliersi ogni dubbio ha poi effettuto una ecografia a basso dosaggio di prostsglandine di cui riporto il referto: l' esame e' satato effettuato apparecchiatura real time e sonda lineare da 10 e 13 mhz.. Esito: i piani ecotomografici trasversali e longitudianali documentano la presenza di aree di fibrosi dei corpi cavernosi localizzate principalmente nella prozione prossimale, dorsale ed apiacale dei corpi cavernosi , il setto intercavernoso appare di costituzione e spessore normale in tutto il suo decorso. La visone delle foto in erezione manifesta recurvatum dorsale di 35 gradi, restringimento sottoglandulare e prossimale, deviazione assiale a sinistra. Si consiglia impianto protesico gonfiabile tricomponente. Lo specialista alla luce delle terpie fatte e tentate, dello stato di fibrosi e il deficit erettile cosiglia come dicevo la soluzione protesica egli infatti parla di stato fibrotico diffuso affermando che non sono malato di ipp quello che non capisco e' come mai i sintomi ci sono tutti e non sono cambiati nostante la terpia, mi riferisco al dolore, la poca elasticita' del pene flaccido, la curvatura che nonostante le taerpie e' passata da 10 a 35, la riduzione volumetrica l' accorciamento insomma non mi e' chiaro cosa ho e sopratutto come questa fibrosi e' localizzata' cioe' se ha coinvolto la tunica albuginena o il tessuto erettile o entrambi e quali sono le possibili terpie a parte la protesi.. Grazie
SINTOMI: pene rigido allo stato flaccido, come se fosse poco elastico, dolore alla palpazione, restringimento sotto il glande e alla base, dolore in fase erettile ed al termine dell' erezione, recurvatum dorsale di 35 gradi, deviazione dell' asse a sinistra, deficit erettile , parestesie a contatto con gli slip dolore alla palpazione. Mi sono sottosto di recente ad ulteriore visita andrologica che si e' svolta nel seguente modo : visone esami e terpie effettuate, vista ed ecografia. Lo specialista uro-andrologo durante la vista ha palpato il pene dicendo che non sentiva delle placche circosscritte ma uno stato fibrotico diffuso sopratutto nella porzione apicale dorsale e distale. Per togliersi ogni dubbio ha poi effettuto una ecografia a basso dosaggio di prostsglandine di cui riporto il referto: l' esame e' satato effettuato apparecchiatura real time e sonda lineare da 10 e 13 mhz.. Esito: i piani ecotomografici trasversali e longitudianali documentano la presenza di aree di fibrosi dei corpi cavernosi localizzate principalmente nella prozione prossimale, dorsale ed apiacale dei corpi cavernosi , il setto intercavernoso appare di costituzione e spessore normale in tutto il suo decorso. La visone delle foto in erezione manifesta recurvatum dorsale di 35 gradi, restringimento sottoglandulare e prossimale, deviazione assiale a sinistra. Si consiglia impianto protesico gonfiabile tricomponente. Lo specialista alla luce delle terpie fatte e tentate, dello stato di fibrosi e il deficit erettile cosiglia come dicevo la soluzione protesica egli infatti parla di stato fibrotico diffuso affermando che non sono malato di ipp quello che non capisco e' come mai i sintomi ci sono tutti e non sono cambiati nostante la terpia, mi riferisco al dolore, la poca elasticita' del pene flaccido, la curvatura che nonostante le taerpie e' passata da 10 a 35, la riduzione volumetrica l' accorciamento insomma non mi e' chiaro cosa ho e sopratutto come questa fibrosi e' localizzata' cioe' se ha coinvolto la tunica albuginena o il tessuto erettile o entrambi e quali sono le possibili terpie a parte la protesi.. Grazie
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Gentile lettore,
qui le ricordo qui che l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere anche l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
qui le ricordo qui che l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere anche l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Dottore la ringrazio sulla delucidazione sulla induratio penis platica, ma a quanto pare io non sono affetto da questa patologia.. Non ho ne noduli ne placche ma lo specialiata e' stato chiaro: stato fibrotico diffuso.. Ergo fibrosi diffusa..che alla fine sono stati gli esisti di un priapismo..il dolore non mi abbandona da 3anni ed il pene ha perso elasticita'... Ma quindi da quello che mi dice induratio penis plastcia e fibrosi sono la stessa cosa ? Le ripeto io no. Ho ne noduli ne palacche ho gia' fatto svariate terpie... E non ne vengo a capo.. La prego mi chiarisca questo dubbio.. Si tratta di ipp o fibrosi o anche quest' ultimo specilalista e' un incompetente che mi dice che sono patologie diverse..e' il 6 specilista che mi dice la stessa cosa ma nessuno mi sa spiegare cosa diavolo ho e perche' le terpie non funzionano..
[#3]
Gentile lettore,
se non è zuppa è pane bagnato; questo problema clinico lo chiami come vuole ma se all'ecocolordoppler dinamico si dice: "presenza di aree di fibrosi dei corpi cavernosi localizzate principalmente nella porzione prossimale, dorsale ed apicale dei corpi cavernosi"... a lei le conclusioni; comunque di solito queste aree coinvolgono "la tunica albuginea, il tessuto erettile o entrambi".
Un cordiale saluto.
se non è zuppa è pane bagnato; questo problema clinico lo chiami come vuole ma se all'ecocolordoppler dinamico si dice: "presenza di aree di fibrosi dei corpi cavernosi localizzate principalmente nella porzione prossimale, dorsale ed apicale dei corpi cavernosi"... a lei le conclusioni; comunque di solito queste aree coinvolgono "la tunica albuginea, il tessuto erettile o entrambi".
Un cordiale saluto.
[#4]
Utente
Capito mapossibile che dopo 3 anni questa bestia nera non si sia stabilizzta e mi da ancora dolore dopo 3 anni comunque lui mi disse che la fibrosi e' diffusa ma ha coinvoto maggiormente quelle aree.. In sostanza sono coivolto i corpi cavrnsi in toto e non si palpano placche.. Resto con i miei dubbi e non so cosa fare .. Le farei vedere il referto se fosse possibile compreso di ecografie
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Utente
Ma quando le terapie falliscono.. Dopo 3 anni e se la situazione si stabilizza che si puo' fare..? Lo specilista mi ha prospettat la prtoesi ma lei afferma che se non si e' stabilizzata non e' da prendere in considerazione intervento chirurgico, pero qui nel rempo il pene ha subito una notevole riduzione.. E non prtivo certo da dimensioni eccelse ma a limite della normalita' .
[#6]
Certo, le indicazioni generali sono quelle che le ho tracciato ma poi le situazioni cliniche da affrontare è sempre particolari, diverse e specifiche e quindi l'indicazione ricevuta dal suo specialista di riferimento potrebbe anche essere quella corretta.
Ancora un cordiale saluto.
Ancora un cordiale saluto.
[#7]
Utente
Dottore, ammettendo che l' indicazione protesica sia quella giusta. Cosa mi devo aspettare post impianto..? Recuperero' le dimensioni e la circonferenza iniziale o mi devo aspettare un organo sosotanzialmente piu' corto? Ed il dolore sparira?, capisco che e' diffiicle prevedere ma alla luce della sua esperienza cosa si ottiene realmente dopo impianto?
[#9]
Utente
Quindi da quello che dice e' a nostro rischio e pericolo...anche se in molte vostre risposte ho letto che la circonferenza resta la stessa... Mentre la lunghezza subisce variazioni sempre e comunque..in sostanza si ha il pene flaccido stirato. Ma quello che mi chiedo e' questo se un chirurgo opereado non puo' prevedere a cosa si va incontro a cosa serve protesizzarasi? Ora capisco perche' viene consigliata solo in casi estremi: perche' se va male allla fine non si e' perso nulla.insomma cresce la mia frustrazione..
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.9k visite dal 16/08/2015.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?