Validità delle terapie farmacologiche per l'eiaculazione precoce

Salve, desidero intanto ringraziarVi per la preziosa consulenza che offrite agli utenti in questo sito. Espongo il mio problema.

Ho 37 anni e ho avuto il mio primo rapporto sessuale all'età di 25. Ho avuto numerose partner, ma i miei rapporti sessuali hanno sempre avuto, salvo poche eccezioni, durata inferiore ai due minuti. Per tale motivo, a causa della sostanziale mancanza di un rapporto fisico soddisfacente all'interno della coppia, sono stato costretto a troncare numerosi relazioni sentimentali. Inutile ovviamente aggiungere che ciò è diventato oggi per me causa di frustrazione e di perdita di autostima. Inoltre, sin da adolescente, soffro di ansia e all'età di 27 anni ho iniziato una terapia, prescrittami da uno psichiatria, con un SSRI e, nello specifico, con paroxetina. La terapia con tale farmaco è stata condotta per anni fino ad oggi, salvo alcuni periodi di interruzione in cui l'ansia diminuiva e risultava non problematica. Ad oggi conduco una terapia ininterrotta con paroxetina da circa un anno, con dose pari a 40 mg al giorno. Una ricerca su internet mi ha informato che uno degli effetti paralleli della paroxetina è quello di ritardare l'eiaculazione, ma io non ho mai goduto di questo effetto, che in me sarebbe stato assai più che desiderato. Ho inoltre letto che esiste in commercio da anni un valido principio attivo, denominato dapoxetina, che viene prescritto specificatamente per il disturbo dell'eiaculazione precoce, ma appartiene alla stessa classe di farmaci, ossia gli SSRI. Ho pensato dunque di tentare di adoperare questo farmaco, ma nutro dubbi sulla sua efficacia in me, in quanto anche la paroxetina, soprattutto dopo anni di utilizzo, avrebbe dovuto giovare a tal fine.
So di non poter usare la dapoxetina in associazione con altri SSRI. Lo psichiatra stesso, pur non conoscendo la dapoxetina (non rientrando nelle sue competenze), mi sta assistendo nella riduzione graduale della paroxetina, per poi passare all'utilizzo della dapoxetina prescrittami dal medico di base (che so essere "all'occasione" e non continuativo come gli altri SSRI), anche grazie all'attraversamento di un periodo con scarsa ansia.

Le mie domande, a questo punto, sono:

1) Come mai la paroxetina non mi ha provocato l'effetto di ritardo nell'eiaculazione?
2) Se il mio problema di eiaculazione precoce è legato all'ansia, non sarebbe dovuto scomparire insieme all'ansia stessa grazie all'utilizzo della paroxetina?
3) Che speranze devo nutrire nella paroxetina per la risoluzione del problema, appartenendo alla stessa classe della paroxetina, seppure con indicazione terapeutica specifica?

Spero di essere stato esauriente
Grazie
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

in presenza di una eiaculazione precoce non deve pensare che tutto sia legato semplicemente ad un problema di ansia, le situazioni psicologiche alla base di un tale disturbo sessuale generalmente sono più complesse di quello che si crede.

Oltre alla valutazione psichiatrica e penso andrologica, da lei fatte, a questo punto potrebbe essere utile anche una precisa e mirata consulenza psicologica.

Se desidera comunque avere più informazioni dettagliate su questa frequente disfunzione sessuale, le consiglio di consultare anche gl’articoli pubblicati sempre sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/194-quando-il-rapporto-finisce-troppo-presto-eiaculazione-precoce.html ,

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1253-news-dal-pianeta-eiaculazione-precoce.html

e ancora mi ascolti a questo link:

http://www.nostalgia.it/piemonte/articolo/lstp/10401/

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Dottor Beretta, La ringrazio del Suo consulto immediato. È stato gentilissimo. Leggerò quegli articoli con attenzione il più presto possibile e La terrò informata sui risvolti della faccenda.Preciso che non ho ancora fatto una visita specialistica dall'andrologo, ma mi sono buttato direttamente, e forse sbagliando, alla ricerca di terapie farmacologiche presso lo psichiatra e poi dal medico di base. Ho intenzione di consultare un andrologo quindi ricorrere al Suo preziosissimo consiglio riguardo uno psicologo, prima di ricorrere ai farmaci

Grazie
Saluti e buon lavoro
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Bene, sono felice che lei abbia compreso il mio messaggio.

Ancora un cordiale saluto.
[#4]
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Egr. Dott. Beretta ed altri dottori del sito e della sezione Andrologia, desidero condivere con voi un aggiornamento sulla mia situazione.

Ringrazio intanto, nuovamente, il Dott. Beretta per i link da lui consigliatimi per una panoramica sull'argomento dell'eiaculazione precoce. Sono stati importantissimi, professionalissimi e anche di conforto.

Il primo step, come detto, è stata la visita dall'andrologo, che ha iniziato ponendomi domande generali, in particolare sulle malattie contratte in passato, i farmaci assunti (e gli ho parlato della paroxetina), da quanto pensavo soffrissi di eiaculazione precoce (che ha diagnosticato come primaria, facendomi varie domande su: durata del rapporto, stimolazione necessaria, frustrazione derivante).
Si è poi passati all'inizio di un check-up, col controllo all'organo genitale. Il medico ha notato che, mentre i testicoli sono a posto, il frenulo è leggermente corto, ma ha escluso che la causa dell'EP fosse questa.
Mi ha prescritto analisi del sangue per rilevare i valori di testosterone, prolattina, FSH, PSA, TSH, con l'intenzione di sondare problemi di natura ormonale. Le farò e gli porterò i risultati fra un mese.
Nel frattempo, mi ha dato alcuni consigli spiccioli su come arginare il problema con metodi pratici come il modo di stimolare l'organo genitale femminile durante la penetrazione, la scelta delle posizioni e l'allenamento del muscolo pubo-coccigeo mediante esericzi di Kegel.
Infine, per reprimere il problema con rimedio tout-court, nell'attesa di provvedere in altre vie, mi ha prescritto il beneamato Priligy, che ancora non ho provato, perchè devo ancora cessare la terapia con paroxetina. Vorrei evitare, sinceramente, di prendere questo nuovo farmaco, ma, se penso che posso evitare altra frustrazione, credo che ne valga la pena, anche se ho paura di una eventuale sincope, che è tra gli effetti collaterali. Vedremo, intanto Kegel gioverà sicuramente.

Grazie
Cordiali saluti
A presto

[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

i farmaci SSRI hanno la possibilità di ritardare l'eiaculazione anche in maniera assai confortante in una certa percentuale di pazienti. Altri pazienti non percepiscono alcun giovamento anche dopo terapie abbastanza prolungate.
Personalmente dubito che la dapoxetina possa avere un effetto positivo in un paziente che non ha tratto beneficio eiaculatorio dalla paroxetina.
fatta la visita andrologica che escluda fattori fisici organici alla base del suo disturbo e che possa garantire una normale funzione erettile.Veda poi di affrontare il problema assieme alla sua donna per capire bene come gestire la sua situazione.
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

saggio non prendere contemporaneamente la Paroxetina con la Dapoxetina, comunque, se desidera sempre avere più informazioni dettagliate su questa strategia terapeutica, le consiglio di consultare, sempre se non ancora fatto, anche il mio articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/210-dapoxetina-nuovo-farmaco-nel-trattamento-dell-eiaculazione-precoce.html .

Un cordiale saluto.
[#7]
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Ringrazio il dottor Pozza per il Suo consiglio e il dottor Beretta per essere nuovamente intervenuto consigliandomi il Suo articolo.
Al momento ho sì terminato la terapia con paroxetina, ma non ho ancora provato la dapoxetina. Nel contempo ho appena fatto le analisi ormonali e sono in attesa di risultati. In cuor mio vorrei evitare, se possibile, il ricorso alla dapoxetina, sperando che non vi siano fattori organici e che la cosa sia "solo" di natura psicologica. Grazie, cordiali saluti.
[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Bene, fatti gli esami indicati, risenta poi in diretta il suo andrologo di riferimento.

Ancora un cordiale saluto
[#9]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Gentile utente,

< sin da adolescente, soffro di ansia e all'età di 27 anni ho iniziato una terapia, prescrittami da uno psichiatria, con un SSRI e, nello specifico, con paroxetina...>


Mi chiedo perché non sia mai stato consigliato una consulenza psicologica-psicoterapeutica, dal momento in cui le e' stato diagnosticato una sindrome ansiogena all'eta di 27 anni, per una diagnosi accurata, anche, da questo punto di vista?

I farmaci, in molte situazioni, si riscontrano utili, per la gestione del sintomo, ma non aiutano il cliente ad individuare, chiarificare ed elaborare i meccanismi inconsci, che sottendono i suoi pensieri e comportamenti.

Per questo motivo, ritengo opportuno una rivalutazione del suo stato di ansia da un punto di vista psicoterapeutico, per comprendere se ancora necessaria la terapia farmacologica ed, eventualmente, se necessario una terapia combinata: farmaco e Psicoterapia, affinché con la gestione dell'ansia si possa, poi, ridurre /eliminare il farmaco.


Un caro saluto
[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Allego il mio contributo a quelli già ricevuti.

"Solo di natura psicologica" non significa che lei non abbia nulla, ma che l'etiologia, ovvero la causa, nin ha sede nel corpo.

Il corpo diventa poi il palcoscenico dove mettere in pratica tanto altro.


Le allego del materiale a completamento di quello già rivenuto dal dr. Beretta per un quadro completo anche dal punto di vista psico/sessuale.

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/119-eiaculazione-precoce.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3854-si-puo-prevenire-l-eiaculazione-precoce-quell-incontrollabile-fretta-del-piacere.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1358-eiaculazione-precoce-e-pensieri-ossessivi-e-catastrofici.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/963-eiaculazione-precoce-primaria-e-mancanza-d-erezione-secondaria.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3220-eiaculazione-precoce-basta-con-la-formula-uno-dell-amore.html
https://www.medicitalia.it/libri/psicologia/9-eiaculazione-precoce-riflessioni-e-strategie-per-risolvere-il-problema.html

Aggiungo inoltre che per quanto riguarda la poliedrica sfera del quadro clinico dell'e., è indispensabile ai fini diagnostici e prognostici, conoscere:

il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale (due o tre spinte o, fuori dall’ambito vaginale), l’esperienza soggettiva della capacità di controllo
L'esperienza di soddisfazione del paziente e della partner
La variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione di coppia.
Lo storico sessuale del paziente.
La sua memoria corporea disfunzionale.
E tantissimo altro..., ovviamente non online

Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla sempre di multifattorialità:
vi sono diverse cause, a vari livelli (personali, di coppia, iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale, generali, psicologici, intrapsichici), che interagendo tra di loro, producono e mantengono il disturbo clinico.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#11]
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Egr. Dottori, Vi ringrazio immensamente per i vostri numerosi consigli. Rispondo in questo post alle dottoresse Albano e Randone, appena intervenute.

Dott. ssa Albano, Lei ha perfettamente ragione ma, quando iniziai le cure, visto che all'ansia subentrarono anche attacchi di panico e disturbo ossessivo-compulsivo, fui affidato direttamente a uno psichiatra, che mi assegnò una sorta di terapia d'urto con antidepressivi e ansiolitici, i secondi interrotti dopo poco tempo. Feci qualche seduta dallo psicologo, ma si poterono contare sulle dita di una mano. A distanza di anni, sebbene il problema sia fondamentalmente risolto, concordo con Lei sulla validità di nuova consulenza psicologica, in quanto un senso di ansia (diciamo congenito) ce l'ho sempre avuto e ce l'ho ancora.

Dott. ssa Randone, ringrazio Lei, come la dott. ssa Albano, circa l'attenzione indicatami verso l'importanza della sfera psicologica nel problema, e grazie anche per i link da lei postati. Di sicuro, uso di farmaci o no, mi recherò dallo psicologico per affrontare e risolvere il problema anche in tale ambito, se necessario. Soprattutto considerando gli strascichi emozionali negativi che mi sta lasciando

Grazie
Cordiali saluti
Eiaculazione precoce

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