Problema erezione pene grande, operazione varicocele
Buongiorno,
ho 27 anni e da 3 anni sto con un ragazzo di 32. Ci amiamo molto, ma da sempre abbiamo un problema. Da quando stiamo insieme siamo riusciti a fare l'amore sì e no 3 volte. Da circa 1 anno non ci abbiamo nemmeno più provato: temo che la mia frustrazione possa essere evidente e peggiorare la situazione; per quanto riguarda lui ha ormai troppa paura di fallire. Di rado le sue erezioni hanno una rigidità ottimale; in ogni caso perdono quasi completamente rigidità non appena si tenta la penetrazione.
Il quadro non potrebbe essere dei peggiori: da quando ci conosciamo è sempre stato molto stressato. Dapprima faceva un lavoro che odiava e che lo faceva star male, poi è finito il contratto ed è stato disoccupato, infine ha fatto due lavori privi di prospettive, con orari assurdi, per cui è decisamente iperqualificato. A breve verrà di nuovo lasciato a casa. Come se non bastasse il lavoro che odiava di cui sopra gli ha lasciato in eredità una grana legale in cui, inutile a dirsi, è stato coinvolto del tutto ingiustamente.
A tutto questo si aggiungono - temo - delle cause organiche: il suo pene è molto lungo (direi quasi 25 cm) e grosso in punta, mentre circa a metà dell'asta ho riscontrato un lieve restringimento. Inoltre anni fa è stato operato per varicocele, fatto che l'ha reso ancora più preoccupato dei suoi genitali.
Due anni fa si è recato dall'andrologo per un controllo post-operazione e gli ha chiesto - spinto da me - cosa fare per il nostro problema sessuale. Il dottore gli ha prescritto Levitra a scopo terapeutico. Lui l'ha assunto una sola volta. Ha avuto mal di testa. Non siamo riusciti a farlo subito dopo l'assunzione, ma dopo qualche ora ci siamo riusciti. Mi ha detto che valeva la pena di avere mal di testa, ma dopo quella volta non l'ha più assunto.
Io ho molta esperienza sessuale e sin dall'inizio ho capito la gravità del problema. All'epoca mi sono detta che per amore avrei potuto rinunciare per sempre al sesso. Ora mi è chiaro che non posso più andare avanti così. Non credo che il problema sia legato al fatto che sia poco attratto da me, al contrario so di piacergli sempre moltissimo. Sento che non è mai il momento giusto per parlarne, perché abbiamo sempre problemi più gravi. Temo anzi che parlarne possa peggiorare la situazione: lo caricherei ancor di più di preoccupazioni.
Vi prego di consigliarmi: c'è qualcosa che io possa fare? Il nostro problema potrebbe essere risolto con una terapia?
Vi ringrazio per l'attenzione.
ho 27 anni e da 3 anni sto con un ragazzo di 32. Ci amiamo molto, ma da sempre abbiamo un problema. Da quando stiamo insieme siamo riusciti a fare l'amore sì e no 3 volte. Da circa 1 anno non ci abbiamo nemmeno più provato: temo che la mia frustrazione possa essere evidente e peggiorare la situazione; per quanto riguarda lui ha ormai troppa paura di fallire. Di rado le sue erezioni hanno una rigidità ottimale; in ogni caso perdono quasi completamente rigidità non appena si tenta la penetrazione.
Il quadro non potrebbe essere dei peggiori: da quando ci conosciamo è sempre stato molto stressato. Dapprima faceva un lavoro che odiava e che lo faceva star male, poi è finito il contratto ed è stato disoccupato, infine ha fatto due lavori privi di prospettive, con orari assurdi, per cui è decisamente iperqualificato. A breve verrà di nuovo lasciato a casa. Come se non bastasse il lavoro che odiava di cui sopra gli ha lasciato in eredità una grana legale in cui, inutile a dirsi, è stato coinvolto del tutto ingiustamente.
A tutto questo si aggiungono - temo - delle cause organiche: il suo pene è molto lungo (direi quasi 25 cm) e grosso in punta, mentre circa a metà dell'asta ho riscontrato un lieve restringimento. Inoltre anni fa è stato operato per varicocele, fatto che l'ha reso ancora più preoccupato dei suoi genitali.
Due anni fa si è recato dall'andrologo per un controllo post-operazione e gli ha chiesto - spinto da me - cosa fare per il nostro problema sessuale. Il dottore gli ha prescritto Levitra a scopo terapeutico. Lui l'ha assunto una sola volta. Ha avuto mal di testa. Non siamo riusciti a farlo subito dopo l'assunzione, ma dopo qualche ora ci siamo riusciti. Mi ha detto che valeva la pena di avere mal di testa, ma dopo quella volta non l'ha più assunto.
Io ho molta esperienza sessuale e sin dall'inizio ho capito la gravità del problema. All'epoca mi sono detta che per amore avrei potuto rinunciare per sempre al sesso. Ora mi è chiaro che non posso più andare avanti così. Non credo che il problema sia legato al fatto che sia poco attratto da me, al contrario so di piacergli sempre moltissimo. Sento che non è mai il momento giusto per parlarne, perché abbiamo sempre problemi più gravi. Temo anzi che parlarne possa peggiorare la situazione: lo caricherei ancor di più di preoccupazioni.
Vi prego di consigliarmi: c'è qualcosa che io possa fare? Il nostro problema potrebbe essere risolto con una terapia?
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Cara signorina,
capisco la sua frustrazione ed è cosa assai comune che mogli e fidanzate prendano appuntamenti all' ambulatorio per il fidanzato o marito e questo poi non si presenti senza neanche avvertire il più delle volte. Pertanto sono nella impossibilità di care consigli, le dimensioni e la forma nopn ' c' entrano, o il ragazzo si fa vedere o purtroppo poco o nulla si può fare. E mi raccomando gli spieghi che la salute (anche sessuale) non è un diritto, ma un investimento.
capisco la sua frustrazione ed è cosa assai comune che mogli e fidanzate prendano appuntamenti all' ambulatorio per il fidanzato o marito e questo poi non si presenti senza neanche avvertire il più delle volte. Pertanto sono nella impossibilità di care consigli, le dimensioni e la forma nopn ' c' entrano, o il ragazzo si fa vedere o purtroppo poco o nulla si può fare. E mi raccomando gli spieghi che la salute (anche sessuale) non è un diritto, ma un investimento.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.7k visite dal 15/09/2013.
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