Fibrosi nel tessuto erettile del pene che fare ?

Egregi dottori mi date consigli sulle possibilita' terapeutiche della mi disastrosa ed umiliante condizione, ho una fibrosi diffusa nel pene con aree di fibrosi sparse per tutta la lunghezza dei corpi cavernosi localizzate nel tessuto erettile, ed addensate all' apice ed alla base dei corpi cavernosi, la situazione si e' instaurata 4 anni fa in seguito a priapismo iatrogrno durato 10 ore., ttentate diverse cure consigliate da ben 3 andrologi ma, non ci sono rizultati anzi il pene nel tempo si e' incurvato a sinistra di 15 gradi e dorsalmente di 35 gradi, perdendo lunghezza e circonferenza sopratutto alla base, in erezione appare schiacciato in prssimita' del glande, l' erezione e' a distanza di 4 anni ancora dolorosa e non completa in quanto il glande e' molliccio, ma si mantiene per poco dandomi ancora forti dolori, cmq e' difficile ottenere una erezione... agli non posso usare inibitori a causa della mia altrettanto disastrosa condizione cardiaca, il cardiologo mi vieta l' uso di inibitori... mi ritrovo cosi con un organo che si e' ridotto volumetricamente si e accorciato ed una fjnzione molto ridotta, dopo il fallimento delle terapie .....che fare in questa situazione? Che sj puo' fare per ottenere un organo perfettamente funzionante ed esteticamete accettabile? Non sono diabetico, ho una cardiomiopatia dilatativa con scompenso cardiaco, prosta e ormoni tutto ok, sono iperteso..vi prego di darmi un consiglio perche' la mia vita sessuale si sta' deteriorando a causa di questi problemi.in attesa di un vostro gentile riscontro porgo distinti saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

la fibrosi dei corpi cavernosi è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.

Questa malattia è facilmente associata a curvature anomale del pene durante l'erezione e nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.

Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con una fibrosi del pene fa ritenere molto suggestiva anche una concausa autoimmunitaria.

La malattia presenta un decorso molto variabile e per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).

Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.

Da ultimo, in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento ma queste procedure, se ho ben capito, vista la sua cardiopatia non sono a lei consentite.

Comunque, a questo proposito, risenta in diretta il suo andrologo di riferimento.

Un cordiale saluto.

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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Egregio dottore la ringrazio per la sua pronta risposta le faccio pero' una precisazione, rportando le parole dello specialista che ho consultato 10 giorni fa. Visitandomi e ripetendo ecografia dinamica con basso dosaggio di pge1 ha riscontrato la presenza di questa fibrosi diffusa ma non ci sono placche definite bensi un ispessimento fibrotico globale, e peggiore nella porzione proaaimale e distale. Le ho detto le cure seguite che sono state nell' ordine: antinfmatori ed antiossidanti all' esordio ovvero dopo priapismo.poi si sono tentate sedute di ionoforesi, si sono tentate onde d' urto, ed in ultima terapia la laserterapia, e l' andrologo alla luce di tutto cio' ha detto di non fare piu' nulla perche' tutto inutile...4 anni di terapie sono tanti...mi ha propsto la protesi anche perche' l' erezione e' deficitaria e mi ha spiegato che dovrebbbe ridursi con il suo impianto anche il dolore perche' i corpi cavernosi sono rimodellati ed allargati.pero' e' spaventato dalla mia condizione cardiaca....per farla breve non sa che fare....mi ripete pero' che la mia patologia e' diversa dall' ipp le cui cause aono sconosciute, mentre la mia e' causata dalla stasi circolatoria che si e' generata nel priapismo e la conseguente ipossia.quindi si tratta di un danno ben definito ed in continua evoluzione tanto e vero che si sono ridottr le dimensioni dell' organo che in flaccidita' e' rattrppito e rigido mentre in erezione ha curvature che variano in funzione del grado di erezione.adesso io mi chiedo che fare? Operarmi e' un rischio grosso ma rinunciare all' attivita' sessuale a poco piu' di 3o anni mi sembra troppo.possibile che la fibrosi non abbia una cura?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

la valutazione clinica del suo urologo è pienamente condivisibile.

Ancora un cordiale saluto.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Quindi da quello che mi dice, non ci sono soluzioni, che bella prospettiva di vita a poco piu' di 30 anni.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Non disperi è probabile che in un futuro prossimo venturo si scoprano soluzioni più mirate a risolvere il suo particolare e complesso problema clinico.

Ancora un cordiale saluto.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Chi di speranza vive, disperato muore...dicevano gli avi. Io sono giovane adesso..... e volgio avere rapporti ed una vita sessuale appagante ora........non mi sembra che siano stati fatti passi importanti per risolvere la fibrosi di fatti e' definita irreversibile e tutte le cure sono inutili ed io ne sono un esempio. Quindi stando a quello che dice lei dovrei aspettare un tepo indefinito e sperare che esca una cura non avere una sessualita' ripeto che bella prospettiva di vita a poco piu' di 30 anni...... e pensare che mi rivolsi da un andrologo con trentrnnale esperienza nel settore per risolvere una leggera disfunzione erettile e mi ha fatto dei danni irreversibili....con un inutile ecodoppler dinamico mal gestito.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

qui, tra le varie citazioni, possiamo aggiungere anche questa: "Non c’è medicina come la speranza, nessun incentivo così grande, e nessun tonico così potente come l’attesa di qualcosa che possa accadere domani."

Non ricordo più chi l'ha detto comunque, da questa postazione, purtroppo noi non possiamo sviluppare alcun processo medico-legale e, da un punto di vista prettamente andrologico, oltre alle considerazioni già fatte, null'altro possiamo aggiungere.

Ancora un cordiale saluto.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Sicuramente quello che scrive non aiuta, sono giovane adesso ed adesso esigo avere una vita sessuale normale ed appagante. Magari forse in futuro troveranno qualcosa ma none' certo prossimo. Ed io saro morto sepolto e decomposto.... dato i passi a lumaca della andrologia che e' ferma dal 1998 al viagra..figuriamoci i progessi sulla fibrosi. Vorrei vedere come si sentirebbe lei o un suo figlio alla mia eta', vedendo coppie giovani che hannno complicita' stanno insieme e non poter avere una vita di coppia, la rabbia e la tristezza ti logorano e ti consumano. Comunque senza fare polemica la sua risposta o citazione poteva risparisparmiarsela, se potessi tornare indietro non mi sarei mai sottoposto a quel test anzi avrei accettato la disfunzione e mi sarei arrangiato come potevo piu' che ritrovarmi ora con un organo dolorante, deformato, accorciato e funzionante peggio di prima.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Detto tutto quello che si è già detto, come non condividere soprattutto l'ultima parte della sua osservazione conclusiva.

Ancora un cordiale saluto.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Lei puo anche non condividere ma la mia vita cosi e' uno schifo...e le parole di speranza e pseudo conforto nulla possono fare , se nonmaledire la mia esistenza e quel' vostro collega che mi ha rovinato lasciandomi in erezione per 11 ore, senza avvisarmi delle conseguenze del priapismo da pge1.. che vergogna...
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore ,

forse è un pò confuso e turbato ma l'espressione "come non condividere" non vuol dire che non condivido ma il contrario.

Ancora un cordiale saluto.
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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Va bene dottore forse avevo frainteso, sicuramente sono turbato, voglio uscire da quesTGa situazione, sarei anche disposto ad operarmi se la mia condjzjkne cardiaca me lo permettesse. Le faccio una domanda, ma il dispositivo a vuoto, potrebbe essere utilw ad elasticizzare il pene ed eventualmente per provare ad avere rappoorti?
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Gentile utente,
ha già ricevuto esaustive risposte nei suoi questiti precedenti, la invitiamo a rileggere attentamente le linee guida del sito.

Grazie
Cordiali saluti
staff@medicitalia.it

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Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
La risposta: non disperi che in futuro uscira qualche cura .......non credo sia esaustiva ! Ho solo chiesto un nuovo parere su una possibile terapia non ho mica violato le regloe del sito. O linee quida ..
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