Il dolore non è insorto da sé

Gentili dottori, da circa un mese e mezzo avverto un leggero dolore al pene.
Il dolore non è insorto da sé, ma per mia colpa. Credo che tutto sia iniziato un giorno in cui mi sono procurato, con stimolazione manuale continua, un'erezione di due ore (con una eiaculazione finale). Non credevo di fare danni (l'erezione non è stata dolorosa).
Da allora ho questo dolore al pene, come la sensazione di una contusione oppure di una tensione, in un'area non meglio localizzabile che potrebbe corrispondere al glande e/o alla parte alta del pene (al di sotto del glande). Il dolore si presenta in maniera ricorrente per tutto l'arco della giornata (a prescindere dall'erezione), come una piccola fitta, non 'dolorosa' ma chiaramente avvertibile. Ho l'impressione che il dolore sia più distinto quando sono seduto, non quando sono in piedi.
Toccare l'area interessata non è doloroso, e non ho notato variazioni nell'aspetto o nel colore del pene.

Dapprima non ho fatto caso al problema, poiché mi era capitato in passato di avere una sensazione simile dopo qualche giorno di attività sessuale particolarmente intensa, sensazione che però rientrava in uno o due giorni. Ho provato per alcuni giorni a interrompere l'attività sessuale (cioè la masturbazione, poiché non ho avuto un partner sessuale nell'arco di tempo in questione), ma il dolore non è rientrato. Quindi ho ripreso la masturbazione, saltuariamente, anche perché la mia libido non è proprio al massimo.

Anche le mie erezioni hanno iniziato a preoccuparmi. Ho ancora, regolarmente, erezioni notturne, ma la potenza delle mie erezioni (anche con stimolazione manuale), mi sembra diminuita. In particolare ho l'impressione che il glande e il corpus spongiosum restino più soffici e si inturgidiscano meno del dovuto (ma potrebbe anche essere un problema legato alla diminuita libido).
Le erezioni non sono dolorose.

Sono preoccupato. Mi sto attrezzando per una visita urologica/andrologica, ma nel frattempo vorrei qualche parere. Conosco i limiti del consulto a distanza, sono meno stupido di quel che sembra dalla mia storia, mi interesso anche - accademicamente - di filosofia della scienza e conosco bene i criteri della diagnosi medica: so bene che un consulto online non può sostituire una diagnosi, ma vi prego di rispondere quanto più estesamente possibile, sebbene speculativamente, sulla base di quella che mi pare un'anamnesi abbastanza dettagliata. Sono anche ipocondriaco, ma il dolore è reale.

Naturalmente il mio primo pensiero è andato al priapismo, e ho il terrore d'avere danneggiato i vasi e/o i tessuti e che ora ci possa essere una fibrosi o una necrosi. Che altro?
Scarto, naturalmente, l'idea che ci sia in atto un'infezione.

Grazie.
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
alla sua età difficle che siano cose gravi. Spesso si tratta di infiammazioni alla prosta, ovvero di dolori ossei al bacino od alla colonna irradiati al pene. Si tranquillizzi e senta collega dal vivo.
[#2]
Utente
Utente
Non avevo pensato alla prostata. Una congestione non mi sembra un'idea peregrina: mi è difficile localizzare il punto di diffusione del fastidio, e finora mi ero concentrato sul pene, ma in effetti è possibile che si irradi dall'addome.
Inoltre l'interessamento della postata spiegherebbe anche il fatto che io avverta il fastidio soprattutto da seduto...
Provvederò ad aggiornare la discussione dopo aver ricevuto il consulto medico dal vivo.
E la ringrazio molto per la pronta risposta.
[#3]
Utente
Utente
Dunque, aggiorno dopo svariati giorni con i (pochi) sviluppi.

Su suggerimento di mio padre medico (al quale non ho raccontato tutta la storia e le possibili cause, bensì ho solo riferito di un non bene identificabile fastidio), ho preso 9 giorni di ciproxin (1000 mg/die, in due somministrazioni quotidiane), Non è cambiato assolutamente nulla.

Quindi mi sono fatto visitare da un urologo, il quale ha detto che il pene è a posto e che a posto è la prostata (avendo provveduto a palpazione della medesima mediante esame rettale). Lo stesso urologo ha ritenuto non opportuno che io continuassi a prendere antibiotici e ha ritenuto non necessario che io procedessi con esami strumentali.

Tutto ciò è avvenuto dieci giorni fa. Da allora, la situazione non è cambiata di molto. Ci sono giorni in cui non sento assolutamente nulla per quasi tutto il giorno, e altri giorni in cui avverto come un leggero bruciore allo sbocco dell'uretra / punta del glande (difficile qualificarlo come un bruciore vero e proprio), talora come la sensazione che tale zona sia umida, anche se non lo è. Non sono neppure del tutto sicuro che questa non sia semplicemente la sensazione dell'avere un pene (sono ipocondriaco), ma a occhi e croce direi di no. Non ho alcun bruciore né alcuna difficoltà durante la minzione. Non mi masturbo da un paio di settimane (e già prima avevo diradato), ma non ho avuto bruciori di alcun genere neppure durante l'eiaculazione. Non so se il fastidio possa essere legato allo sfregamento sulla biancheria intima: se sono nudo, diventa alquanto impercettibile.

Un po' di informazioni addizionali:
- ho avuto il mio ultimo rapporto sessuale 11 mesi fa, con una ragazza con la quale sono stato assieme per tre anni; durante tale periodo (né in altre occasioni, che io sappia) non ho mai avuto infezioni genitali di alcun tipo;
- ho sempre lavato il pene quotidianamente, ritraendo completamente il prepuzio;
- il mio prepuzio non ricopre completamente il glande, anche quando il pene non è eretto (diciamo che, normalmente, una buona metà del glande resta scoperta).

Dulcis in fundo, fra dieci giorni sono ospite da una 'amica' e non vorrei contagiarle qualcosa, pertanto sto considerando di fare delle analisi prima di partire.
Preferirei non farmi vedere da un altro urologo. L'urologo mi ha già visitato e, in base all'esame de visu, ha detto che non ho nulla. Quindi, se poteste suggerirmi gli esami che io possa richiedere al mio medico curante o direttamente al laboratorio, ve ne sarei grato. E' possibile che io non abbia nulla, ma vorrei prendere tale precauzione nell'interesse della ragazza.

Secondariamente, potrebbe trattarsi di un'infiammazione non infettiva? Sempre considerato che l'urologo non ha visto nulla di ciò, come potrei provare a medicare un'eventuale infiammazione, tramite prodotto che tuttavia non alteri il quadro clinico laddove fosse eventualmente presente un'infezione?

Grazie.
[#4]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
se dal punto di visa urologico è negativo, forse si potrebbe pensare a problemi al bacino od alla colonna
[#5]
Utente
Utente
Piccolo aggiornamento. Ho appena notato di avere perdite di quello che sembra essere liquido prostatico, pur in assenza di eccitamento sessuale e di erezione. Ho provato a rimanere nudo per un po', e si forma questa gocciolina di liquido leggermente viscoso e completamente trasparente, che mi sembra appunto liquido prostatico. E' inodore.
Immagino che sia da ricollegare a ciò la sensazione di punta del glande 'bagnata' che ho avvertito saltuariamente nei giorni scorsi.

A cosa è riconducibile tale sintomatologia?
Può dipendere dal fatto che non mi masturbo da circa due settimane, oppure è necessariamente ricollegabile a un'infiammazione della prostata?
Possono tali perdite essere associate allo sforzo della defecazione?
Vi ricordo che l'urologo mi ha palpato la prostata circa dieci giorni or sono, senza rilevare anomalie, e che ho fatto nove giorni di ciproxin dal 21 al 29 marzo.

E grazie per la risposta, che ho letto dopo avere scritto questo messaggio.
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