Insottilimento penieno
Salve. Ho 40 anni e 13 anni fa' mi è stata diagnosticata una fibrosi degli apici a seguito di 30 punture di prostaglandina. Ho fatto cura con infusioni locali di verapamil, con esito positivo. Per qualche anno sono stato bene, ma poi ho avvertito una lentissima perdita di rigidità, con insottilimento del pene. 3 anni fa' ho eseguito nuovo ecocolordoppler penieno con rigidometria notturna (valori di rigidità media prossimale e distale 71 e 65, 67 e 44, 76 e 53 per cento rispettivamente.) Mi è stato detto che l'insottilimento agli apici è ancora l'esito della vecchia fibrosi, e mi è stato consigliato l'uso per tutta la vita di Cialis a scopo terapeutico per conservare i corpi cavernosi.Nulla mi è stato detto in merito ad una eventulae ripresa della fibrosi. Negli ultimi 2 anni la perdita di rigidità è aumentata molto velocemente, così come l'insottilimento del pene, tanto che gli ultimi 4 centimetri quasi non si sentono, su un pene di lunghezza in erezione di 13. Vorrei sapere se in Italia o all'estero ci sono centri che usano staminali o altre cure sperimentali efficaci quantomeno per bloccare il problema. Sono disperato, confido in un parere che mi illuminiprima di dover ricorrere alla soluzione protesica.Grazie.
[#1]
caro lettore,
purtroppo alcuni pazienti rispondono con un processo di fibrosi del tessuto cavernoso, spesso agli apici dei corpi cavernosi, dopo iniezioni intracavernose di Prostaglandine.
Non vedo alcuna utilità nell'uso del Verapamil.
Se con il Cialis lei riesce ad avere una erezione valida, accettabile, che le consenta un rapporto sessuale, lo prenda tranquillamente senza grossi problemi.
Purtroppo il processo di fibrosi potrebbe portarla alla necessità-opportunità di una soluzione protesica del suo problema in tempi più o meno lunghi.
L'ipotesi delle cellule staminali sta ancora nei media a non nella pratica clinica
Senta un valido specialista
cari saluti
purtroppo alcuni pazienti rispondono con un processo di fibrosi del tessuto cavernoso, spesso agli apici dei corpi cavernosi, dopo iniezioni intracavernose di Prostaglandine.
Non vedo alcuna utilità nell'uso del Verapamil.
Se con il Cialis lei riesce ad avere una erezione valida, accettabile, che le consenta un rapporto sessuale, lo prenda tranquillamente senza grossi problemi.
Purtroppo il processo di fibrosi potrebbe portarla alla necessità-opportunità di una soluzione protesica del suo problema in tempi più o meno lunghi.
L'ipotesi delle cellule staminali sta ancora nei media a non nella pratica clinica
Senta un valido specialista
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta e approfittando nuovamente della sua gentilezza le chiedo. In merito al processo di progressivo indurime nto e conseguente insottilimento dei corpi cavernosi le risulta comunque che il Cialis, la cui terapia in via continuativa verrebbe ad avere un costo proibitivo per me, abbia almeno una efficacia dimostrata in merito? Ho sentito che esistono tecniche di ricostruzione del tessuto erettile tramite inserimenti di "patch, derma o materiale autologo". Si possono usare nel mio caso? La cura con le staminali esiste già perlomeno a livello di sperimentazione che lei sappia? Che tempi si possono prevedere?
Distinti saluti.
Distinti saluti.
[#3]
Ex utente
Il Cialis risulta avere una efficacia terapeutica dimostrata nel mantenere l'elasticità dei corpi cavernosi? Esistono centri di eccellenza in Italia per la cura specifica delle fibrosi?Sono ancora in attesa di una cortese risposta da parte di qualche medico specialista di questo sito, grazie.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 16/07/2008.
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