Spasmo perineo
Gentili dottori,
vi scrivo in quanto credo di soffrire di spasmo cronico perineale.
Ho 36 anni e i miei sintomi sono i seguenti:
-frequentissimo (quasi costante) turgore nella zona del perineo (come durante un'erezione, solo che il turgore è presente anche quando il pene è a riposo)
-senso di mancato svuotamento completo della vescica quando urino: a volte devo aspettare qualche secondo per farne ancora, e a volte devo premere con le dita sul perineo per svuotarmi completamente.
-perdite di liquido prostatico (liquido trasparente colloso) dopo ogni erezione senza che ci sia stato orgasmo e/o stimolazione (per esempio mi succede durante le erezioni al mattino).
-perdita di liquido prostatico DOPO un'eiaculazione (il pene torna a riposo e dopo un po' perde ancora un filo di liquido)
-recentemente inoltre ho qualche disfunzione erettile: all'inizio di un rapporto raggiungo l'erezione solo se stimolato per qualche decina di secondi; l'erezione non è turgida come un tempo, in particolare il glande raramente è davvero duro; tendo a perdere l'erezione se sono in piedi o ritto sulle ginocchia; il pene è inclinato verso sinistra (non curvo, inclinato alla base), tipo "verso ore 10.30".
-fatico a trovare un "pensiero erotizzante" che mi stimoli l'erezione, mentre avverto un desiderio di tipo ansioso davanti a stimoli sessuali visivi: più che un desiderio reale, con effetti fisici, ho un "desiderio di avere desiderio" che mi genera ansia. In questi casi di solito l'eccitazione si presenta sotto forma di battito cardiaco accelerato e senso di ansia, mentre più raramente ho un inizio di erezione che però non si completa (ma durante i rapporti, attraverso lo stimolo fisico, riesco comunque ad avere un'erezione, anche se non turgida come un tempo)
-Nell'ultimo periodo, ma in generale sempre, sono estremamente ansioso ed estremamente stressato (insonnia, iperattività mentale, mancanza di energia, respiro breve e "vibrante", contrazioni muscolari, depressione, ecc.). In passato ho avuto molti sintomi psicosomatici (gastrite, reflusso esofageo, mancanza di respiro, idrope endolinfatica all'orecchio destro, vertigini, insonnia, ecc.).
Negli ultimi anni per i sintomi urologici di cui sopra ho fatto un po' di visite ed esami alla prostata che sono risultati negativi.
La cosa che mi premeva chiedere è se questi sintomi sono reversibili, per esempio praticando tecniche di autorilassamento per un periodo più o meno lungo. In particolare se sono reversibili le disfuzioni erettili e la diminuzione della libido, e se è possibile recuperare il vigore di un tempo.
Mi sono accorto che basta una tensione minima per far contrarre il perineo, ma che se lo premo delicatamente per qualche secondo e intanto mi rilasso, riesco a farlo distendere. Con queste tecniche, stamattina, per esempio, non ho avuto perdite di liquido prostatico nonostante l'erezione (che però non era, ancora una volta, turgida come un tempo).
Vi ringrazio moltissimo.
vi scrivo in quanto credo di soffrire di spasmo cronico perineale.
Ho 36 anni e i miei sintomi sono i seguenti:
-frequentissimo (quasi costante) turgore nella zona del perineo (come durante un'erezione, solo che il turgore è presente anche quando il pene è a riposo)
-senso di mancato svuotamento completo della vescica quando urino: a volte devo aspettare qualche secondo per farne ancora, e a volte devo premere con le dita sul perineo per svuotarmi completamente.
-perdite di liquido prostatico (liquido trasparente colloso) dopo ogni erezione senza che ci sia stato orgasmo e/o stimolazione (per esempio mi succede durante le erezioni al mattino).
-perdita di liquido prostatico DOPO un'eiaculazione (il pene torna a riposo e dopo un po' perde ancora un filo di liquido)
-recentemente inoltre ho qualche disfunzione erettile: all'inizio di un rapporto raggiungo l'erezione solo se stimolato per qualche decina di secondi; l'erezione non è turgida come un tempo, in particolare il glande raramente è davvero duro; tendo a perdere l'erezione se sono in piedi o ritto sulle ginocchia; il pene è inclinato verso sinistra (non curvo, inclinato alla base), tipo "verso ore 10.30".
-fatico a trovare un "pensiero erotizzante" che mi stimoli l'erezione, mentre avverto un desiderio di tipo ansioso davanti a stimoli sessuali visivi: più che un desiderio reale, con effetti fisici, ho un "desiderio di avere desiderio" che mi genera ansia. In questi casi di solito l'eccitazione si presenta sotto forma di battito cardiaco accelerato e senso di ansia, mentre più raramente ho un inizio di erezione che però non si completa (ma durante i rapporti, attraverso lo stimolo fisico, riesco comunque ad avere un'erezione, anche se non turgida come un tempo)
-Nell'ultimo periodo, ma in generale sempre, sono estremamente ansioso ed estremamente stressato (insonnia, iperattività mentale, mancanza di energia, respiro breve e "vibrante", contrazioni muscolari, depressione, ecc.). In passato ho avuto molti sintomi psicosomatici (gastrite, reflusso esofageo, mancanza di respiro, idrope endolinfatica all'orecchio destro, vertigini, insonnia, ecc.).
Negli ultimi anni per i sintomi urologici di cui sopra ho fatto un po' di visite ed esami alla prostata che sono risultati negativi.
La cosa che mi premeva chiedere è se questi sintomi sono reversibili, per esempio praticando tecniche di autorilassamento per un periodo più o meno lungo. In particolare se sono reversibili le disfuzioni erettili e la diminuzione della libido, e se è possibile recuperare il vigore di un tempo.
Mi sono accorto che basta una tensione minima per far contrarre il perineo, ma che se lo premo delicatamente per qualche secondo e intanto mi rilasso, riesco a farlo distendere. Con queste tecniche, stamattina, per esempio, non ho avuto perdite di liquido prostatico nonostante l'erezione (che però non era, ancora una volta, turgida come un tempo).
Vi ringrazio moltissimo.
[#1]
Gentile utente,
da come descritti una notevole componente dei suoi sintomi come da lei già correttamente affermato probabilmente è di tipo psicosomatico.
Se questo è confermato la sintomatologia potrà regredire se riesce a governare melgio il suo stato di ansia. Ne riparli con il suo curante che sicuramente saprà indirizzarla meglio verso la risoluzione del problema, magari coadiuvato da uno specialista.
da come descritti una notevole componente dei suoi sintomi come da lei già correttamente affermato probabilmente è di tipo psicosomatico.
Se questo è confermato la sintomatologia potrà regredire se riesce a governare melgio il suo stato di ansia. Ne riparli con il suo curante che sicuramente saprà indirizzarla meglio verso la risoluzione del problema, magari coadiuvato da uno specialista.
Cordiali saluti
Gino Scalese
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.3k visite dal 09/01/2014.
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