Aiutatemi: mio marito ha il morbo di La Peyronie?
Carissimi Medici,
vi scrivo piena di speranze per un problema che riguarda mio marito.
Due anni fa ha avuto un carcinoma papillare tiroideo, curato chirurgicamente e poi con radioiodio. Subito dopo abbiamo avuto un bambino e il concatenarsi di molti eventi impegnativi (sia da un punto di vista emotivo sia fisico) ha ridotto moltissimo la frequenza dei nostri rapporti.
Poi, riprendendo piano piano, lui lamentava un indolenzimento, ma entrambi concludevamo che si trattasse di un postumo dovuto all'astinenza.
Le cose però non miglioravano e lui cominciava a percepire un restringimento alla base del pene. Le nostre ultime volte, forse anche per un problema psicologico, a questo si sommavano problemi di erezione.
Io sto cercando di avere un atteggiamento tranquillo e non scrivo certo per l'assenza di vita sessuale tra noi, vi scrivo perché sono preoccupata.
Dopo quello che ci è successo sono più ansiosa di prima e non riesco a mantenere una giusta speranzosa lucidità verso sintomi e dolori.
A luglio ha consultato un urologo che, dopo visita più ecografia, ha detto che c'era una live placca ma non ha diagnosticato Peyronie che mio marito è convinto di avere. I tre mesi di vitamina E non hanno sortito nessun effetto e, a tratti, ho la sensazione che entrambi stiamo evitando di affrontare il problema.
C'entra qualcosa il carcinoma alla tiroide?
Possono questi sintomi essere legati a patologie più gravi?
Cosa possiamo fare?
Siamo entrambi intorno ai quarant'anni e ci sembra un delitto chiuderla qui e non pensarci più.
Io spero tantissimo che qualcuno possa aiutarci e rispondermi, fosse anche per un'indicazione in più. Ovviamente non parliamo di questo problema con nessuno e da sola non riesco ad andare avanti.
Grazie mille, vi auguro una buona serata.
Beatrice
vi scrivo piena di speranze per un problema che riguarda mio marito.
Due anni fa ha avuto un carcinoma papillare tiroideo, curato chirurgicamente e poi con radioiodio. Subito dopo abbiamo avuto un bambino e il concatenarsi di molti eventi impegnativi (sia da un punto di vista emotivo sia fisico) ha ridotto moltissimo la frequenza dei nostri rapporti.
Poi, riprendendo piano piano, lui lamentava un indolenzimento, ma entrambi concludevamo che si trattasse di un postumo dovuto all'astinenza.
Le cose però non miglioravano e lui cominciava a percepire un restringimento alla base del pene. Le nostre ultime volte, forse anche per un problema psicologico, a questo si sommavano problemi di erezione.
Io sto cercando di avere un atteggiamento tranquillo e non scrivo certo per l'assenza di vita sessuale tra noi, vi scrivo perché sono preoccupata.
Dopo quello che ci è successo sono più ansiosa di prima e non riesco a mantenere una giusta speranzosa lucidità verso sintomi e dolori.
A luglio ha consultato un urologo che, dopo visita più ecografia, ha detto che c'era una live placca ma non ha diagnosticato Peyronie che mio marito è convinto di avere. I tre mesi di vitamina E non hanno sortito nessun effetto e, a tratti, ho la sensazione che entrambi stiamo evitando di affrontare il problema.
C'entra qualcosa il carcinoma alla tiroide?
Possono questi sintomi essere legati a patologie più gravi?
Cosa possiamo fare?
Siamo entrambi intorno ai quarant'anni e ci sembra un delitto chiuderla qui e non pensarci più.
Io spero tantissimo che qualcuno possa aiutarci e rispondermi, fosse anche per un'indicazione in più. Ovviamente non parliamo di questo problema con nessuno e da sola non riesco ad andare avanti.
Grazie mille, vi auguro una buona serata.
Beatrice
[#1]
Gent.le utente
il K tiroideo non centra con una eventuale malattia di la Peyronie, e comunque non serve solo la visita per diagnosticarla ma anche un'ecografia dinamica peniena per valutare l'integrità dei tessuti penieni, ne parli eventualmente anche al suo medico e comunque se servisse ci faccia sapere.
Un cordiale saluto
il K tiroideo non centra con una eventuale malattia di la Peyronie, e comunque non serve solo la visita per diagnosticarla ma anche un'ecografia dinamica peniena per valutare l'integrità dei tessuti penieni, ne parli eventualmente anche al suo medico e comunque se servisse ci faccia sapere.
Un cordiale saluto
Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dott.Maretti,
la ringrazio moltissimo per avermi risposto... l'ecografia a luglio non ha evidenziato niente di preoccupante e i tre mesi di vitamina E successivi non hanno modificato la situazione.
Lei pensa che possa esserci anche un problema psicologico, alla base? Non so come aiutarlo. Fare finta di niente e mostrarmi tranquilla mi sembra il modo più sereno di vivere la nostra vita, ma so che è sbagliato. Più di tutto vorrei che stesse bene.
Grazie mille.
Beatrice
la ringrazio moltissimo per avermi risposto... l'ecografia a luglio non ha evidenziato niente di preoccupante e i tre mesi di vitamina E successivi non hanno modificato la situazione.
Lei pensa che possa esserci anche un problema psicologico, alla base? Non so come aiutarlo. Fare finta di niente e mostrarmi tranquilla mi sembra il modo più sereno di vivere la nostra vita, ma so che è sbagliato. Più di tutto vorrei che stesse bene.
Grazie mille.
Beatrice
[#3]
Gent.le utente
se lo stato psicologico di suo marito è a "terra", molto proabilmente l'ecografia avrà evidenziato delle anomalie tissutali dove ogni specialista darà la sua interpretazione che certamente non inizia ne finisce con una terapia a base di vitamina E, quindi si riconfronti con un altro professionista e poi se fosse necessario ci faccia sapere.
Cordialità
se lo stato psicologico di suo marito è a "terra", molto proabilmente l'ecografia avrà evidenziato delle anomalie tissutali dove ogni specialista darà la sua interpretazione che certamente non inizia ne finisce con una terapia a base di vitamina E, quindi si riconfronti con un altro professionista e poi se fosse necessario ci faccia sapere.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 19/12/2013.
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