Gonfiore residuo post trauma
Gentili dottori, quattro anni fa, come potrete vedere dal mio storico, ho subito un trauma penieno che ha avuto come conseguenze un leggero incurvamento dell'asta. Questo incurvamento mi è stato spiegato più volte essere l'esito di una reazione cicatriziale fibrotica a carico della parte della tunica albuginea lesionata (anche se io ho il dubbio che il trauma sia a carico del setto). Ad ogni modo, fin qui è tutto chiaro, e spiega il motivo dell'incurvamento del pene in erezione.
Quello su cui vorrei avere delucidazioni però è il motivo del gonfiore residuo che il pene ancora presente in stato di flaccidità (nella zona del trauma la parte è rimasta più gonfia, "cicciotta", simile al gonfiore che si ha quando ci si "insacca" un dito): devo dedurre che sono ancora presenti dei liquidi in eccesso all'interno del pene? O cos'altro? In caso, posso fare qualcosa ancora per ritornare allo stato pre-trauma almeno dal punto di vista del gonfiore?
Grazie mille per la vostra attenzione.
Quello su cui vorrei avere delucidazioni però è il motivo del gonfiore residuo che il pene ancora presente in stato di flaccidità (nella zona del trauma la parte è rimasta più gonfia, "cicciotta", simile al gonfiore che si ha quando ci si "insacca" un dito): devo dedurre che sono ancora presenti dei liquidi in eccesso all'interno del pene? O cos'altro? In caso, posso fare qualcosa ancora per ritornare allo stato pre-trauma almeno dal punto di vista del gonfiore?
Grazie mille per la vostra attenzione.
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Gentile lettore ,
già in passato le si era dato un consiglio preciso.
Cosa dice il suo andrologo di riferimento?
Si ricordi che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema e dare quindi una indicazione mirata su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna a questo punto, glielo ripetiamo, consultare in diretta un esperto andrologo.
Un cordiale saluto.
già in passato le si era dato un consiglio preciso.
Cosa dice il suo andrologo di riferimento?
Si ricordi che, in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa del suo problema e dare quindi una indicazione mirata su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna a questo punto, glielo ripetiamo, consultare in diretta un esperto andrologo.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 02/07/2015.
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