Diminuzione sensibilità glande
Gentili dottori,
quasi due anni fa ho cominciato a soffrire di disfunzione erettile;
tali problematiche insorserò all'improvviso e contemporaneamente cominciai a soffrire di bruciori e fastidi in zona perineale e sul pene a causa di una prostatite abatterica,curata nel giro di 4 mesi dall'andrologo.
In seguito continuai a soffrire di impotenza(scarse erezioni,insufficienti per rapporto penetrativo),e un andrologo mi consigliò di assumere cialis giornaliero per "riabilitare" il flusso sanguigno (sosteneva che soffrissi di una leggera fuga venosa,diagnosticata con ecocolordoppler dinamico;gli esami ormonali erano buoni) e di avere almeno due rapporti settimanali per potere avere miglioramenti.
Non potendo avere una frequenza di rapporti cosi elevata ho assunto saltuariamente il cialis e, a distanza di 1 anno e mezzo,grazie a un osteopata che ha trattato un punto nel basso addome (in prossimità del nervo pudendo) noto dei miglioramenti; in particolare riesco ad avere erezioni sufficienti anche senza farmaci,seppur non piene come in passato,ma continuo a lamentare una diminuzione di sensibilità nel pene durante i rapporti;
anche con la masturbazione noto tali difficoltà,e pur assumendo cialis o viagra al bisogno il problema non si risolve,nonostante le erezioni siano più forti.
L'orgasmo riesco a raggiungerlo,ma anch'esso risulta meno intenso che in passato.
Inoltre seppure il pene raggiunge un erezione piena non provo la sensazione di "durezza" come in passato; è come se la percezione del mio membro fosse alterata.
Vorrei chiedervi se secondo voi la prostatite può avermi lasciato questa iposensibilità a più di un anno dalla sua guarigione(ed in tal caso se il problema può risolversi col tempo o meno) e se conviene rivolgersi più ad un andrologo-urologo o ad un neurologo o ad un psicologo per risolvere tale problematica.
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Cordiali saluti.
quasi due anni fa ho cominciato a soffrire di disfunzione erettile;
tali problematiche insorserò all'improvviso e contemporaneamente cominciai a soffrire di bruciori e fastidi in zona perineale e sul pene a causa di una prostatite abatterica,curata nel giro di 4 mesi dall'andrologo.
In seguito continuai a soffrire di impotenza(scarse erezioni,insufficienti per rapporto penetrativo),e un andrologo mi consigliò di assumere cialis giornaliero per "riabilitare" il flusso sanguigno (sosteneva che soffrissi di una leggera fuga venosa,diagnosticata con ecocolordoppler dinamico;gli esami ormonali erano buoni) e di avere almeno due rapporti settimanali per potere avere miglioramenti.
Non potendo avere una frequenza di rapporti cosi elevata ho assunto saltuariamente il cialis e, a distanza di 1 anno e mezzo,grazie a un osteopata che ha trattato un punto nel basso addome (in prossimità del nervo pudendo) noto dei miglioramenti; in particolare riesco ad avere erezioni sufficienti anche senza farmaci,seppur non piene come in passato,ma continuo a lamentare una diminuzione di sensibilità nel pene durante i rapporti;
anche con la masturbazione noto tali difficoltà,e pur assumendo cialis o viagra al bisogno il problema non si risolve,nonostante le erezioni siano più forti.
L'orgasmo riesco a raggiungerlo,ma anch'esso risulta meno intenso che in passato.
Inoltre seppure il pene raggiunge un erezione piena non provo la sensazione di "durezza" come in passato; è come se la percezione del mio membro fosse alterata.
Vorrei chiedervi se secondo voi la prostatite può avermi lasciato questa iposensibilità a più di un anno dalla sua guarigione(ed in tal caso se il problema può risolversi col tempo o meno) e se conviene rivolgersi più ad un andrologo-urologo o ad un neurologo o ad un psicologo per risolvere tale problematica.
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile lettore,
vedo che alcune informazioni già pure lei le ha.
Sicuramente sentire un esperto neurologo ed un bravo andrologo sono il primo passo da compiere poi eventualmente a ruota, se indicato, anche uno psicologo.
Sulla prostatite difficile dirle qualcosa di preciso senza una valutazione attuale in diretta; comunque nell'attesa delle valutazioni specialistiche, anche da lei previste, si legga queste news:
https://www.medicitalia.it/news/andrologia/2552-erezione-difficile-e-problemi-alla-prostata.html ,
https://www.medicitalia.it/blog/urologia/2382-prostata-ed-erezione-quale-legame.html .
Un cordiale saluto.
vedo che alcune informazioni già pure lei le ha.
Sicuramente sentire un esperto neurologo ed un bravo andrologo sono il primo passo da compiere poi eventualmente a ruota, se indicato, anche uno psicologo.
Sulla prostatite difficile dirle qualcosa di preciso senza una valutazione attuale in diretta; comunque nell'attesa delle valutazioni specialistiche, anche da lei previste, si legga queste news:
https://www.medicitalia.it/news/andrologia/2552-erezione-difficile-e-problemi-alla-prostata.html ,
https://www.medicitalia.it/blog/urologia/2382-prostata-ed-erezione-quale-legame.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 23/04/2015.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?