Deficit erettile arteriogeno di grado elevato
Mi è stato praticato l'ecocolordoppler penieno dinamico ed è risultato che a livello delle arterie cavernose VPS=17 cm/sec e VT=6cm/sec con spessore intima-media=0,5mm e compliance dei corpi cavernosi conservata.
La situazione mi è stata presentata come davvero complicata. E' effettivamente così?
Grazie per la risposta.
La situazione mi è stata presentata come davvero complicata. E' effettivamente così?
Grazie per la risposta.
[#1]
Caro Utente,l-ecocolordoppler penieno dinamico e' soggetto a variabili che ne possono alterare la valenza clinico/diagnostica.L-esperienza clinica dello specialista di riferimento rimane il perno per stabilire una strategia diagnostico/terapeutica idonea.Alla sua eta,ípotizzare una sofferenza arteriogenica e' preoccupante e,quindi,richiede un approfondimento clinico generale verso l-apparato vascolare generale.Cordialita'
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Caro lettore,
l'ecocolordoppler penieno dinamico permette di valutare la elasticità delle arterie cavernose che è rappresentativa della elasticità delle altre arterie dell'organismo ( coronarie, retiniche....)
Una alterazione a livello delle arterie del pene in un soggetto con meno di 60 anni deve indurre anche ad una valutazione perlomeno a livello cardiaco ( ECG, ECG da sforzo, EcoCardiogramma) tanto per cominciare in modo tale da seguire regime di vita e terapia adeguata
cari saluti
l'ecocolordoppler penieno dinamico permette di valutare la elasticità delle arterie cavernose che è rappresentativa della elasticità delle altre arterie dell'organismo ( coronarie, retiniche....)
Una alterazione a livello delle arterie del pene in un soggetto con meno di 60 anni deve indurre anche ad una valutazione perlomeno a livello cardiaco ( ECG, ECG da sforzo, EcoCardiogramma) tanto per cominciare in modo tale da seguire regime di vita e terapia adeguata
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#3]
Utente
Gent.mi Dottori, grazie per avermi risposto subito. Effettivamente sono stato impreciso, forse perchè il quadro drammatico che mi è stato presentato mi ha fatto scrivere quasi d’impulso e dunque senza fornire tutti i dettagli. In verità, la storia dura da molto
Causa problemi di erezione, a gennaio 2013 mi vengono prescritti alcuni esami i cui risultati, alla data del prelievo erano: FSH 1,9 (v.n. 1,4-18,1 mlU/ml), Lh 2,0 (v.n. 1,5-9,3 mlU/ml), Beta-Estradiolo 13,8 (0-39,8 pg/ml), Testosterone totale 2,15 (v.n. 2,41-8,27 ng/ml). Sbaglio perché la prendo un po’ alla leggera: allora mi spostavo di frequente e non riuscivo a mantenere un rapporto con un andrologo di fiducia. I medici a cui mi rivolgevo mi prescrivevano Cialis da 5 ma, forse per la delicatezza del problema, li assumevo ma non risolvevano completamente la questione.
Arriviamo a febbraio 2014 e decido di tentare di affrontare seriamente il problema, Scelgo un andrologo, mi visita e subito mi prescrive alcune analisi che danno questi esiti:
Glicemia mg% 91 (v.n. 65-110)
Colesterolo totale mg% 167 (< 180 assenza di rischio)
Colesterolo HDL mg% 34 (rischio elevato < 40)
Colesterolo LDL mg% 97 (assenza di rischio < 100)
Trigliceridi mg% 179 (borderline 150-190)
LH (luteinizzante mUl/ml 1,3 (v.n. 1,5-9,3)
Testosterone totale 1,57 ng/dL (v.n. 2,41-8,27)
Testosterone libero 4,9 pg/mL (v.n. 4,5-42)
Omocisteina 15,4 ng/mL (v.n. 3,7-23,9).
Mi viene prescritto anche il test da sforzo triangolare 24 Watt x 2 minuti, i cui commenti sono “test da sforzo al cicloergometro di tipo triangolare, massimale, non significativo per ischemia miocardica inducibile. Assenza di aritmie. Nessuna sintomatologia riferita dal paziente durante e dopo il test. F.C. base 71 bpm, F.C. max 165, P.A. base 120/100, P.A. max 170/100, D.P. 28.050".
Mi viene anche fatto un primo ecocolordoppler penieno i cui risultati sono: “Dopo FIC di 10mcv di PGE1 si ottiene tumescenza. A livello delle arterie cavernose si rileva VPS=15 cm/sec e VT = 6 cm/sec, con spessore Intima-Media 0,3 mm. La compliance dei corpi cavernosi è ridotta, il quadro depone per deficit erettile arteriogeno grave.”
Seguivano diversi mesi di terapia con controllo praticamente mensile dell’andrologo. La prima terapia, oltre ad un’attività fisica costante, consisteva nel clomid. Non avendosi un innalzamento significativo di testosterone (totale 3,37, libero 11,2) con LH 3,1 da marzo la terapia è stata sostituita con un’altra consiste in applicazioni di Tostrex (prima 3 mg al giorno, poi scesi in base all’andamento del testosterone fino ad arrivare, nell’assunzione di Cialis (prima da 200mg, nel tempo sceso a 50) e in bustine di Erectosan.
Dal momento che nei mesi successivi il testosterone libero e totale aumentava, il dosaggio di Cialis e di Tostrex mi è stato progressivamente diminuito.
Da marzo a settembre il testosterone totale è andato da 3.36 a 6.94, poi a 7,69, infine a 12.27 per poi scendere a settembre a 4.66 (allora prendevo 1 cialis da 50 ogni due, 1 mg Tostrex al giorno e 1 bustina di Cronovir al giorno).
Purtroppo, mie disattenzioni ed incostanza nel seguire la terapia negli ultimi due/tre mesi (l’avevo praticamente abbandonata) mi hanno portato praticamente alla situazione di partenza. Avverto il riacutizzarsi del problema erettile e, prima di riprendere la visita di controllo, rifaccio il testosterone con risultati sconfortanti (1.84 totale e 5,3 libero).L'andrologo mi rimprovera e mi rifa l’ecocolordoppler che da' i risultati che vi dicevo.
Al di là della terapia medica (Il medico ha prescritto di nuovo Tostrex, Cronovir e Spedra) ciò che mi preoccupa è che l’andrologo mi ha presentato un quadro di cronicizzazione e rischio protesi che mi sta preoccupando davvero.
Causa problemi di erezione, a gennaio 2013 mi vengono prescritti alcuni esami i cui risultati, alla data del prelievo erano: FSH 1,9 (v.n. 1,4-18,1 mlU/ml), Lh 2,0 (v.n. 1,5-9,3 mlU/ml), Beta-Estradiolo 13,8 (0-39,8 pg/ml), Testosterone totale 2,15 (v.n. 2,41-8,27 ng/ml). Sbaglio perché la prendo un po’ alla leggera: allora mi spostavo di frequente e non riuscivo a mantenere un rapporto con un andrologo di fiducia. I medici a cui mi rivolgevo mi prescrivevano Cialis da 5 ma, forse per la delicatezza del problema, li assumevo ma non risolvevano completamente la questione.
Arriviamo a febbraio 2014 e decido di tentare di affrontare seriamente il problema, Scelgo un andrologo, mi visita e subito mi prescrive alcune analisi che danno questi esiti:
Glicemia mg% 91 (v.n. 65-110)
Colesterolo totale mg% 167 (< 180 assenza di rischio)
Colesterolo HDL mg% 34 (rischio elevato < 40)
Colesterolo LDL mg% 97 (assenza di rischio < 100)
Trigliceridi mg% 179 (borderline 150-190)
LH (luteinizzante mUl/ml 1,3 (v.n. 1,5-9,3)
Testosterone totale 1,57 ng/dL (v.n. 2,41-8,27)
Testosterone libero 4,9 pg/mL (v.n. 4,5-42)
Omocisteina 15,4 ng/mL (v.n. 3,7-23,9).
Mi viene prescritto anche il test da sforzo triangolare 24 Watt x 2 minuti, i cui commenti sono “test da sforzo al cicloergometro di tipo triangolare, massimale, non significativo per ischemia miocardica inducibile. Assenza di aritmie. Nessuna sintomatologia riferita dal paziente durante e dopo il test. F.C. base 71 bpm, F.C. max 165, P.A. base 120/100, P.A. max 170/100, D.P. 28.050".
Mi viene anche fatto un primo ecocolordoppler penieno i cui risultati sono: “Dopo FIC di 10mcv di PGE1 si ottiene tumescenza. A livello delle arterie cavernose si rileva VPS=15 cm/sec e VT = 6 cm/sec, con spessore Intima-Media 0,3 mm. La compliance dei corpi cavernosi è ridotta, il quadro depone per deficit erettile arteriogeno grave.”
Seguivano diversi mesi di terapia con controllo praticamente mensile dell’andrologo. La prima terapia, oltre ad un’attività fisica costante, consisteva nel clomid. Non avendosi un innalzamento significativo di testosterone (totale 3,37, libero 11,2) con LH 3,1 da marzo la terapia è stata sostituita con un’altra consiste in applicazioni di Tostrex (prima 3 mg al giorno, poi scesi in base all’andamento del testosterone fino ad arrivare, nell’assunzione di Cialis (prima da 200mg, nel tempo sceso a 50) e in bustine di Erectosan.
Dal momento che nei mesi successivi il testosterone libero e totale aumentava, il dosaggio di Cialis e di Tostrex mi è stato progressivamente diminuito.
Da marzo a settembre il testosterone totale è andato da 3.36 a 6.94, poi a 7,69, infine a 12.27 per poi scendere a settembre a 4.66 (allora prendevo 1 cialis da 50 ogni due, 1 mg Tostrex al giorno e 1 bustina di Cronovir al giorno).
Purtroppo, mie disattenzioni ed incostanza nel seguire la terapia negli ultimi due/tre mesi (l’avevo praticamente abbandonata) mi hanno portato praticamente alla situazione di partenza. Avverto il riacutizzarsi del problema erettile e, prima di riprendere la visita di controllo, rifaccio il testosterone con risultati sconfortanti (1.84 totale e 5,3 libero).L'andrologo mi rimprovera e mi rifa l’ecocolordoppler che da' i risultati che vi dicevo.
Al di là della terapia medica (Il medico ha prescritto di nuovo Tostrex, Cronovir e Spedra) ciò che mi preoccupa è che l’andrologo mi ha presentato un quadro di cronicizzazione e rischio protesi che mi sta preoccupando davvero.
[#5]
Utente
I controlli ad intervallo pressocchè mensile del testosterone, mi ha detto l'andrologo, era finalizzato a calibrare il dosaggio di Tostrex e Cialis una volta che esso si fosse messo nella norma, aiutato dall'attività fisica.
Il rischio di protesi, sempre mi ha detto l'andrologo, era dovuto al fatto che, avendo preso negli ultimi mesi la terapia "alla leggera", il testosterone era crollato ai livelli precedenti all'inizio della terapia e dunque bisognava riprendere la terapia in dosi più massicce per evitare di finire in una situazione di impotenza.
Inoltre, l'aumento dello spessore dell'arteria tra i due ecodoppler (da 0,3 a 0,5 mm) deporrebbe negativamente sulla prognosi.
Questo mi è stato detto.
Grazie ancora per le celeri precedenti risposte.
Il rischio di protesi, sempre mi ha detto l'andrologo, era dovuto al fatto che, avendo preso negli ultimi mesi la terapia "alla leggera", il testosterone era crollato ai livelli precedenti all'inizio della terapia e dunque bisognava riprendere la terapia in dosi più massicce per evitare di finire in una situazione di impotenza.
Inoltre, l'aumento dello spessore dell'arteria tra i due ecodoppler (da 0,3 a 0,5 mm) deporrebbe negativamente sulla prognosi.
Questo mi è stato detto.
Grazie ancora per le celeri precedenti risposte.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.4k visite dal 22/12/2014.
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