Problema di erezione
Buongiorno,
sono un ragazzo di 25 anni e da ottobre ho un problema di erezione.
In pratica tutto è iniziato quando ho cambiato patner dopo 3 anni.
Faccio fatica a raggiungere un'erezione soddisfacente e SE e QUANDO la raggiungo(dopo stimolazione, mai spontanea) al momento della penetrazione, la perdo, e quindi si deve ricominciare da capo. Questo problema è meno evidente quando la mia patner mi fa del sesso orale o pratica la masturbazione, anche se comunque noto che non ho un'erezione totale. Non c'è la consistenza di prima. E se smette di stimolarmi per qualche secondo , perdo l'erezione. Questo avviene anche quando mi masturbo. Il desiderio c'è ma al desiderio non corrisponde l'erezione. Da quando ho questo problema ho anche notato che non ho più erezioni mattutine (non so se prima ci fossero o meno perché non ci ho mai fatto caso). In questi mesi ci sono stati periodi in cui avevo delle perdite di liquido, e in alcuni giorni ho avuto più volte la necessità impellente di urinare( questo capita per esempio 3 giorni al mese). Ora il problema sta diventando piuttosto stressante, e condizione anche la mia relazione. Lei mi è vicina e dice che non è un problema, però per un uomo è abbastanza deprimente.
Cosa mi consigliate? Vi ringrazio.
sono un ragazzo di 25 anni e da ottobre ho un problema di erezione.
In pratica tutto è iniziato quando ho cambiato patner dopo 3 anni.
Faccio fatica a raggiungere un'erezione soddisfacente e SE e QUANDO la raggiungo(dopo stimolazione, mai spontanea) al momento della penetrazione, la perdo, e quindi si deve ricominciare da capo. Questo problema è meno evidente quando la mia patner mi fa del sesso orale o pratica la masturbazione, anche se comunque noto che non ho un'erezione totale. Non c'è la consistenza di prima. E se smette di stimolarmi per qualche secondo , perdo l'erezione. Questo avviene anche quando mi masturbo. Il desiderio c'è ma al desiderio non corrisponde l'erezione. Da quando ho questo problema ho anche notato che non ho più erezioni mattutine (non so se prima ci fossero o meno perché non ci ho mai fatto caso). In questi mesi ci sono stati periodi in cui avevo delle perdite di liquido, e in alcuni giorni ho avuto più volte la necessità impellente di urinare( questo capita per esempio 3 giorni al mese). Ora il problema sta diventando piuttosto stressante, e condizione anche la mia relazione. Lei mi è vicina e dice che non è un problema, però per un uomo è abbastanza deprimente.
Cosa mi consigliate? Vi ringrazio.
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Da quanto ci descrive sembrerebbe trattarsi di un problema primitivamente psicologico: esordio con nuova relazione, necessità di stimolo continuo per mantenere l'erezione, eccetera. La buona notizia è che la sua ragazza è dalla sua parte, le stà vicino e non la colpevolizza.
Suggerirei naturalmente di iniziare con un corretto inquagramento presso un Andrologo, ma mi sembra di poter dire che ci sono buone possibilità per una completa risoluzione.
Suggerirei naturalmente di iniziare con un corretto inquagramento presso un Andrologo, ma mi sembra di poter dire che ci sono buone possibilità per una completa risoluzione.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#4]
Caro lettore,
accanto a problematiche psicologiche capaci di determinare una sintomatologia simile esistono anche problematiche organiche, fisiche, circolatorie che consentono di avere una accettabile valida rigidità solo fintanto che il pene venga stimolato direttamente in maniera "decisa" dalle proprie dita o dalle dita o labbra della partner ma che portano alla veloce perdita della rigidità in pochi secondi se il pene non venisse stimolato.
Utile una valutazione andrologica, magari un esame rigiscan delle erezioni notturne ( che non dipendono dalla psiche e dal tipo di stimolazione meccanica",
Cari saluti
accanto a problematiche psicologiche capaci di determinare una sintomatologia simile esistono anche problematiche organiche, fisiche, circolatorie che consentono di avere una accettabile valida rigidità solo fintanto che il pene venga stimolato direttamente in maniera "decisa" dalle proprie dita o dalle dita o labbra della partner ma che portano alla veloce perdita della rigidità in pochi secondi se il pene non venisse stimolato.
Utile una valutazione andrologica, magari un esame rigiscan delle erezioni notturne ( che non dipendono dalla psiche e dal tipo di stimolazione meccanica",
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#7]
Utente
Salve, sono andato dall'andrologo, ho fatto una visita completa con ecografie varie ecc, e per fortuna mi ha detto che non c'è niente di patologico. E' questione di testa!!
Mi ha prescritto il Cialis 3 volte a settimana per 2 settimane e poi 2 volte a settimana per 2/3 mesi, dicendomi che mi aiuterà a sbloccarmi.
Cosa ne dite? vi ringrazio!
Mi ha prescritto il Cialis 3 volte a settimana per 2 settimane e poi 2 volte a settimana per 2/3 mesi, dicendomi che mi aiuterà a sbloccarmi.
Cosa ne dite? vi ringrazio!
[#9]
Genrile Utente,
Mi associo ai Colleghi nella risposta .
In psico/ sessuologia, come del resto in tutte le discipline, la prima tappa è porre una diagnosi e poi un protocollo terapeutico, tappe assolutamente necessarie e non invertibili dal punto di vista temporale.
Sarebbe un grave errore, amplificato da una miopia clinica, ricorrere a farmaci proerettili, sicuramente molto efficaci, ma sintomatici, se non si rispettano le tappe suggerite(diagnosi e terapia).
La terapia non può essere " organo/ focalizzata", soprattutto alla sua giovane età e con una vulnerabilità erettiva intermittente ...che fa propendere per cause psicogene.
Lei scrive:
"al momento della penetrazione, la perdo" , l' ambiente vaginale è sicuramente il luogo simbolico più carico d' ansia.
Parlare di cause psicogene, ovviamente non diagnosticabili da quà, non equivale a dire che lei non abbia nulla, ma che le cause siano "altre ed altrove"
La prima tappa è sempre e comunque la visita andrologca(nel canale salute tutto sul d.e, troverà tutto ben spiegato).
Una scrupolosa diagnosi clinica inoltre, può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nel disagio sessuale, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" della disfunzione.
Le allego quale che lettura ed un canale salute tutto sul d.e.
Le cause vanno diagnosticate in maniera competente, ci sono cause scatenanti e cause che contribuiscono a mantenere in vita la disfunzione, quest' ultime sono spesso ambientali e relazionali, come le cause da cattivo apprendimento sessuale.
Vada da un collega formato e competente, già dopo il primo incontro che sarà diagnostico, le sue paure e dubbi, verranno sicuramente sanati.
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
Mi associo ai Colleghi nella risposta .
In psico/ sessuologia, come del resto in tutte le discipline, la prima tappa è porre una diagnosi e poi un protocollo terapeutico, tappe assolutamente necessarie e non invertibili dal punto di vista temporale.
Sarebbe un grave errore, amplificato da una miopia clinica, ricorrere a farmaci proerettili, sicuramente molto efficaci, ma sintomatici, se non si rispettano le tappe suggerite(diagnosi e terapia).
La terapia non può essere " organo/ focalizzata", soprattutto alla sua giovane età e con una vulnerabilità erettiva intermittente ...che fa propendere per cause psicogene.
Lei scrive:
"al momento della penetrazione, la perdo" , l' ambiente vaginale è sicuramente il luogo simbolico più carico d' ansia.
Parlare di cause psicogene, ovviamente non diagnosticabili da quà, non equivale a dire che lei non abbia nulla, ma che le cause siano "altre ed altrove"
La prima tappa è sempre e comunque la visita andrologca(nel canale salute tutto sul d.e, troverà tutto ben spiegato).
Una scrupolosa diagnosi clinica inoltre, può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nel disagio sessuale, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" della disfunzione.
Le allego quale che lettura ed un canale salute tutto sul d.e.
Le cause vanno diagnosticate in maniera competente, ci sono cause scatenanti e cause che contribuiscono a mantenere in vita la disfunzione, quest' ultime sono spesso ambientali e relazionali, come le cause da cattivo apprendimento sessuale.
Vada da un collega formato e competente, già dopo il primo incontro che sarà diagnostico, le sue paure e dubbi, verranno sicuramente sanati.
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.7k visite dal 27/01/2014.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
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