Punto indurito sottopelle

Salve a tutti,
scrivo per un breve consulto. Da un paio di mesi ho notato al tatto lungo l'asta del pene in erezione (parte sinistra a circa 3/4 della lunghezza) un piccolo punto indurito sottopelle. Più che una pallina sembra come una piccola vena indurita o un nervo (non riesco a sentire al tatto se continua in lunghezza o se è solo un punto). Non mi fa male però da quando me ne sono accorto ho istintivamente cominciato a toccarlo spesso per cercare di "sentire" qualcosa in più e da qualche tempo sento come un leggero fastidio su tutto il pene, che sembra partire proprio da quel punto. Da queste poche notizie potete dirmi qualcosa o mi consigliate di fare una visita andrologica? Grazie per la vostra cortesia e per il vostro servizio. Cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
la diagnosi differenziale si fa fra morbo di la peyronie (che è una rogna) e fibroma sottocutaneo (che è niente) ovvero altre bazzecoline del genere. Meglio che si faccia vedere dal vivo da collega, ad evitare la rogna.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore,
prenoterò al più presto una visita.
Saluti.
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Utente
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Salve dottore,
torno a scriverle perché mi sono fatto visitare da un urologo. Mi sa che la
rogna non l'ho evitata. A quanto mi ha detto il medico, si tratta del morbo di La Peyronie (non mi ha detto il nome della malattia ma la descrizione è quella).
Mi ha prescritto una cura di vitamina E (Auxina E) per 3 mesi e un anti-infiammatorio (Varidasa) per 9 giorni.

Il problema è che sono in Spagna e non ho saputo né potuto chiedere in quel momento informazioni in più, diciamo che mi ha scosso alquanto la notizia.
Vorrei chiederle:

1) È possibile che la malattia retroceda da sola o è inevitabile che evolva?
2) Il fatto di averla "presa in tempo" aiuta a farla eventualmente retrocedere?
3) Posso continuare ad avere rapporti sessuali in questo periodo o
rappresentano un trauma?

Grazie in anticipo, mi scusi ma sono un po' impressionato.
Cordiali saluti.
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Utente
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Salve Dott. Cavallini, torno a scriverle per chiederle gentilmente un parere sul problema di cui le ho parlato nei precedenti messaggi.

Dopo la visita in clinica l'urologo mi ha prescritto un'ecografia del pene che ha rivelato più o meno questo: cordone ipercalcificato sul dorso del pene, vicino alla base, in senso longitudinale di circa 2 cm, più vari focolai di microfibrosi e microcalcificazioni soprattutto nel corpo cavernoso destro. L'urologo dopo questa ecografia mi ha prescritto vitamina E (Auxina-E: compressa da 200mg due volte al giorno) e Tamoxifene (compressa da 20mg una volta al giorno) per 3 mesi.

Ho due perplessità che vorrei sottoporle:

1) Io da quando mi sono accorto da solo del puntino indurito, l'unico sintomo che ho avuto (e continuo ad avere) è una sorta di fastidio su pelle e sotto-pelle. Come una iper-sensibilità, specialmente a pene flaccido. Oltre questo nulla, nessuna curvatura, nessun dolore durante l'erezione (erezione normale). Cioè mi pare di non riportare nessuno dei sintomi di La Peyronie. Ho letto che l'iper-sensibilità può essere un sintomo della fase iniziale dell'infiammazione ma mi chiedo, come è possibile che ho un'infiammazione in fase iniziale avendo già un cordone iper-calcificato di 2 cm? Suppongo che questo cordone iper-calcificato sia lì da molto tempo, non che si sia formato in questi due mesi. Come è possibile che questo cordone non mi abbia mai dato fastidio? Inoltre, io ho sempre avuto una sorta di "curvatura lieve" alla base del pene, che ho sempre pensato fosse una forma naturale del mio pene. Una sorta di piccola piegatura in su a circa 1-2 cm dalla base del pene. Ho pensato, non è possibile che io questo cordone ce l'abbia sempre avuto diciamo "naturalmente" e questi fastidi attuali siano una nuova infiammazione dei corpi cavernosi dovuta a micro-traumi sessuali (ho avuto un'attività sessuale non protetta abbastanza intensa in quest'ultimo anno) che non per forza debba evolvere in La Peyronie?

2) Che ne pensa sinceramente del Tamoxifene? Ho letto precedenti consulti e siti internet di Urologi in cui il Tamoxifene compare come possibile trattamento per La Peyronie ma non fra i farmaci "preferiti". Inoltre ho letto uno studio che rivelerebbe una sostanziale inefficacia del farmaco per questo problema. Non mi voglio fidare troppo delle informazioni su internet (anche perché trovo veramente di tutto e spesso notizie contrastanti), per questo mi rivolgo a Lei. Non vorrei prendere per 3 mesi un farmaco inutile per La Peyronie che magari mi provoca altri disturbi collaterali (ho letto sempre un internet che è il farmaco con più effetti collaterali fra tutti quelli usati per La Peyronie).

La ringrazio di cuore per l'ottimo servizio che esercitate gratuitamente on-line.
Cordiali saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
pardone mi erano scappate le sue risposte. le invio il link del mio sito su IPP troverà indicazioni che cerca. Anche se ilk peyronie è molto capriccioso come malattia
http://www.morbodilapeyronie.altervista.org