Intervento post trauma pene
Salve, sono un ragazzo di 24 anni. la faccio breve, 6 anni fa sono stato operato di corporoplastica secondo nesbith per incurvamento congenito a sinistra. intervento effettuato con successo e con soddisfazione. Ora, durante un rapporto ho avuto un trauma, ho sentito uno schiocco alla base destra del pene, lì per lì non mi accorsi di nulla, non ebbi dolori, niente ematomi, nulla. tuttavia dopo qualche tempo ho notato che nel punto del trauma si era creata una depressione di 3 cm in lunghezza circa e un leggero nuovo incurvamento a sinistra. sono stato dell'androchirurgo che mi operò che mi ha detto che l'intervento di nesbith era andato benissimo e che l'incurvamento nuovo, non preoccupante, era dovuto al fatto che il trauma aveva fatto si che ci fosse stata una lacerazione della tonaca albuginea (preciso che la localizzazione del trauma è in sede del tutto diversa a dove venne fatta la nesbith) e che in quel punto il corpo cavernoso di destra non si gonfiava bene. inoltre ha escluso presenza di placche, IPP e cose del genere e ha detto che quello che mi era successo non era una reale frattura del pene che dà ben altri sintomi (dolori acuti, ematomi vistosi), ma un semplice trauma penieno. l'erezione, se pur non più quella di prima, mi consente una buona erezione residuale e ho continuato ad avere rapporti per 4 anni. il dottore mi ha proposto un secondo intervento dicendo che doveva semplicemente riavvicinare i lembi strappati della tonaca e suturarli. mi ha rassicurato dicendomi che sarebbe stato un intervento infinitamente più semplice di quello già subito e che sarebbe tornato tutto come prima, ricordo che mi aveva parlato anche di uretrolisi che non so cosa voglia dire. Ora, volevo chiedervi, quali sono i rischi di un intervento del genere? quali sono i rischi di operarsi due volte in età giovane? ho sentito parlare su internet, nell'ordine, di impotenza, necrosi, cancrene varie, aneurismi, perdite di sensibilità etc., insomma ho 24 anni e sono preoccupato, lui (il dottore) era veramente rassicurante e tranquillo, mi fido di lui, ha fatto un lavoro eccellente col primo intervento, tuttavia volevo qualche consiglio, si parla sempre di chirurgia al pene e sappiamo tutti quanto quest'organo sia psichicamente investito e l'idea di danni irreversibili mi fa sussultare l'anima davvero. grazie molte.
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La lacerazione della tunica albuginea di un corpo cavernoso (importante eseguire ecocolordoppler penieno basale e dinamico), frequente in corso di rapporti sessuali, se di modeste dimensioni e non associata a comparsa di fughe ematiche al doppler, ematomi e/o deficit erettile può essere trattata conservativamente con l'osservazione ecografica nel tempo. Se invece sono presenti i suddetti quadri il trattamento chirurgico di sutura della breccia sull'albuginea è importante perchè il rischio di fibrosi successivo a fenomeni infiammatori locali così come al riassorbimento di un ematoma predispongono al deficit erettivo e/o incurvamento penieno. Per contro la correzione chirurgica può apportare un accorciamento del pene variabile a seconda di quanto estesa è la lacerazione della tunica albuginea da dover suturare.
Cordiali Saluti.
Cordiali Saluti.
Dr. Giuseppe Palermo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 28/08/2014.
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