Induratio penis plastica
Buongiorno a tutti,
sono un giovane di 25 anni affetto da IPP. Sono stato seguito da diversi specialisti nel corso dei primi sintomi da due anni a questa parte, e ancora oggi mi ritrovo con la lenta ma continua comparsa di placche fibrose e calcifiche dolorose (a pene non eretto)
L'ultimo specialista a cui mi sono affidato, presso un'unità ospedaliera del nord Italia, mi ha prescritto Galattosaminglucuronoglicano solfato in bustine (Matrix) per tre mesi, al termine dei quali avrei intrapreso una serie di sei sedute di onde d'urto sulle placche.
La domanda che volevo porvi è se secondo voi questo tipo di terapia è idonea. Lo specialista in questione mi sembra una persona seria ed è anche ottimista sulle possibilità di recupero (ho un recurvatum relativamente modesto, ma l'accorciamento dell'asta è evidente) ma d'altra parte leggendo sui forum vedo molto scetticismo sulle reali possibilità di guarigione...
Vi chiedo un aiuto, sono molto preoccupato, anche in virtù della mia giovane età....
Vi ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione
Cordiali Saluti
sono un giovane di 25 anni affetto da IPP. Sono stato seguito da diversi specialisti nel corso dei primi sintomi da due anni a questa parte, e ancora oggi mi ritrovo con la lenta ma continua comparsa di placche fibrose e calcifiche dolorose (a pene non eretto)
L'ultimo specialista a cui mi sono affidato, presso un'unità ospedaliera del nord Italia, mi ha prescritto Galattosaminglucuronoglicano solfato in bustine (Matrix) per tre mesi, al termine dei quali avrei intrapreso una serie di sei sedute di onde d'urto sulle placche.
La domanda che volevo porvi è se secondo voi questo tipo di terapia è idonea. Lo specialista in questione mi sembra una persona seria ed è anche ottimista sulle possibilità di recupero (ho un recurvatum relativamente modesto, ma l'accorciamento dell'asta è evidente) ma d'altra parte leggendo sui forum vedo molto scetticismo sulle reali possibilità di guarigione...
Vi chiedo un aiuto, sono molto preoccupato, anche in virtù della mia giovane età....
Vi ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile lettore,
l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia, anche se non frequente alla sua età, è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota; molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, onde d'urto (come la terapia a lei indicata), la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia, anche se non frequente alla sua età, è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota; molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, onde d'urto (come la terapia a lei indicata), la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Gentile Dott. Beretta,
La ringrazio per la celere risposta. Quindi, secondo lei la prescrizione di glucosammina (Matrix) è fuori strada dal punto di vista terapeutico?
E le onde d'urto hanno davvero un ruolo nel miglioramento delle placche?
Le mie sono sicuramente in uno stadio di progressione, assomigliano a stringhe (lunghe e relativamente sottili), sono comparse in meno di due mesi e provocano dolore non tanto in erezione quanto piuttosto a pene flaccido durante la mia vita quotidiana.
La mia erezione ne risente in termini di recurvatum e di accorciamento dell'asta (credo per la placca sul setto)
Mi scuso per la mia insistenza ma il progredire di questa malattia, a 25 anni mi sta rendendo la vita molto difficile, al punto che ho già avuto delle ripercussioni sul mio equilibrio (vivo una condizione di autoesilio). Mi piacerebbe credere che un giorno le placche così come sono comparse se ne andranno, ma in questo momento, nonstante voglia affrontare la cosa, e non soccombere, mi riesce molto difficile da credere.
Vi ringrazio molto per il vostro aiuto
Cordialmente
La ringrazio per la celere risposta. Quindi, secondo lei la prescrizione di glucosammina (Matrix) è fuori strada dal punto di vista terapeutico?
E le onde d'urto hanno davvero un ruolo nel miglioramento delle placche?
Le mie sono sicuramente in uno stadio di progressione, assomigliano a stringhe (lunghe e relativamente sottili), sono comparse in meno di due mesi e provocano dolore non tanto in erezione quanto piuttosto a pene flaccido durante la mia vita quotidiana.
La mia erezione ne risente in termini di recurvatum e di accorciamento dell'asta (credo per la placca sul setto)
Mi scuso per la mia insistenza ma il progredire di questa malattia, a 25 anni mi sta rendendo la vita molto difficile, al punto che ho già avuto delle ripercussioni sul mio equilibrio (vivo una condizione di autoesilio). Mi piacerebbe credere che un giorno le placche così come sono comparse se ne andranno, ma in questo momento, nonstante voglia affrontare la cosa, e non soccombere, mi riesce molto difficile da credere.
Vi ringrazio molto per il vostro aiuto
Cordialmente
[#3]
Utente
Scusate se insisto ma qui la situazione peggiora a vista d'occhio da una placca ora sono tre, pressoché identiche tra loro, lunghe, che si induriscono quotidianamente..... Il ciclo di onde d'urto incomincia a Novembre, e io ho seriamente paura che la situazione degeneri diventando irrecuperabile....
Scusate lo sfogo ma adesso comincio ad aver seriamente paura!
Scusate lo sfogo ma adesso comincio ad aver seriamente paura!
[#4]
Gentile lettore,
non si faccia prendere da ansie e paure esagerate ed immotivate.
Visto quello che ci racconta, ora è bene risentire in diretta, senza perdere altro tempo su internet, il suo andrologo di riferimento.
Cordiali saluti.
non si faccia prendere da ansie e paure esagerate ed immotivate.
Visto quello che ci racconta, ora è bene risentire in diretta, senza perdere altro tempo su internet, il suo andrologo di riferimento.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.8k visite dal 19/09/2013.
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