Disfunzione erettile e ricerca gravidanza
Ho 41 anni e da 8 mesi io e mio marito (50) cerchiamo un bambino. Sapevo che questa ricerca sarebbe stata difficile perché, da quando l’ho conosciuto un anno e mezzo fa, soffre di disfunzione erettile: riesce a portare a termine un secondo rapporto in genere dopo 4-5 giorni dal primo e spesso senza mantenere una buona erezione durante tutto il rapporto. Di comune accordo, abbiamo deciso di avere rapporti mirati con l’aiuto di stick e monitoraggi e parallelamente abbiamo iniziato il percorso della pma. Da quel momento, la situazione è peggiorata perché mio marito ha iniziato a soffrire di disfunzione erettile sempre più frequentemente, soprattutto in corrispondenza dei giorni fertili. Io ho cercato di minimizzare ma capisco il disorientamento. Si è rivolto ad un andrologo che gli ha diagnosticato una disfunzione erettile secondaria e prescritto il Cialis al bisogno. Non è stato un gran passo avanti perché è capitato che prendesse il farmaco ma l’erezione non ci fosse lo stesso penso a causa dell’ansia che si è poi ulteriormente amplificata. I controlli regolari alla prostata sono a posto e lui dice di se stesso di non essere mai stato un ‘latin lover’ ma di non aver avuto questi problemi fino a qualche anno fa. A luglio dovremmo fare la fivet, ma non riesce a produrre il campione di liquido seminale per la crioconservazione né da solo, né con il mio aiuto, né con il Cialis. Tutto questo incide sul nostro rapporto di coppia e ci siamo rivolti ad un psicoterapeuta per valutare un possibile aiuto. Mi chiedo però se il problema poss avere anche cause organiche, oltre che psicologiche, e se potrebbe essere utile anche un consulto con un andrologo più attento ed ulteriori approfondimenti clinici
Grazie dell’attenzione
Grazie dell’attenzione
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Cara Utente,non ci fornisce alcuna indicazione circa il percorso diagnostico che ha portato ad affermare la presenza di una disfunzione erettile secondaria,credo,alla ricerca di un figlio tramite rapporti mirati...Vedo molta confusione,per cui una rivisitazione critica circa il metodo da seguire credo sia ineludibile.Ci aggiorni in merito,se ritiene,o segua i consigli di un esperto andrologo.Non capisco,infine,perdé ricorrere al congelamento del seme,pur in presenza di un disagio sessuale. Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
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Utente
Nessun percorso diagnostico, per questo non abbiamo ritenuto valido il consulto con l'andrologo e ho richiesto il vostro parere. Congelamento del seme perchè il centro pma non vuole procedere con un prelievo chirurgico visto che lui è teoricamente in grado di avere rapporti e qui di produrlo naturalmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 19/06/2014.
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