Difficoltà mantenimento erezione.
Salve, sono un ragazzo di 19 anni e al momento di fare sesso con la mia ragazza l'erezione cala e non riesco nella penetrazione.
Premetto che il problema di erezione si presenta solo in questa circostanza, mentre nei preliminari e nella masturbazione tutto procede per il meglio. Ho iniziato ad avere rapporti sessuali a 15 anni e li ho avuti per due anni con una certa regolarità senza assolutamente nessun problema, poi mi sono lasciato e da allora non ho avuto rapporti. Ho anche notato che da circa un anno durante la fase di eccitazione con l'altro sesso c'è una consistente perdita di liquido preseminale, cosa che non accade quando mi masturbo da solo e che in passato mi accadeva in assolute minime quantità. Da un po' di tempo sono fidanzato e dopo il consueto momento di petting nel quale l'erezione c'è, quando mi metto il preservativo l'erezione svanisce, la ragazza non è assolutamente il problema e durante i preliminare l'erezione c'è e raggiungo l'orgasmo senza problemi. Vorrei sapere quali potrebbero essere le possibile cause. Grazie
Premetto che il problema di erezione si presenta solo in questa circostanza, mentre nei preliminari e nella masturbazione tutto procede per il meglio. Ho iniziato ad avere rapporti sessuali a 15 anni e li ho avuti per due anni con una certa regolarità senza assolutamente nessun problema, poi mi sono lasciato e da allora non ho avuto rapporti. Ho anche notato che da circa un anno durante la fase di eccitazione con l'altro sesso c'è una consistente perdita di liquido preseminale, cosa che non accade quando mi masturbo da solo e che in passato mi accadeva in assolute minime quantità. Da un po' di tempo sono fidanzato e dopo il consueto momento di petting nel quale l'erezione c'è, quando mi metto il preservativo l'erezione svanisce, la ragazza non è assolutamente il problema e durante i preliminare l'erezione c'è e raggiungo l'orgasmo senza problemi. Vorrei sapere quali potrebbero essere le possibile cause. Grazie
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CaroUtente,la detumescenza precoce al momento della penetrazione (sindrome da vagina dentata) e' un fenomeno che puoi' accadere a tutte le eta' e che riconosce, sempre,una genesi psicogena che si rafforza progressivamente se non viene posta una rigorosa diagnosi andrologica.La non convivenza porta ad un'ansia da prestazione che,se non modulata,puo' condurre all'astensione dal coito.Ne parli con il medico di famiglia ed individui lo specialista idoneo.Cordialita'
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Gentile utente,
Molto spesso nei giovani a sostenere questi problemi ci possono essere cause psicologiche talvolta cause organiche. Per individuare bene il problema va considerata anche la frequenza degli insuccessi. Con che frequenza si è verificata l'impossibilità alla penetrazione? Inoltre questo fenomeno si verifica sul primo o sul secondo rapporto? Mi tenga aggiornato.
Molto spesso nei giovani a sostenere questi problemi ci possono essere cause psicologiche talvolta cause organiche. Per individuare bene il problema va considerata anche la frequenza degli insuccessi. Con che frequenza si è verificata l'impossibilità alla penetrazione? Inoltre questo fenomeno si verifica sul primo o sul secondo rapporto? Mi tenga aggiornato.
Dr. Giuseppe La Pera.
Specialista in Urologia ed Andrologia
https://www.youtube.com/@GiuseppeLaPera
[#3]
Utente
Grazie per le tempestive risposte.
Ci sono stati solamente un paio di episodi in cui si doveva passare dal petting alla penetrazione ed entrambi sono stati insuccessi, erano tutti e due "primi rapporti". Ho subito chiesto un consulto qua per evitare che riaccadesse in futuro. Attendo vostri aggiornamenti sul caso. Grazie
Ci sono stati solamente un paio di episodi in cui si doveva passare dal petting alla penetrazione ed entrambi sono stati insuccessi, erano tutti e due "primi rapporti". Ho subito chiesto un consulto qua per evitare che riaccadesse in futuro. Attendo vostri aggiornamenti sul caso. Grazie
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Gentile Utente,
Mi associo ai medici che le hanno già risposto ed aggiungo qualche nota clinica
Lei è molto giovane, ansioso-almeno sembra- ed inesperiente, tutti elementi che non aiutano la salute e la spontaneità sessuale.
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo, alla vulnerabilità erettiva, la paura anticipatoria di vivere un fallimento sessuale, contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale.
Una diagnosi chiara, puntuale ed indispensabile, la rasserenerà ....e poi si valuterà il da farsi.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo - quindi parlare solo di erezione e della sua mancanza- risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità.
Sembra anche eseerci in lei una sorta di autoosservazione della sua sessualità, che dovrebbe essere una funzione spontanea, non monitorata ...e comparata con l'autoerotismo, che ovviamente segue percorsi differenti.
La natura multidimensionale della sessualità umana è tale da imporre un inquadramento e un ‘approccio terapeutico integrato’ al soggetto portatore di un disturbo sessuologico, sarebbe miope ed errato trattare soltanto la sintomatologia, senza la sua cornice psichica, relazionale, emozionale ed affettiva che correla con la sessualità.
Le allego delle letture, un canale salute " tutto sul d.e" ed una video intervista, come spunti di riflessione.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html-
Mi associo ai medici che le hanno già risposto ed aggiungo qualche nota clinica
Lei è molto giovane, ansioso-almeno sembra- ed inesperiente, tutti elementi che non aiutano la salute e la spontaneità sessuale.
Il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo, alla vulnerabilità erettiva, la paura anticipatoria di vivere un fallimento sessuale, contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, ben differenti dai fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale.
Una diagnosi chiara, puntuale ed indispensabile, la rasserenerà ....e poi si valuterà il da farsi.
Un approccio rivolto esclusivamente al sintomo - quindi parlare solo di erezione e della sua mancanza- risulta orfano di un percorso più completo, capace di regalare emozioni e sensazioni....preziose sulla sua intimità e sessualità.
Sembra anche eseerci in lei una sorta di autoosservazione della sua sessualità, che dovrebbe essere una funzione spontanea, non monitorata ...e comparata con l'autoerotismo, che ovviamente segue percorsi differenti.
La natura multidimensionale della sessualità umana è tale da imporre un inquadramento e un ‘approccio terapeutico integrato’ al soggetto portatore di un disturbo sessuologico, sarebbe miope ed errato trattare soltanto la sintomatologia, senza la sua cornice psichica, relazionale, emozionale ed affettiva che correla con la sessualità.
Le allego delle letture, un canale salute " tutto sul d.e" ed una video intervista, come spunti di riflessione.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html-
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.4k visite dal 26/01/2015.
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